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Nona parte-Una semplice vita
Domenica mattina, tutto tranquillo. Mi alzo silenziosamente per non svegliarlo e vado in cucina. Aperte le finestre mi fermo ad osservare il cielo. Oggi ad affacciarsi è il sole, sebbene ancora molto debole. C'è un caldo sopportabile e un filo di vento che rinfresca la temperatura e porta le foglie degli alberi a sventolare. Difficile vedere un tempo così i primi di Febbraio.
Distolgo lo sguardo dal paesaggio che mi aveva per un paio di minuti rapito, per iniziare a prepararmi il caffè e riscaldare il latte per Mattia che ancora dorme.
Colazione quasi pronta, gli sussurro nell'orecchio che è tardi ed è ora di alzarsi. Lui con una smorfia ed un sospiro si gira dall'altro lato. D'improvviso con un balzo me lo ritrovo addosso che inizia ad urlarmi "Buongiornooo buongiornoooo"
Io: "Va bene va bene, buongiorno! Adesso andiamo di là!"
Mentre si accinge a giocare con i biscotti che fa affogare nel latte, lo guardo incuriosito ed intenerito dai suoi modi di fare, dalla semplicità con la quale si diverte. Capacità che a volte invidio, saper trovare il positivo nel nulla, sapersi divertire con poco.
Allungo la mano per accarezzargli la guancia mentre è ancora concentrato nel suo passatempo.
"Sbrigati dai" gli dico, in modo affettuoso. Sono le 10:45 e il telegiornale mostra le reti delle partite di ieri, l'anticipo delle 18:00, BARI-HELLAS VERONA, terminato 1-0 e la partita tanto attesa, tra ROMA-NAPOLI, finita 2-2. Un punto che serve davvero a poco per entrambe; poi si sa, all'Olimpico non è così facile prendersi i 3 punti. Dopo le notizie sportive prendo il cellulare per contattare Maurizio e confermare l'incontro di oggi pomeriggio.
Ritrovo appena 2 messaggi, più un paio di chiamate perse. Le due chiamate sono di Silvia, la nostra collega; mi domando cosa le servisse. I due messaggi sono uno di Elisa e l'altro di Marianna, che scrive:
"Si è comportato bene? Ti prego dimmi di sì!"
Sorrido e, invece di risponderle, la chiamo e metto il vivavoce in modo da far parlare e assistere alla conversazione anche il diretto interessato. Dopo 4-5 minuti di risate e chiarimenti, ci accordiamo in modo che venga a prenderlo per le 12:00 dato che pranzeranno velocemente per riprendere il treno alle 15:17.
Mi concentro, adesso, mentre Mattia è in bagno, sul messaggio di Elisa.
Elisa: "Ciao caro, ti pensavo ieri. So che in questi giorni sei impegnato, ma mi chiedevo se Martedì sera fossi libero per uscire con me mia cugina Deborah ed il suo ragazzo. Mi piacerebbe tanto farteli conoscere."
Le rispondo immediatamente, senza nemmeno rifletterci troppo.
Io: "Buongiorno tesoro. Certo che ne ho voglia, magari domani mi aggiorni meglio sull'orario. Come stai? Hai passato un bel sabato sera?"
Un altro incontro, ma devo iniziare ad essere più coraggioso, più convinto delle mie azioni. Poi si dice che la fortuna aiuti gli audaci.
La mattinata scorre senza troppi intoppi, gioco alle macchinine con Mattia fino a quando Marianna non bussa alla porta e, una volta salutati, posso finalmente farmi una doccia e prepararmi il pranzo.
Il pomeriggio prosegue così, in modo tranquillo. Scrivo e cancello più volte quelle poche pagine che sono riuscito a buttare giù; poi alle 17:35 entro in macchina per trovarmi al nostro bar di fiducia, pronti a vederci Chievo-Parma.
Io: "Ciao Maurizio, che piacere! Con Lucrezia ok?"
Maurizio: "Ciao amico! Sì, abbiamo patteggiato. Ieri ho dovuto vedere solo il 2 tempo perché siamo andati al cinema."
Io: "Ah, ti ha messo alle strette!"
Maurizio: "Purtroppo sì, cosa non si fa per le donne!"
Mi strizza l'occhio e mi sorride. Ordinate due belle birre ghiacciate, lui FRANZISKASEN rossa ed io una PAULANER, direi la solita, e qualche salatino per stuzzicare qualcosa, diamo il via ad una partita che ha tutti i presupposti per definirsi noiosa.
Match pessimo, Maurizio urla più insulti di tutti i clienti del Bar messi insieme. Il Parma ha sbagliato anche un rigore e a 12 minuti dalla fine il risultato è bloccato sullo 0-0.
Maurizio: "Ma daiiii quel gol lo farebbe anche mia nonna!"
Io: "Maurì ma tua nonna è morta!"
Maurizio: "Sarebbe sicuramente più brava di loro! Dai cazzo!"
Adoro quando fa così, non so voi ma non riesco a rimanere serio quando qualcuno si dispera così tanto per qualcosa che sì lo affascina, ma non lo riguarda così tanto.
Partita terminata, per fortuna. Reti inviolate e qualche buona parata dei due portieri. Ma sicuramente un punto che fa poco e non accontenta nessuno.
Maurizio: "Vabbe và, Domenica alle 15:00 si gioca qui contro il Bari. Speriamo bene. Poi la trasferta a Catania e la Fiorentina. Che dici prendiamo i biglietti?"
Io: "Per la viola dici?" Gli domando.
Mi fa cenno di sì, molto serio e frustrato.
Maurizio: "Gioca il 24 febbraio alle ore 20:45. Posso chiedere anche a Donato e Silvano se vuoi."
Io: "Va bene ok, ogni tanto ci può stare. Ma non esagerare come l'ultima volta, d'accordo?"
Maurizio: "Non ti prometto niente."
Questa sua frase spezza un po' quel suo magone che aveva a partita terminata; ci salutiamo in modo da poter tornare a casa anche perché domani mattina si lavora.
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