Certi momenti ti sembra che sia finita. Ma quella mica è finita per niente. Quella passione che t'agguanta da quando sei venuto a sto mondo, se la cerchi per davvero, non finisce mica per un cazzo. Così te ne stai a galleggiare nella tua grigia vita. Il meglio è passato, questo è certo. Il meglio se n'è andato come tutto il resto. Ma resta sempre questo strano modo di guardare le cose, aggraziato, funesto, assai folle o forse semplicemente infantile. Il modo circoscritto nella forma della passione.
Ti metti in cerca d'avventure, questo è tutto, avventura! E allora dai e ridai con questa danza assai ritmata, quasi fuori controllo, che ti sballotta e ti rinvigorisce, se ancora ce ne fosse bisogno, nel grigiore stanco dell'esistenza. Insomma tutti abbiamo un gran bisogno di passione, tutti, per non cadere mollemente nell'apatica condizione della vita adulta. Passione vuol dire starsene da soli ad aggredire le cose, fare terra bruciata tutt'intorno, e ancora ridere, gioire, provare sentimenti; la grande overture, il grande balzo. Questa è la passione, un modo come un altro per evitare di perire, giustappunto finemente, in maniera delicata, con la grazia e la sostanza che solo i prodi c'hanno dentro, e di quale maniera.
Abbiamo bisogno di potere vivere. La vita la si scopre nelle maniere più impensate. La vita è un ritmo suadente che scorre nelle vene come sangue fluido e sgorgante. La vita è l'overture, la danza, il continuo masticare cose e situazioni. E se ci metti passione allora tutto diventa così regolare, così naturale, che quasi non ci pensi più che un giorno te ne andrai, per sempre, all'altro mondo.