Che giornata maledetta!
Era dalle prime luci dell'alba in quel bosco,
il fucile stretto nelle mani ed il passo felpato per non far rumore.
Niente, solo qualche piccolo scoiattolo che saltellava
sugli alberi, qualche ghiro che scompariva lesto tra il fogliame.
Si fermò , appoggio l'arma su un tronco, tirò fuori il pacchetto
di sigarette e ne prese una, l'accese e incomincio ad aspirare,
spento il mozzicone guardò l'orologio e pensò fosse meglio rientrare.
Mise il fucile sulla spalla e tornò indietro per riprendere l'automobile,
era seccato, da tempo non gli capitava una giornata simile.
Fatti pochi passi sentì un fruscio, c'era qualcosa che si muoveva tra le foglie,
si fermò e nascondendosi dietro un 'albero cercò di capirne la provenienza.
La vide, una grossa lepre intenta a mangiucchiare l'erba, imbracciò il fucile, alzò
lentamente il grilletto per non far rumore e puntò la canna verso l'animale.
Mentre mirava la lepre girò la testa e gli parve che lo guardasse stupita, no era solo
impressione pensò e cercò di prendere meglio la mira, era ben visibile, grigia, le
lunghe orecchie e..., si fermò , nella mente gli apparvero le figure di Maria e Riccardo
i suoi due amati figli, riposizionò il grilletto, rimise l'arma sulla spalla e andò via.
Si voltò dopo pochi passi, adesso ne era certo la lepre lo seguiva con lo sguardo, si fermò
e notò i due leprottini che la seguivano, pensò di aver fatto la cosa giusta.