Il vecchio asino camminava quasi ciondolando sotto il peso delle due grosse ceste
di vimini legate alla sua groppa, gli occhi spenti, lo sguardo smunto e le orecchie
piegate. Ogni tanto s'intestardiva e puntando le zampe anteriori si fermava, alzava
la testa e tirava la corda all'indietro. Il contadino, anch' egli stanco e sudato, dapprima cercava di convincerlo con le buone maniere tirandolo lievemente dalla capezza ma alla fine vedendolo così incaponito incominciava a menare botte con un nodoso bastone. La storia si ripeteva quasi giornalmente ed alla fine entrambi arrivavano a casa esausti.
Il grasso maiale grugniva contento ruzzolandosi nel fango. Aveva appena mangiato, era
sazio, satollo ed allegro guardò il somarello e con un ironico sorriso stampato sul grugno
disse : questa è la vita, fortuna, sfortuna, ognuno ha quello che merita. Vedi tu sei tutt'orecchi hai il manto peloso e una coda insignificante, insomma sei un essere inferiore, obbligato ogni giorno a lavorare, a portare la soma, a ricevere bastonate. Sì , così è la vita, guarda me invece mi riscaldo al sole, servito e riverito, ghianda, castagne, mais ed orzo e frutta, acqua fresca quando ne ho voglia. Si! Così è la vita.
L'asino quasi con noncuranza sollevando piano le orecchie lo guardò , sai gli disse è
quasi vent'anni che sono qui, che porto la soma, che mangio magari solo un po' d'erba
e qualche carota, che bevo solo quando vuole il padrone, ma sono qui.
Tu, è vero, mangi di tutto, hai sempre la tua pozza d'acqua fresca, il tuo giaciglio di foglie e di paglia, ti spaparanzi tutto sotto il sole ma, ricordati che la felicità ha la vita breve e la tua finirà facendo incominciare quella del padrone. Tra qualche mese di te non rimarrà nulla anzi forse è meglio dire che non si perderà nulla, le tue carni saranno appese ad affumicare sopra ad un camino, il tuo lardo insaporirà tantissime pietanze, con le tue ossa faranno ciccioli e con i tuoi fluidi dell'ottimo sanguinaccio.
Vedi caro amico ; così è la vita.