Era un giorno di fine estate con il sole imponente e delicato al suo calare che guardando l'infinito rispecchiava il suo bagliore in quiete onde di quel mare.
Kalia, donna seducente ma, non più giovane amante, nel vedere un bambino camminare sulla riva di quel mare, si sofferma al ricordare quale assenza del suo presente fu l'amor mai accresciuto.
Il vento dolcemente accarezza il suo viso tra le onde silenziose, che danzando con gli scogli, accompagnano la sua mente in un viaggio di ricordi.
Lei, che precoce nell'apprender il piacere dell'amore, fu nell'arte della seduzione a cercar il suo cammino.
Fin da giovane, dai grandi occhi color del mare e dal corpo suo sinuoso, gran piacere in lei trovava l'ispirar forti emozioni a coloro che la riempivan d'attenzioni.
Fu perpetuo il suo cercare quella gioia a lei temuta in amanti passeggeri che vero amor non perdonava.
Qual magia d'amor costante non apprese il suo fuggire nel breve viaggio della vita che nel rimpianto d'esser stata iniziava il suo finire.