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Decima parte-Una semplice vita
Appena sveglio, stranamente molto carico e attivo(insolito il lunedì mattina), accendo la macchinetta, riscaldo un po' di latte e prendo dei biscotti.
Nel frattempo prendo il cellulare per mandare un messaggio ad Elisa in modo da organizzarci per stasera;
Io: "Buongiorno bellezza, come stai? Scusa ancora per ieri. Io oggi finisco di lavorare alle 19:30. Ci troviamo per le 21:00? Tua cugina può? Fammi sapere, un bacio!"
Divoro la colazione e, appena finita, prendo il borsello e le chiavi della macchina ma, mentre mi accingo ad uscire di casa, ricevo una telefonata sul mio mitico cellulare. Il display indica Elisa, sì proprio lei.
Io: "Pronto?!"
Elisa: "Buongiorno Riccardo, mi sono svegliata tardi e sono già per strada per andare a lavoro. Per oggi va benissimo l'orario! Mia cugina vuole portarci al cinese, d'accordo?"
Io: "Sì certo, d'accordo. Non ci sono assolutamente problemi."
Elisa: "Va bene, ora scappo scusami; e grazie per il messaggio, mi ha fatto sorridere. Ti adoro."
Chiudo la chiamata con un sorriso da ebete; un ebete molto felice però.
8:25, traffico intenso e imbarazzante. Nonostante i miei 10 minuti di ritardo, nessuno sembra accorgersi di ciò. Saluti tutti velocemente con un sorriso e un occhiolino e mi metto subito al lavoro.
In questo mese, Febbraio, ci saranno uno spettacolo teatrale di una piccola compagnia di Parma, un concerto del grandissimo Fabrizio Moro e infine la vendita floreale per contribuire alle tante iniziative di volontariato. Io dovrò, in questi giorni, scrivere di questo.
Il primo tra questi è la vendita floreale, subito dopo spettacolo teatrale e concerto. Inizio qualche ricerca per essere il più preciso possibile e comincio la bozza del primo articolo.
Ci lavoro tutto il giorno, staccando solamente per un'oretta e andare a mangiare al bar di sotto con Maurzio, Donato, Silvano, Silvia e Marta, un'altra nostra collega.
Insalata leggera e un po' d'acqua, nonostante l'insistenza di Maurizio nel prendere il vino; berrebbe tutti i giorni per tutto il giorno.
Alle 14:00 siamo già di nuovo con la testa sui fogli e sul pc, pronti a terminare il nostro lavoro.
PARMA SI COLORA DI FIORI- PARMA: POLLICE VERDE E CUORE GRANDE- MILLE COLORI
Per ora sono queste le due idee che ho; manco un po' di fantasia oggi. Per fortuna il contenuto dell'articolo lo ritengo abbastanza soddisfacente.
Arrivate le 19:10 stacco, dato che avrò modo di continuare il mio lavoro domattina. Dovrò terminarlo entro Mercoledì. Ne stampo una copia, un'altra la trasferisco sulla mia chiavetta ed un'altra rimane sul pc del mio ufficio. La prudenza non è mai troppa per quanto riguarda la tecnologia; non vorrei mi giocasse brutti scherzi.
Alle 19:40 giro le chiavi nella serratura, vado in camera e decido cosa indossare. Pantalone nero e camicia molto semplice sul grigio scuro. Le scarpe le sceglierò dopo. Una volta concluso, faccio una doccia veloce. Alzo i capelli a spina, inizio a pensare che sia arrivato il momento di tagliarli, infilo le scarpe e chiudo casa.
Sono le 20:45 e avviso con uno squillo Elisa che sto andando da lei. Arrivato dopo 10 minuti, lei è già fuori al portone ad attendermi e parla con sua cugina e il fidanzato. Allora, non sapendo cosa fare, parcheggio l'auto ed esco per conoscerli. Do un bacio sulla guancia ad Elisa e mi presento: "Piacere Riccardo!"
"Piacere Giulia", risponde la cugina.
"Piacere mio, Valerio!" Scandendo la voce cupa che ha.
Elisa: "Stavo parlando loro del tuo lavoro e delle tue ambizioni."
Io: "Bè sì, spero di riuscire a realizzare tutto." Sorrido imbarazzato.
Rompo quegli attimi di silenzio e propongo: "Vogliamo andare con la mia auto? Anche se non so la strada, quindi dovrete guidarmi voi."
Valerio: "No guarda tranquillo, andiamo con la mia. Poi dopo ti riaccompagno qui. D'accordo?"
Io: "Certo, che problema c'è."
Ed è lì che vedo una Lamborghini, color giallo oro(il colore lascia un po' a desiderare). Eh sì, è proprio la sua. Cerco di non fare la faccia sorpresa ma, nel contempo, sto adorando quell'auto.
"Bella macchina!" Esclamo. Mi sorride e mi invita a sedermi avanti con lui.
Parliamo un po' del più e del meno. Arrivati al ristorante e, una volta parcheggiato, usciamo dalla macchina e porgo la mano ad Elisa per aiutarla, in segno di galanteria.
Lei, timidamente mi sorride ringraziandomi. Oggi ha dei semplicissimi jeans sul blu chiaro, una maglietta bianca e una giacchetta di pelle.
Ci dirigiamo verso il tavolo e ordiniamo.
Domando a Giulia e Valerio di cosa si occupano, che lavoro fanno.
Giulia: "Io sono un'insegnante di matematica."
Valerio: "Io invece sono un giudice, questo spiega il perché della mia Lamborghini", sorride in modo molto simpatico.
Loro due sono molto affiatati, stanno per sposarsi e convivono ormai da 2 anni. Sono poco più grandi di me.
Valerio ed io parliamo di calcio e basket mentre le ragazze iniziano una conversazione sui saldi che stanno facendo al centro commerciale.
Io: "Guarda Valerio non so se sei libero, noi stiamo per acquistare i biglietti per vederci Parma-Fiorentina. Vorresti venirci?"
Valerio: "Certo, volentieri. Ma noi chi?"
Io: "Hai ragione scusami. Io e qualche mio collega. Se ti va sei il benvenuto. Dobbiamo acquistarli domani."
Valerio: "Allora contatemi, ci vengo sicuro."
Io: "Perfetto allora, stasera avviso il mio amico Maurizio."
Elisa: "Ah, quindi andate a vedere la partita allo Stadio?"
Giulia: "Amore ma mi avresti anche potuto consultare." Con voce un po' scocciata, spero di non averlo messo nei guai.
"Dovremmo andare a mangiare dai miei, te ne sei dimenticato?" Domanda lei, ironicamente.
Valerio: "Vi raggiungo la sera, promesso."
Giulia: "D'accordo, allora tu ci vai se sabato pomeriggio mi porti al centro commerciale."
Valerio: "Eh va bene... Ma solo perché ci tengo a vedere la partita!"
Elisa ride; io mi scuso con una pacca sulla spalla.
Mi fa cenno di non preoccuparmi e che, ad ogni modo, lo avrebbe incastrato lo stesso.
Io: "Elisa, perché non ci andiamo insieme? Mi sento responsabile di questo ricatto." Esordisco sorridendo.
Lei, quasi stupita, ma contenta, mi dice di sì.
Finita la cena ci facciamo una breve passeggiata al bar più vicino. Ci beviamo un bel caffè e poi ci dirigiamo verso la sua lussuosissima macchina.
Stavolta va Giulia davanti ed io dietro con Elisa; ne approfitto per abbracciarla e sorriderle.
Valerio: "Eccoci arrivati, è stato un piacere!"
Io: "Grazie del passaggio, anche per me!"
Giulia: "Amore che ne dici se Sabato li facciamo venire a pranzo da noi? Così poi appena finito ci portate al centro commerciale."
Valerio: "Hai la testa sempre lì eh?? Ahah, comunque va benissimo!"
Io: "Anche a me. Davvero, grazie."
Elisa: "Posso anche io, per fortuna."
Sorridiamo tutti e 4. Scesi dalla macchina io ed Elisa, salutiamo i nostri amici e nel frattempo la accompagno al portone.
"Sono stato anche oggi molto bene, davvero." Le dico.
Lei mi sfiora le labbra con un bacio e mi abbraccia.
"Anche io, molto." Mi risponde sussurrandomi.
Io: "Allora... Beh allora grazie. Ci sentiamo per Sabato."
Elisa: "Certo!"
Faccio per andarmene, ma lei mi chiama prima che entri nella mia TWINGO.
"Ti va di salire?" Mi domanda.
Mi si blocca l'espressione, la voce sparisce. Come dirle di no?!
Io: "Volentieri. Non aspettavo altro che me lo chiedessi." Le dico balbettando.
Mi sorride.
Entrati in ascensore scatta il primo tenero bacio della serata.
Ci stacchiamo un secondo, imbarazzati, per uscire dall'ascensore. Prende le chiavi di casa ed apre la porta.
Mi invita ad entrare e prende due bicchieri per versarci del vino.
Io: "Sei bellissima. Avevo voglia di dirtelo dall'inizio della serata."
Elisa: "Grazie, sai sempre come farmi sorridere."
Io: "Ma non solo oggi, sempre. Mi piaci Elisa, mi piaci tanto."
Guardandola negli occhi, la accarezzo. Lei ricambia il mio sguardo e avvicina le sue labbra alle mie.
Ci baciamo, poi ci baciamo ancora. E ancora, ancora una volta. Continuiamo a baciarci mentre le nostre mani viaggiano sul corpo dell'altro. Senza fermarci, senza freni.
Le bacio il collo, le accarezzo le cosce; lei intanto sospira dal piacere e scorre, con le sue mani, su tutta la schiena.
Ci baciamo ancora.
Elisa: "Mi.. Mi.. Mi piaci anche tu, Riccardo. Davvero." Ansimando.
Io: "Anche tu, tantissimo."
Stacca un attimo le sue labbra dalle mie e mi sorride, guardandomi con profondo sentimento.
Io: "Ormai è tardi, sono le 23:00 passate... Che ne dici se rimango qui da te?"
Elisa: "Finalmente hai fatto il primo passo. Il letto matrimoniale è troppo grande per me."
Io: "Ti faccio compagnia io allora."
Mi prende la mano e mi conduce con lei in camera da letto. Trascorriamo una notte tra baci, carezze, sorrisi, dolci parole e tanti sospiri. Dopo averle accarezzato ogni parte del corpo le do un ultimo bacio, quella della buonanotte.
Lei appoggia la sua testa sulla mia spalla sinistra e, lentamente, si addormenta. Le scosto i capelli dal viso e, chiusi gli occhi anch'io, mi addormento in un dolce sonno.
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