ferdinando celinio vive a Messina da ventisette anni. non ha preso una laurea e non ha mai praticato volontariato.
beve praticamente tutti i giorni. in genere birra, ma non disdegna neanche il vino e il bourbon.
ha subito: 2 ricoveri in T. S. O, una frattura del setto nasale, una sconfitta nella finale regionale del campionato cadetti di basket, un'aggressione a scopo estorsivo, 4 donne di cui era innamorato, un numero imprecisato di altre con cui fu solo sesso, un furto di una opel astra grigio metallizata del 2004 e non scopa da sette mesi. è un poeta.
se c'è una ragione per cui ferdinando celinio ama la vita è la possibilità di starsene soli. è la stessa per cui alcune volte piange.
il suo motto è: la febbre del successo è lo sperma del diavolo.
è un uomo scorbuticamente irrascibile, attento alla forma più che alla sostanza, un esteta nel senso più spregevole del termine.
non ama i rapporti interpersonali. gli uomini sono caffettiere, è solito dire. e la sua storia più duratura è durata 5 anni, tra risse, sconvolgimenti, piatti frantumati, biancheria intima tirata in faccia, grida, grida bestiali, telefonate alla polizia, tenerezza.
non crede molto nell'amore, ma è un debole.
ha una madre e un padre. un fratello e una sorella. ama la sua famiglia. ma è pazzo e dunque non è facile vivere con lui.
scrive da quando ha 20 anni. poesie diverse, spesso incomprensibili, ambiziose in alcuni casi, minimali in altri. si crede un grande.
ha letto buona parte dei classici e non ama la narrativa contemporanea. è un codardo perché non crede in niente.
il suo rapporto con la fede è incostante e mutevole. ha ricevuto un'educazione cattolica, ma non crede necessariamente in Cristo.
stima Cristo, Giovanna D'Arco, Arthur Schopenhauer, l'ispettore Coliandro e Che Guevara. ma non è necessariamente comunista.
se c'è una cosa che non possa soffrire sono gli appuntamenti.
"sapete cos'è la morte?
il primo squillo del telefono
nell'ovatta del dopo-sbronza"
ferdinando celinio, l'irrazionalità del mondo, l'energumeno.