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Non voglio sentire nessuna predica morale. commentate la forma, lo stile, il morso della tigre, se vi va. distinti saluti, ferdinando celinio, l'ameba
ferdinando celinio spreme le palle baldanti al toro di plastica del parcogiochi.
"bene" suggerisce Carlo "andiamo alla casa infestata"
non c'è una dannata finestra in questa casa caracollante. i mostri sono spruzzi di libido violenta. Stefania gli afferra la mano (a celinio) e la strofina sopra un ginocchio. bum. un grido. una faccia. un simil-frankesein che sembra più che altro una pop-star prima di andare a dormire.
le ragnatele scendono dai tramezzi. le facce di lupo-donna che escono dalle porte sembrano una vicina di casa annoiata. nessuna illusione. il tempo è passato. i brufoli sono passati.
"torniamo in macchina" dice celinio
"certo" prosegue Carlo e tira Stefania dalla borsetta.
in macchina la frequenza è la 103. 9 "scava sotto i buoni c'è un cadavere, sotto i cattivi un angelo, ucciso da un'idea", la faccia di Carlo è fissa sulle gambe di Stefania, la puttana, belle gambe, belle gambe di scrofa. celinio giocherella col metallo della cintura di sicurezza, la birra è stabile sulla sinistra, lui giocherella con la destra. poi dice a Carlo che un pensiero potrebbe cambiare il mondo, che il sesso non è importante, ma a volte serve, così, dal nulla, è pazzo, lo pensa Carlo, lo pensa anche celinio. Stefania non pensa, lei si limita a ridere, oh oh, guarda, un povero gatto morto in mezzo alla strada!
sono vicini a Mare Grosso, il Flexus ha cambiato nome, ma non lo ricordano, cento metri più avanti battono le troie. ci vanno.
Stefania esce la testa dal finestrino.
"voglio una leccata di fica. a quanto una leccata di fica?"
la troia passa oltre e va verso Carlo che guida la macchina.
"tesoro, 30 euro bocca-fica"
"con un euro mi fai toccare le tette?"
Stefania non ha tette. Stefania ride, ma è livida di gelosia. è lei la troia, tocca a lei lavorarsi il maschio.
celinio sputa. celinio rutta. celinio si arrampica sopra a Carlo e tocca le tette alla puttana.
"pezzo di merda!"
"sposiamoci, Jane"
girano, adesso, al centro città. i locali sono la tana delle formiche.
"andiamo dagli asiatici" dice celinio.
vanno dagli asiatici e prendono birra e patatine. no-stop tutta la notte, tennent's a 2 euro, ventiquattro acca ventiquattro. che pacchia!
la vista di Marcello Rocca lo squote di rabbia. è celinio l'incazzato. è una bestia.
"accosta" dice "Rocca, pezzo di merda, ho bisogno dei soldi"
"non ce li ho"
"cazzo, t'ho prestato 20 euro quaranta giorni fa. che fai, salti? offrimi una tequila, questa non è inclusa"
Rocca sgancia i 3 euro e 50 della tequila. celinio la beve secca. il bar è il Muzzi Planet Bar.
"ho gente che mi aspetta. ti avverto, esci i soldi o ti prendo il motorino. non scherzo Rocca. ti ricordi Vittorio Guardalà?"
prendono la strada verso la zona nord.
"ho voglia di fottere" dice Stefania.
"fottiamo" dice Carlo.
"fottete" prosegue celinio.
"fottete? fottiamo!" quasi sorpresa Stefania.
"il sesso non è importante" dice celinio.
"ma serve" incalza Carlo.
"non sempre"
"cazzo, Stefania, la finisci di strapazzarmi la gamba?!" salta Carlo.
"il sesso è sopravvalutato" dice celinio "cosa sono due gambe davanti alla tiepida brezza di una notte insonne?"
" ho voglia! uff" sbuffa Stefania.
"fermatevi in spiaggia".
mancano 8 minuti. salgono e Stefania ride sguaiata.
"è un supereroe. è Flash. è Speedy Gonzales. ah ahahaha oddio!"
Carlo tossisce. poi ride. poi sputa.
"ah ahahaahaha"
"il sesso non è importante" dice Carlo.
celinio accende una sigaretta.
"ho finito la birra. torniamo a casa"
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