Lei rimase stupita che conoscessi "Il raggio verde". Non il libro di Verne ma il film di Rohmer, classe 1986.
"Non ho mai conosciuto un ragazzo che avesse visto Rohmer" mi disse con voce incantata. Lei era bionda, esile, con lunghi capelli sottili e due occhioni azzurrissimi. Cercava l'amore.
Il film è uno di quelli che non si dimentica. Parla di solitudine in una Parigi estiva svuotata e surreale. Poi, lei, mi confidò i suoi tormenti amorosi: era una donna fragile che, al suo interno, ardeva di un fuoco glaciale.
Mi disse che amava anche il cinema di Truffaut e, mentre lo diceva, i suoi occhi s'illuminavano di quel fuoco. Secondo te, gli chiesi, cosa cerca la rosa nella poesia omonima di Garcia Lorca? "L'amore" rispose di getto, sicura di sé.
Aveva studiato lettere, aveva scritto una poesia sulle pietre. La sua anima era simile a una pietra, e la mia di soffice ovatta.