Era la profonda notte a portare la conoscenza più luminosa, ad issare le stelle sul velo nero, ad aprire la porta che congiunge gli opposti più inconciliabili. È il passaggio meno noto a chi ci sta intorno, la transizione alla vita mistica, oh Nitr, chi l'avrebbe mai detto che la poesia è l'arte magica più eccelsa? Essa si compone e decompone come l'argilla sotto le mani dell'apprendista, del mago che in ogni istante del tempo infinito si rende consapevole della propria e soggettiva acerbità. Era la profonda notte a portare la luce ai poeti, agli innamorati miopi del loro amore, a scaldare i pensieri d'ogni essere umano; oggi però, Nitr, è già un nuovo giorno e non splende più il Sole d'una volta, non splende più la grande Stella su di noi come splendeva agli antichi Greci. Maruila aprì gli occhi e i suoi pensieri si stavano pitturando alle pareti come figure angeliche d'un nuovo Rinascimento, un'armonia intensa si diffondeva attorno, mentre si era incrociata le gambe come a meditare e tutte le pareti della sua stanza sembravano dipinti di profezie. Maruila schiuse gli occhi e come un sogno lucido vide Nitr che le dava le spalle, mentre dinanzi al suo volto s'apriva un capolavoro d'arte pittorica, lo stupendo dipinto di Boguereau raffigurante due armoniose divinità della natura, una primavera romantica. L'amore per la regina del regno floreale da parte del delicato Zefiro, un'estasi per gli occhi, la percezione di quelle dolci creature farebbero amare ad ogni essere la natura dalle gote rosacee. Maruila si sentì improvvisamente chiamare, echi di voci femminili pervadevano la stanza che non somigliava più a camera sua, di familiare ne era rimasto il nulla. Nitr s'alzò dalla sedia sulla quale pareva paralizzato ed iniziò stranamente a sfiorare il gran dipinto, e nel frattempo quelle voci di donne, come muse mi chiamavano incessantemente, in una strana invocazione facevano riecheggiare il mio nome come se fosse l'Emmanuel. A Maruila pareva d'esser finita dentro un mondo incantato, quindi urlò quasi a voler spezzare l'incantesimo:<< Nitr! Mi stanno chiamando le divinità della Poesia, non senti riecheggiare voci di altri mondi? Ti prego, voltati e guardami dentro questi miei occhi acquosi, sto per piangere dall'intensa gioia e mi commuovo sempre più dell'arte che nobilita i nostri spiriti e purifica i nostri sensi tutti.>> Nitr d'improvviso si girò verso di me e mi accorsi che non era più il suo profondo occhio a specchiarsi dentro il mio occhio riflesso nel suo, quel ragazzo non era più Nitr. Il suo volto era il viso etereo di Zefiro, la sua pelle era nobile come il vento primaverile che dovunque rilassa la pelle dei petali dei fiori appena nati. Nitr poi si avvicinò al mio corpo fisico ma tutto sembrava dirmi che s'era messo in contatto con il mio corpo astrale, poi mi disse a bassa voce:<< Maruila, osserva cosa la natura infusa nell'arte sta realizzando sui nostri corpi, siamo io e te Flora e Zefiro, guarda le tue mani creatrici.>> Di colpo mi guardai le mani, ed erano tutti fiori che mi spuntavano all'estremità delle dita. La mia pelle si tingeva di quel color pesca usato nei dipinti di Boguereau e l'aria si faceva sempre più pure, sembrava di stare all'aperto immersi in una giornata di maggio. Percepivo tutto come una rinascita intera di tutti i miei corpi, quando Nitr poi mi sussurrò:<< Questo è il valore dell'Arte.>>