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L'uomo che sussurrava a Big Foot

Se c'è un uomo mite, gentile, sensibile, responsabile e capace,   in America, questo è Donald Trump. Impossibile trovare di meglio. Neanche a pagarlo a peso d'oro.  Lo dicono bianchi, neri, gialli, meticci, uomini e donne, laici e credenti, ricchi e poveri, pacifisti e guerrafondai, cristiani e musulmani, Wall Street e Hollywood, Harvard e l'Actor's Studio, la comunità Amish e Scientology.  Chi non vorrebbe stringergli la mano?   Chi non vorrebbe averlo, per una sera almeno, ospite a casa sua?  
Oltre al piacere di godere della sua amena compagnia, immaginate vederlo scherzare amabilmente coi bambini che gli scompigliano il ciuffo, giocare a carte col nonno, intrattenersi con la colf di colore, o carezzare il pappagallo con quelle sue manone. E poi chissà quante cose interessanti potremmo apprendere dalle sue labbra. Quante storielle avrebbe da raccontarci. Noi italiani, che nel nostro piccolo abbiamo già dato, ne sappiamo qualcosa.
Dopo averlo visto alla tivù spendersi così generosamente nei vari stati  dell'unione per le primarie, capite adesso perché i repubblicani,   gli americani tutti, democratici compresi, stravedono per lui e non stanno più nella pelle  per vederlo varcare la soglia della Casa Bianca?  E perché la commissione per il Nobel  sta già lavorando per assegnargli il prestigioso premio per la pace senza aspettare l'esito delle urne? Perfino Sua Santità, Papa Francesco, pare abbia acceso un migliaio di ceri, pagati di tasca propria, e pregato sette giorni e sette notti per la sua affermazione. E sette volte tanto,   più un pellegrinaggio a piedi scalzi ad Assisi, avrebbe programmato di fare per il rush finale. Pensate cosa potrà fare questo imprenditore inviatoci dalla Provvidenza per l'economia americana.   Per quella italiana. Per quella europea. Per quella mondiale.   Per la pace. Per la cultura. Per la ricerca scientifica. Per la lotta contro l'inquinamento e la lobby delle armi. Per garantire l'assistenza sanitaria e una casa a tutti gli americani. Per la fame nel mondo. Per portare l'acqua in Africa.  Pensate al balzo che farà l'indice di gradimento della nazione  in tutto il globo, grazie a questo valente figlio del Nuovo Mondo. Altro che Obama!  
Un uomo di tale fatta inciderà sull'immaginario collettivo molto più di quanto abbiano fatto Frank Capra, John Ford, Giorgio Washington, Yoghi, La Coca Cola, il $, Shirley Temple, John Wayne, l'Empire State Building, Buffalo Bill, Walt Disney, Superman, Frank Sinatra, Bob Hope, la Statua della Libertà, Luther King, Il pastore Jim Jones, Neil Armstrong, Roosevelt, Las Vegas, Toro Seduto, I fratelli Marx, Le Supremes, Hemingway, Huckleberry Finn, Marylin Monroe, Wonder woman, Il Padrino, Tennessee Williams, Esther Williams, le Cascate del Niagara, X Files, la famiglia Addams, e la famiglia Kennedy messi insieme.
Per farvi capire di che tempra è fatto il personaggio, pensate, non è ancora stato eletto presidente, che già sta formando la più efficiente squadra di governo mai vista. Un team che si avvarrà dell'apporto di specialisti e consulenti provenienti da ogni angolo della Pianeta. Compreso il nostro Paese. Fra i tanti italiani in lizza si fanno nomi del calibro di Briatore, Verdini, La Russa, Santanché, e l'avv. Ghedini. Che, secondo indiscrezioni, avrebbero già fatto le valigie.
Tutti sperano ardentemente che sia lui a guidare il Grande Paese nel prossimo futuro. A dare nuova linfa al Sogno Americano. E noi ci uniamo a questa  speranza, affinché possa vegliare  anche su di noi, timorosa  e incerta "periferia delI' impero", in questi anni così  turbolenti.  Incrociamo dunque le dita e auguriamoci, che dopo l'8 novembre, si possa gridare tutti in coro:... oggi è un altro giorno!
 

 

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • vincent corbo il 09/11/2017 10:54
    Il mondo è in buone mani anzi... in una botte di ferro.

2 commenti:

  • Gabriele Zarotti il 25/12/2017 11:12
    Mi scuso, In effetti volevo dire Attilio. Mi girano troppe cose per la testa.
  • Gabriele Zarotti il 09/11/2017 11:48
    Purtroppo, caro Vincent, ci tocca anche questa. Anche se, dopo averlo visto all'opera, avrei preferito fare Muzio Scevola.

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