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La Seduta Spiritica
“Era una notte buia e tempestosa...” ... Uffa!
Erano ormai le due di notte e Theodore non riusciva a trovare un buon racconto horror per concludere la lunga giornata. Si era meticolosamente preparato per la sera successiva: tradizionale cena con amici a casa di Francoise e di seguito l’immancabile seduta spiritica... per impressionare le bimbe e farsi bello con Sharon. Stavolta però avrebbero fatto le cose in grande stile. Fremeva all’idea e spense la luce ricapitolando un’ultima volta tutti i punti che avrebbero scandito l’indomani.
Fu da manuale... Tutta la banda da Francoise. Mare e bagni a ripetizione, dalla mattina al primo pomeriggio. Ricca merenda e tornei di ping-pong... quindi a darsi una ripulita veloce per la cena e corsa ai posti della tavola imbandita.
Era un appuntamento fisso delle vacanze estive a Little Oak. Anzi, era l’appuntamento che sanciva l’inizio del periodo preferito di ogni adolescente: l’Estate.
Terminati gli obblighi scolastici la ridente località turistica ospitava villeggianti provenienti da varie parti del paese. Theodore e Jerry erano i primi a presentarsi, abitando in una città poco distante; di lì a poco giungevano poi Sam con la sorella Simone ed i loro cugini, Tom, sempre con i suoi invernali chili in più, e Christine, per gli amici Cri.
Era poi la volta di Dusty e di Phil, quindi Sharon. Francoise e Jennifer, sorelle, vivevano a Little Oak tutto l’anno.
Il compleanno di Francoise, la cena a casa di Francoise. Scherzi giochi e risate... e la seduta spiritica. Ma stavolta, stavolta avevano organizzato una gran cosa.
Sam, Phil e Tom erano arrivati alla casa la sera prima, dal mare, di nascosto. Sotto l’apposito tavolo, nel boschetto di pitosfori, avevano messo per terra delle pietre. Le avevano legate, con del filo da pesca, a dei rami delle piante di pitosforo vicine. Così, durante la seduta, al comando “dacci un segno”, Jerry, con le pietre legate di nascosto alle caviglie, avrebbe fatto oscillare vistosamente le piante. Le mani, ovviamente, ben visibili. Il divertimento era assicurato. E l’ora si avvicinava.
Immaginatevi di dover andare ad una gita con la persona che state corteggiando. Per arrivare all’appuntamento col pullman occorre prendere un treno la mattina alle cinque. Arrivate alla stazione e c’è uno sciopero dei treni... il sonno, poi, irrimediabilmente compromesso da un caffè ormai assunto a sproposito... vi chiederete che c’entra; niente.
Solo che Francoise arrivò al dunque con un libro. L’aveva trovato con la cugina quel pomeriggio, in soffitta.
Libro sospetto, altamente sospetto... cominciando dal nome: Sautherenon.
Pareva fosse stato la fonte ispiratrice del temutissimo e più famoso Necronomicon, la cultura esoterica di Teddy non faceva difetto. Jerry lo scrutò con sospetto e ruttò. La proposta delle bimbe era che facessero la seduta evocando con quel libro. Si dimostrava un’idea allettante poiché Teddy e company già si immaginavano quale smorfia di orrore si potesse formare sui volti delle ragazze che osservavano le piante più terrorizzanti della loro vita. Un ghigno di soddisfazione si dipinse sui volti dei congiurati. All’idea del libro Dusty sollevò un’obiezione consueta che consuetamente fu ignorata.
Iniziarono, così, a scendere verso il mare, nel boschetto dove si trovava il tavolino.
Jerry si era già posizionato con le pietre alle caviglie. Vicino a lui sedettero Sam e Phil. Borbottando arrivò Dusty.
Francoise e Jinny, quindi Simone, Christine e Sharon nonché, in ritardo causa panini, Tom.
Theodore iniziò a fare la scena. Tensione che saliva. Mani che si stringevano. Cuori che battevano. Il vento soffiava tra le ombre degli alberi ed il mare tuonava contro gli scogli poco lontani...
Jerry ruttò... lo faceva. Non fiaccò di troppo la tensione. “Dacci un segno!” E la pianta si mosse. E volti sbiancarono.
Fu il caos. Un fuggi fuggi generale. Urla di terrore. Ed una scrosciante risata che le coprì completamente.
Lo scherzo era riuscito in pieno. Le bimbe minacciarono botte ma lo doveva fare e con i dovuti sfottò che stavano appena entrando nel vivo si decise che Francoise dovesse portar lì bibite e foraggio per concludere la serata in riva al mare. Insieme a Jinny si diresse verso casa.
Come incauto navigante, in attesa della dolce brezza che dovrebbe sospingerlo, si trova invece furiosamente incalzato da nere nubi di tempesta, così arrivarono le due cugine, senza il vassoio di bibite e spuntini.
Le lamentele e le battute di scherno ebbero breve durata quando, uscite dal boschetto che conduceva al mare, la luna illuminò i loro volti.
Cri era l’unica ragazza che le stava guardando ed urlò.
Urlò anche Dusty, ma da lui se lo aspettavano.
Jerry ruttò, rendendo il tutto più surreale.
Parole morte in bocca, occhi incatenati a quelli vitrei di Jinny e Francoise. Lo stomaco in subbuglio di fronte a quelle due istantanee di dolore che erano le espressioni delle due cugine, immobili nel loro ghigno disperato. E continuavano ad avanzare, mute.
Una vampata dal profondo assalì tutto il gruppo di ragazzi attoniti, tipica ondata di istintiva adrenalina che urla: SCAPPA!!.. e scapparono.
A gambe levate, scapparono, ahimè, chi lungo la riva chi dentro il boschetto. Lesti come lepri.
La luna silente stava illuminando la spiaggia più inquietante di Little Oak.
- All’inizio credevo fosse uno scherzo?" borbottava Sam
- Io volevo credere fosse uno scherzo?" ribatté Jerry?" ma quegli occhi…
- E se si sono sentite male? Siamo scappati come una lepre inseguita dal “mastino dei Baskerville” ?" proruppe Phil?" e poi gli altri dove sono andati?
- Lungo la riva, immagino?" rispose Sam?" adesso però fermiamoci un attimo
Il boschetto taceva, immerso nel buio. Phil sapeva fosse brutta cosa che, a quell’ora della sera, nessun animale cantasse. Un brivido corse lungo la schiena di tutti.
Anche Christine, rimpiattata dietro uno scoglio in riva al mare, era percorsa da brividi. Ben poco potevano le preghiere in cui si stava immergendo ad occhi chiusi e mani strette. Era un fascio di nervi che scattò come un lampo quando una mano la afferrò saldamente per il collo.
- Avete sentito l’urlo?- la voce di Sharon era rotta dalla paura
- Koff, koff?" annuì Tom?" Mi ha fatto andar di traverso il boccone
Severamente lo guardò Simone?" Era Cri, oddio, l’avranno presa?
- Credevo fosse con gli altri?" continuò Sharon?" cosa facciamo adesso?
Paura e sconforto si erano ormai impadroniti degli amici. I genitori di Francoise avevano avuto il gentil pensiero di andarsene al cinema, giusto per toglier l’imbarazzo della loro presenza ed i ragazzi non sapevano proprio che fare.
- Dobbiamo raggiungere la casa e telefonare?" propose Dusty
- Ma a chi?" replicò Simone
- Alla neuro?" asserì Tom?" ho idea che quelle due siano uscite di testa
- E se cercassimo gli altri? Anche loro cercheranno di raggiungere la casa
- Probabilmente saranno più vicini di noi, potremmo nasconderci in attesa dei soccorsi
- Sì, magari l’esercito della salvezza
Si abbassarono tutti e quattro dietro un grosso pietrone e decisero che intanto era meglio riprendere fiato.
Nel boschetto, intanto, dopo l’urlo, Sam, Jerry e Phil si stavano guardando con gli occhi sgranati.
- Che diavolo sta succedendo!?
- Avranno preso una ragazza
- Questo l’avevo capito anche da solo?" continuò Sam?" ma che diavolo sta succedendo? Che gli è preso a quelle due, cosa diavolo facciamo adesso!?
- Basta parlar di diavolo, ho ancora i brividi per quel grido?" asserì Jerry?" forse Theodore saprebbe dirci qualcosa, in questi argomenti è più ferrato di noi… magari centra qualcosa la seduta spiritica e quello strano libro.. ho sentito Teddy bofonchiare qualcosa tutto soddisfatto a riguardo. Pare si trattasse di un antico testo di occultismo
- E noi pirla a farci una seduta spiritica?" sbottò Phil?" Ora però bisogna andare a vedere che è successo a Cri, trovare gli altri, fare qualcosa.. questo boschetto è dannatamente inquietante
I ragazzi continuarono a scrutarsi, deglutirono profondamente e con lo stomaco serrato iniziarono, guardinghi a tornare sui loro passi.
Christine intanto era in mare che nuotava. Mai aveva nuotato con tanta furia ma si sa, la paura è un ottimo propellente. Sulla riva due spettrali figure la stavano osservando, quasi con stupore e disappunto, come se qualcosa non avesse funzionato a dovere. In breve tornarono a muoversi. La zona, sapevano, era ancora piena di prede.
Dal loro nascondiglio Tom, Dusty e le ragazze avevano deciso di raggiungere la casa dal bosco mentre dal bosco Sam, Phil e Jerry stavano tornando verso la spiaggia.
- Se avessi con me il machete.. magari la balestra.. ?" borbottava Sam
- Per far cosa, uno spezzatino delle nostre amiche? ?" gli rispose Phil
- Non avevano tanto l’aria di esser Francoise e Jinny.. non hai visto il film “la casa”?
- Per me sono possedute e ci faranno lividi se ci pigliano
L’ipotesi pareva a tutti assurda ma al momento non erano in grado di fornirsi una spiegazione più tranquillizzante.
- Magari non hanno digerito le cozze.. ?" ci provò Jerry, ed una mano dalle ombre lo afferrò!
I suoi occhi ne fissarono due, vuoti e malvagi, un urlo di terrore gli si strozzò in gola nel mentre Jinny gli stava alitando in bocca.
Inutilmente Sam e Phil provarono a dividerli: si erano trovati di fronte Jennifer ed il suo ghigno. Il biondo Sam, istintivamente, le mollò un bel cazzotto sul viso, poco cavallerescamente magari, ma con esito ancor più scarso.
Phil si girò al rutto di Jerry e, con orrore vide che pure lui adesso aveva occhi e ghigno da paura. Afferrò Sam e si precipitò verso il mare a rotta di collo.
?" Avrei dovuto stenderla!- urlava Sam?" con quel colpo avrei dovuto stenderla e invece…
?" Zitto e corri! ?" gli urlò Phil?" dobbiamo trovare gli altri!
Arrivarono in un baleno sul mare, dove tutto pareva fosse iniziato. Degli altri nessuna traccia, solo alcune impronte che si perdevano tra i flutti.
- Sono di Christine?" disse una voce proveniente dall’alto?" l’hanno afferrata, le hanno alitato sul viso e lei si è precipitosamente lanciata in acqua, non dopo un bel grido che certamente avrete udito anche voi?" da un albero si stava calando Theodore?" Mi sono arrampicato per poter vedere cosa accadeva, per capire cosa sta succedendo qua
- E che sta succedendo!? ?" proruppe Phil, ripresosi dalla corsa
- Di preciso non saprei, ma parrebbe proprio una possessione demoniaca. Che siano entrambe schizofreniche mi parrebbe ancor più improbabile
- Già, hanno preso anche Jerry, gli hanno alitato in faccia ed è diventato come loro, un incubo
- E Cri? Perché lei no?
- Probabilmente è stata difesa dalla sua fede. Certo non potremo più prenderla in giro per questo
- Prendo la barca e vado a recuperarla?" propose Sam
- Noi diamo un’occhiata se troviamo il libro. Troviamoci in casa più tardi. Il primo che arriva serri porte e finestre!
Come un gatto di fronte ad un bulldog appisolato, così gli altri, intanto, quatti quatti, si stavano muovendo tra le ombre.
- Ma quello è Jerry! là, dietro il cespuglio, vado a chiamarlo?" disse Dusty
Aveva visto il suo amico, di spalle, accucciato, poco distante.
Mentre si stava dirigendo da lui, Tom e le ragazze furono assaliti dalle sorelle: un esemplare mossa a tenaglia, da destra e da mancina Francoise e Jennifer piombarono sugli sprovveduti come un falco su un canarino.
Un attimo e Tom si trovò circondato da ben quattro figure tutt’altro che amichevoli: Simone e Sharon erano cadute preda del maligno incantesimo.
Pietrificato, Dusty, notò, con la coda dell’occhio, la silouette traballante che era il suo amico avvicinarsi, senza rumore alcuno. Fu troppo.
Iniziò a saltare sul posto, raccogliere sassi, pigne, legni e scagliarli di qua e di là preso da furor panico. Una pigna colpì anche Tom che si scosse giusto in tempo per evitare un’alitata pestilenziale. Una carica da toro, un paio di spallate e via, verso la casa, con Dusty a seguito.
Del libro, naturalmente, neanche l’ombra.
Con non poco disappunto Teddy e Phil si diressero allora verso la casa. Possessioni demoniache. Theodore ne aveva spesso sentito parlare: film, libri ma mai un’esperienza diretta. Qualcosa, giunto dal mondo dell’immaginario, si era palesato drammaticamente reale. Occorreva sapere quale entità avesse invaso la nostra dimensione, sapere come combatterla, come scacciarla.
In teoria Teddy sapeva molte cose a riguardo, in pratica era la prima volta che qualcosa del genere accadeva realmente.
Una sensazione di opprimente disagio stava accompagnando i due amici ed in parte si dissolse vedendo le luci della casa ormai molto vicine. Si presero una pausa.
Un trambusto dal boschetto li fece trasalire.
Videro nettamente Dusty e Tom precipitarsi fuori dalle frasche. Li chiamarono a gran voce.
Concitatamente si misero al corrente dell’accaduto ed esclusero fosse colpa delle cozze.
- Magari erano cozze OGM?" ci provò Dusty, ma neanche lui era troppo convinto di quanto diceva
Entrati in casa ne fecero il giro chiudendo porte e finestre.
Serrata l’ultima imposta tirarono un sospiro di sollievo e lasciarono che l’allentamento della tensione li sprofondasse nel divano della sala.
- Il problema ora è trovare il libro?" iniziò Theodore
- Se dici quello della seduta spiritica, l’ho visto qua fuori insieme al vassoio dei panini, in terra?" rispose Tom
Teddy e Phil scattarono in piedi: urgeva impossessarsi del volume!
Affacciati alla finestra per vedere come fosse la situazione, si sentirono mancare la terra sotto i piedi. Francoise stava raccogliendo il Sautherenon proprio in quel momento. Gli altri posseduti erano sul limitare del bosco, nella penombra, che attendevano.
- I panini no, Tom si scoprì a pensare, e fu esaudito
Mentre i ragazzi stavano decidendo sul da farsi, Phil ricordò che se Sam fosse arrivato adesso se li sarebbe trovati tutti addosso. Teddy insisteva sull’importanza di recuperare il libro e Dusty notò una porta che dava su una stanza sconosciuta: uno sgabuzzino, sperava.
Si aprì, manco a dirlo, con un sinistro cigolio. Delle scale si gettavano nell’ombra più fitta ed una folata di vento raggiunse il gruppo di amici. Evidentemente avevano lasciato qualcosa aperto.
Tom avvertì tutti che il telefono era fuori uso, i fili erano stati strappati.
Teddy e Phil si proposero per una sortita, agli altri toccava scendere in cantina e sigillare qualsiasi entrata: porta o finestra che fosse.
Dusty non era per niente entusiasta della faccenda ma certo non poteva tirarsi indietro.
Accesero le luci delle scale ed armati di un candelabro e di un ombrello si apprestarono a scendere.
Teddy e Phil uscirono all’aperto e si guardarono incerti, come chi sa di star facendo una fesseria. Un forte vento stava facendo stormire le fronde degli alberi e Francoise si stava dirigendo verso il bosco cingendo a sé il prezioso volume.
- Ci mancherebbe proprio una tempesta?" disse Phil, ed in lontananza il cielo fu squarciato da un lampo?" Appunto?" disse.
Il boato del tuono fece intrampolare Dusty per le scale, gli cadde l’ombrello e quasi non ruzzolò addosso all’amico.
Lo scantinato era in penombra, come ogni scantinato che si rispetti in una situazione del genere. Tom individuò la finestra aperta.
- Tu chiudila, io do un’occhiata in giro?" disse
Dusty, dal canto suo, avrebbe preferito imbrattarsi di cacca piuttosto che avvicinarsi a quell’apertura ma riuscì a chiuderla. Jerry era proprio dietro di lui, sguardo vitreo, silente come una serpe. Stava allungando una mano sull’ignaro quando gli scappò un rutto.
Era la prima volta che un rutto gelasse il sangue a Dusty nelle vene. C’era sempre una prima volta. Incapace di muovere un muscolo sentì un gran tonfo.
Tom aveva scaraventato un grosso pouf polveroso addosso al posseduto lasciandolo a gambe levate.
- Prendi questa corda! ?" urlò a Dusty?" leghiamolo prima che si riprenda!
Gli furono addosso, tenendosi ben lontani dalla bocca alitante. Risultò utile un panno che avevano trovato lì e con cui coprirono il volto di Jerry. In un baleno lo avevano impacchettato come un salame. Dusty fece tutti i nodi che la sua cultura marinara gli permise di ricordare in un caso come quello. Tornarono di sopra in un sol balzo.
- Qui ci voleva James Bond?" disse Dusty
- Ma ti sei dimenticato la maglietta a casa, vero? Sarà per la prossima volta
- Tiè, speriamo proprio non ce ne sia una prossima?" rispose Dusty mimando un bel paio di corna
La porta dello scantinato si richiuse saldamente alle loro spalle.
Seguire Francoise si rivelò subito difficoltoso: le altre possedute si erano parate a schermo tra lei e i due improvvisati eroi.
- Se ne sta andando?" incalzava Phil?" e la tempesta incombe
Provarono ad avanzare e lo stesso fecero le altre, tentarono uno scarto a destra, una finta di corpo tutta a mancina e le ragazze, con raccapriccio di Phil e di Theodore, quasi fossero sollevate da terra iniziarono a puntarli avanzando silenziosamente e, cosa ancor più fastidiosa, molto rapidamente.
La ritirata di fronte a ‘sì efficiente manipolo di indemoniate fu unanime e lestamente eseguita.
- Corri corri. Non facciamo altro che scappare, pensava Phil, sembriamo finiti in un horror di serie B. Solo che qui ci fanno la festa!
- Via via! Tutta la sera a correre, pensava Theodore. Se ci acchiappano son dolori
Ed incominciò a piovere, uno di quei begli acquazzoni estivi, carichi di saette, sferzati dal vento.
Proprio quello che ci voleva, insomma.
Dopo tanto correre di qua e di là per provare a seminarle si lanciarono verso la porta di casa che si spalancò immediatamente! Tom padella in mano li fece entrare e chiuse lesto. L’urto contro la porta fece sobbalzare tutti quanti.
Una dopo l’altra iniziarono a battere tutte le persiane e, dallo scantinato, Jerry si sbatacchiava furiosamente. Phil avvertì che Francoise aveva portato via il libro e che quelle volavano. Tom raccontò della loro avventura nello scantinato. Theodore rimuginava. Dusty era viola. L’atmosfera sapeva di assurdo.
- Proviamo a farne entrare una!
- È diventato scemo anche Teddy?" replicò Tom
Phil invece asserì che, preparati a riceverla, padelle, corde e bavagli, ed in un ambiente controllato e ristretto sarebbero potuti riuscire ad imprigionarla.
- Sfoltire il numero per facilitare Sam, se fosse tornato con Christine ed avere meno avversari per recuperare il volume. Alla peggio veniamo tutti zombizzati?" concluse
- Ci sono anche gli esorcisti?" disse Theodore mano alle imposte
Si guardarono tutti un attimo, deglutirono in coro.
Theodore aprì e Dusty notò ?" Nella foga ci siamo dimenticati di prender corde e bavagli
Tutti spalancarono gli occhi sulla padella di Tom, fulminati dallo stesso pensiero.
Jennifer entrò.
Theodore la vide appena richiusa al volo la persiana.
Si resero conto in un attimo che effettivamente Phil aveva ragione: era un ambiente ristretto, controllato non si sapeva ancora da chi.
Avete mai provato a mettere una volpe in un pollaio? Non provate, sarebbe crudele.
Ovunque volavano oggetti inanimati e non erano ancora in cucina!
L’idea raccapricciò Dusty che si precipitò a serrarne la porta, chiudendosi dentro.
Era il caos.
Una banda di poltergeist in piena attività non avrebbe potuto far peggio. E Jinny in mezzo alla sala, sospesa a mezz’aria più inquietante che mai.
Theodore e Phil facevano sfoggio delle loro schivate “marziali”. Tom si faceva scudo con la sua padella. La situazione era parecchio drammatica. Dusty si affacciò dalla cucina e sfoderò un piatto freesbee in pieno stomaco della posseduta.
La falciò come una piuma, nello stupore generale. D’impulso Phil e Theodore le furono addosso e furono sbalzati come pulcini. A terra era chiaramente più tosta che in aria e questo fu un pensiero sconfortante. Dusty richiuse la porta di cucina.
Almeno gli oggetti volanti avevano concluso la loro giostra. Tom le rovesciò addosso un divano e Dusty arrivò con del nastro adesivo, da pacchi.
Le furono addosso in quattro più un giacchetto.
Impacchettata alla bell’e meglio aprirono la porta dello scantinato, pronti a padellare Jerry e ce la chiusero dentro. Meno due, fu il pensiero corale degli improvvisati eroi al momento che si accasciarono a terra.
E Sam? Fu il pensiero che li fece rialzare.
Si misero a cercare corde e lenzuoli per casa, torce elettriche e padelle. Le persiane avevano smesso di battere: o le ragazze ci si erano scornate o erano tornate da Francoise. E dal libro.
Quando fecero capolino dalla porta d’ingresso non videro nessuno in giardino ed il boschetto assai cupo. Aveva smesso di piovere, almeno.
Occorreva che qualcuno rimanesse in casa per controllarla. Dusty fu volontario.
Si apprestavano ad uscire quando videro uscire dal boschetto Sam e Christine.
Qualcosa per il verso giusto, e tirarono un sospiro di sollievo.
La sorella di Tom era tutta avvoltolata nella coperta che si trovava sull’efficientissima barchetta. Sam mostrò una lunga corda dicendo che ne aveva due ma con l’altra aveva impacchettato Sharon ad un albero.
Ritornando dalla spiaggia avevano notato che Francoise si stava dirigendo lungo la costa con un libro. Avevano deciso di seguirla e, dopo non molto, l’avevano vista infilarsi in una stretta grotta nella scogliera. Tornati sui loro passi avevano incontrato Sharon appunto, completamente deformata in volto.
Christine aveva giustamente urlato ma la coperta ne aveva soffocato l’intensità.
Avevano tentato una virata ma se l’erano trovata addosso.
Dritti nel bosco, la coperta di Cri s’era impigliata in un arbusto. L’amica le fu sopra in un attimo iniziando ad alitarle schifosamente in viso. Allora lui, vedendola distratta, l’aveva accalappiata con la corda. Lesto e deciso l’aveva trascinata ad un albero e finendo di legarcela. Con cosa l’avesse imbavagliata era piuttosto evidente visto che non aveva più la maglietta.
Chiusero nuovamente la porta di casa e finirono di mettersi al corrente degli avvenimenti.
Il punto della situazione era presto fatto. Un libro di occultismo, una seduta spiritica “fasulla” evidentemente troppo ben riuscita, un qualcosa che storce i visi, annebbia gli occhi e fa volare loro ed il resto.
- Con l’alito s’attacca, peggio dei vampiri
- Peggio del raffreddore?" intervenne Phil
- Peggio delle ciliegie?" asserì Tom.
Sam lo guardò male.
- Sono silenziose e fanno paura?" sottolineò Dusty
- Già! niente telefono, niente campo, forse un’interferenza magnetica, una strana vibrazione.. ?" continuò Phil
- Probabilmente accompagna l’essere che è piombato qua
- A Little Oak.. ?" sbottò Tom
Non se ne potevano certo andare: che fine avrebbero fatto i posseduti? I genitori di Francoise? E poi chissà cos’altro sarebbe accaduto. Non li si poteva accoppare, legare però sì.
- Occorre il libro, ci sarà scritto qualcosa a riguardo, di certo?" incalzava Theodore
L’unica possibilità sembrava fosse nel testo. Occorreva procurarselo per trovare il modo di far tornare tutti normali. Potevano esser legati e Cri ne era immune. Certo, c’era l’incognita dei loro possibili poteri ma sembrava una situazione dipinta per i Berretti Rossi.
Theodore, Phil e Sam si guardarono. Purtroppo li avevano lasciati a casa, i bei baschi rossi che davano nome all’audace gruppo da loro formato, ma lo spirito era sempre quello.
Dusty non era per niente convinto, Tom rivoleva sua cugina. Si misero a cercare corde e lenzuoli per casa, torce elettriche e padelle. Si ritrovarono in sala, un tacito assenso.
Tom aprì la porta e Simone gli alitò in faccia.
- È una trappola! urlò Dusty
Sam fu addosso a tutt’e due, Phil ancora sbigottito, Theodore in piedi con uno straccio ed una padella. Dusty allontanò Sam prima che la sorella raggiungesse anche lui.
Intanto gli altri due erano con le corde ai piedi dei posseduti. Non fu una buona idea giacchè furono scacciati facilmente con un calcio ma almeno distrasse i cattivi. Sam e Dusty furono loro nuovamente addosso con una doppia corda. Uno in un senso l’altro nell’opposto li infagottarono ben bene. Del bel nastro adesivo sulla bocca e via in cantina.
Speravano tutti di cuore che la porta reggesse, ormai ce ne avevano infilati quattro là dentro. A scanso di equivoci ci ammassarono contro divano e poltrone, fino a farne un bell’incastro. Quindi uscirono all’aperto con un valido elemento di meno.
Non era ancora mezzanotte e l’odore di prato bagnato donò a tutti quel po’ di lucidità che la situazione gli stava togliendo.
Christine rimase a guardia della casa. Dusty, tra i rinomati Berretti rossi, non si sentiva poi tanto al sicuro. Si lanciarono all’avventura.
In fondo rimaneva solo Francoise… ed il Sautherenon.
Sam li guidò in riva al mare, verso la scogliera. Il passo sicuro del gruppo si arrestò repentinamente di fronte ad una lugubre, profonda risata. Si strinsero nelle spalle ed avanzarono lentamente.
In vista della grotta si ripassarono il piano. Theodore avrebbe attirato fuori Francoise e gli altri l’avrebbero presa al laccio. Sembrava facile. Così fecero.
Theodore si mise a far confusione all’ingresso della caverna e Dusty urlò. Voltatisi di scatto gli videro addosso Francoise, lui con la padella sul viso per evitare la possessione. Sam la prese al volo con la corda e di tutta risposta fu lanciato in mare.
La sabbia si alzò tutta insieme quasi avesse starnutito una balena. Quando si riposò la posseduta era sola in mezzo alla spiaggia. Un’imprecazione uscì dalla grotta. Teddy evidentemente non aveva trovato il libro. Un lazo dopo l’altro raggiunsero la festeggiata e quattro figure iniziarono a girarle freneticamente intorno come api impazzite.
In breve Francoise apparve come un baco nel bozzolo.
Era fatta ma del libro neanche l’ombra.
I ragazzi, sfiancati dalle troppe tensioni si misero a sedere sulla spiaggia. Sam era zuppo, Phil mugugnava e Teddy rimuginava.
- Dobbiamo andare a casa mia in barca?" se ne uscì ?" Magari trovo qualcosa nei miei testi che ci potrebbe tornare utile
Legata Jennifer ad un albero si apprestarono verso la barchetta quando sentirono i rintocchi delle campane. Era mezzanotte, l’ora dei fantasmi e delle streghe. Loro era già a un paio d‘ore che scappavano da fantasmi e streghe.
Generalmente i detti popolari sono infallibili perché collaudati dal Tempo. Per loro era stata fatta una simpatica eccezione.
Uno scrupolo si impossessò dei ragazzi.
Tornarono da Francoise e con sommo stupore la trovarono che dormiva come un angioletto. Il volto rilassato, roseo, pacifico. Un punto interrogativo al neon lampeggiò nelle loro menti.
Tornarono rapidamente a casa, misero in ordine il salotto in stato confusionale ed aprirono lo scantinato.
Tutti risultavano addormentati e sereni.
Nessuna traccia di quelle orribili maschere demoniache che i loro volti erano diventati.
Theodore rimuginava. Jerry si svegliò e Cruschi gli si avvicinò ?" È normale, disse sorridendo, è passata, è passata!
Con gli occhi sgranati di sorpresa e stupore furono tutti liberati, anche Sharon e Jennifer.
In silenzio finirono di ordinare la casa, prima dell’arrivo dei genitori delle sorelle.
Ogni tanto si lanciavano delle occhiate, quando di dubbio, quando di confusione, quando anche di soddisfazione. Ne erano usciti tutti. Theodore rimuginava in quell’imbarazzante silenzio. Anche qualche occhiata sospettosa saettava tra di loro, via via. Qualche sussulto per rumori sconosciuti e la serata si concluse lasciando a tutti più domande che risposte.
- Ed il libro dov’è finito? ?" Rimuginava Theodore finalmente seduto su una poltrona, nel salotto con gli altri.
Nessuno notò un’ombra nera scivolare sulla parete della sala fino a sparire attraverso di essa, andandosi a confondere con la nera notte.
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- ottimo racconto, ben scritto e piacevole da leggere, complimenti!!
- Brrr... molto bello, davvero.
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