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Racconto flash

La nottata stava per finire, i guai iniziarono quando Rocco cominciò a dar su di matto, con i suoi deliri mistici e tutta quella roba sulla Parola, Rocco era un ossuto pensionato con evidenti squilibri psichici, si coricò sul cavalcavia e mentre si credeva di essere il Cristo, le sue grida allarmarono una mandria di puttane che battevano giù all'angolo tra la stazione e via del Corso, tutti a fargli "Rocco, Rocco, ripigghiti", ma questo nno ne voleva sapere di riprendersi, con le braccia spalancate a sbraitare per un'ora intera come un cagnaccio. Quando si caalmò c'era l'alba e la sbronza delle 7 birre cominciava già a darmi alla testa. Camminammo a piedi fino al San Camillo, lì al prontosoccorso undici ragazzetti scout assistevano il loro capo (un omone grande e grosso) che era stato ferito da una tagliola e l'ospedale puzzava di disinfettante e io ero pazzo di questa situazione e mi chiedevo perché non ero a casa a fare colazione e le palle mi sudavano, le mie grosse palle gommose maledettamente mi sudavano e un infermiere sulla sessantina prse Rocco e lo caricò sulla barella, credo fu portato in psichiatria, ma non ne sono sicuro, perché da allora non l'ho più rivisto Rocco. Oggi la Gazzetta parla del suo suicidio, Rocco Fiumanò, trentasette anni, impiccato nella sua casa di campagna, e pensare che alle scuole medie voleva fare lo psichiatra.

 

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1 commenti:

  • Marcello Piquè il 09/06/2018 08:24
    Nottata tragica splendidamente raccontata con ritmo incalzante.

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