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Stato di grazia

Ci sono idee che vanno prese al volo. Pena la perdita. Ci sono stimoli urgenti che non ammettono esitazione. Rimandi.  Ci sono storie in cui bisogna tuffarsi di getto, prima che le sollecitazioni inaridiscano fino a sparire. Si tratta di epifanie. Folgorazioni. Apparizioni improvvise che probabilmente non faranno più ritorno. Mi è capitato di immaginare cose, amplificarle, raccontarle, e talvolta, rileggendole a distanza di tempo, stupirmi. Chiedermi se fossero davvero parto della mia mente. E spesso penso che non saprei ripetermi.
Se scrivere deve avere un senso, un minimo di dignità, non basta la volontà di farlo. Come qualcuno ha detto: l'ispirazione non da' preavvisi. Né quando viene. Né quando va. E allora, quando capita la fortuna che si palesi, bisogna saperne approfittare.
Definirei quest'attimo: stato di grazia. Momento magico che produce emozioni e significati che vanno oltre i semplici segni. Che superano le singole parole. Che danno vita, carattere e, nei casi più felici attrattiva, al periodare. Al fluire della narrazione. E il merito, quando c'è, va diviso con il caso.

 

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