Alessandra: lui ti da ascolto perchè lo accompagni nei posti dove vuole dandogli tutti i vizi possibili. Coumunque è un patrigno oramai, sempre più insopportabile e tu dovresti imparare a dargli meno corda, cara Benedetta
Benedetta: arrabbiata usci dalla porta principale dell'hotel dirigendosi alla stazione dei taxi. Non volle sentire ciò che le diceva era vero e spesso perdeva il controllo delle sue azioni i suoi figli uno di 18 e l'altro di 20 la detestavano tanto che si allontanarono da casa comprando dei biglietti per una destinazione sconosciuta. Mauro il figlio maggiore, invitò suo fratello a salire sul primo treno che arrivò. Quando il treno chiuse le porte, piangevano, pentiti per un attimo di averlo preso, ma poi si fecero forza capendo che avevano preso la decisione giusta. Contiunare a stare con una madre così significava morire.
Benedetta: Suonò al citofono nessuno le rispose. Impaurita alzò la testa rivolgendo lo sguardo alle finestre della stanza dove dormivano. Le luci erano spente. Le sembrò molto strano, perchè in settimana alle 20 erano già rientrati dal lavoro difficilmente rientravano dopo
Portinaio: la vide agitata, citofonando di nuovo non avendo risposta. Signora che cos'ha. Pietro sono preoccupata i miei figli a quest'ora dovrebbero esserci ed invece. Tu l'hai visti per caso? no Benedetta. Se fossero rientrati l'avrei visti. Lo sai che se ci sono non mi sfugge nulla. Ogni giorno entrano ed escono tanti da questo palazzo e io sono sempre vigile, anche quando vorrei dormire