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Lilli

Quando venne al mondo non provò emozioni particolari; ricordava che i suoi movimenti erano vaghi, poco precisi ovattati. lenti, le sue mani-zampine toccavano altri corpi, batuffoli di lana morbida e arruffata. Non sapeva ancora che presto i suoi occhi avrebbero visto i suoi fratelli.
Lilli venne al mondo assieme ad una dozzina di altri cuccioli, era rossa di pelo in mezzo ad altri fratelli dai manti pezzati di colori improbabili. Forse fu quel manto bello e riccioluto a salvarle la vita, i suoi fratelli una triste mattina di aprile scomparvero misteriosamente e di essi non si ebbero più notizie. Crebbe bene, appena svezzata fu richiesta dal proprietario di un ristorante che si specchiava sul Lago Arancio e per lei fu lu stessu culu di aviri fattu tridici! Mangiava di tutto e a tutte le ore, avanzi di carne, lasagne e pesci e Dio sa quante altre leccornie; tutte le delizie di questo mondo che lei ebbe modo di comunicare ad altri suoi simili della zona, cosi in poco tempo altri cani affamati cominciarono ad avvicinarsi al ristorante, lei li lasciava fare, anche con la loro partecipazione al banchetto non riusciva a smaltire tutto quel cibo. Dopo qualche tempo il ristorante chiuse e siccome il proprietario si era affezionato a Lilli, decise di portarsela nella sua campagna; arrivò finalmente alla Nivina e questo luogo poco distante dal paese divenne la sua reggia. Il padrone veniva ogni tanto per portargli il cibo, poca cosa rispetto ai tempi del ristorante e lei ci soffriva, poi un bel giorno decise di sfruttare meglio le potenzialità del luogo. Vicino alla sua casa c'era un ristorante ed un supermarket e lei tutti i giorni ci andava a fare la spesa, visitava i bidoni della spazzatura, si spingeva dentro le strade del paese e poi c'era la caccia e le visite a li mannari di li picurara. Ogni tanto portava alla sua tavola un agnello e altre delizie simili. Era un'ingorda, mai sazia tanto che alcuni di noi avevamo cominciato a chiamarla Porcellina. Tanta abbondanza a tavola creava l'ira degli allevatori che decisero di eliminare il responsabile di quelle razzie. Più di una volta Lilli arrivò a casa con fili di ferro che quasi le tranciavano una zampa o il collo, non riuscì a scampare al veleno. Lilli era speciale, ci amava, sentiva il rumore della macchina prima ancora che fosse visibile agli occhi e ci veniva incontro facendoci festa. Appena si apriva lo sportello Lei infilava il suo muso dentro le nostre mani e restava in quella posizione fintanto che si saziava di carezze e di affetto. Per un certo periodo Simona ha trascorso intere giornate da sola alla Nivina; sotto un bellissimo Ogliastro leggendo "I fratelli Karamazov e con Lilli accanto a darle conforto senza che mai si sia allontanata.
Lilli ci ha lasciata, ci ha lasciata in modo brusco, non voleva farlo, la mala morti la cugliu, Una pozione di veleno da parte di chi non ama gli animali

 

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1 commenti:

  • Ellebi il 08/02/2019 03:03
    Avrei qualcosa da dire a chi non rispetta gli animali e anche a chi gli ama troppo che é un'altra maniera per non rispettarli... ma é meglio lasciar perdere... é ottimo il tuo brano.. saluti

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