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Religioni monoteiste e globalismo
Religioni monoteiste e globalismo
L'impero romano ha conquistato manu militari il Medio Oriente, che poi ha a sua volta conquistato l'impero con l'arma della propria religione. Caduto l'impero, il Medio Oriente è stato invaso prima dagli arabi, che hanno fondato il loro califfato, e poi dai turchi, che hanno fondato il loro sultanato, l'impero ottomano. Nel frattempo a Roma l'impero è stato sostituito dal dominio della Chiesa orientale ed ora si rischia di essere anche invasi dai nuovi dominatori turco-arabi del Medio Oriente. Così oltre ad essere loro sudditi sia sul piano religioso che politico, saremo anche sostituiti etnicamente.
L'Europa e di conseguenza l'intero occidente, non si è mai del tutto ripresa dal crollo del mondo antico, dell'impero romano, della cultura greco-romana e delle religioni del tempo. Il vuoto creatosi è stato riempito a livello istituzionale dagli imperi arabo prima e turco poi, a livello religioso si è avuto la scomparsa dei vecchi riti e il dilagare delle tre religioni cd rivelate, monoteiste, mentre a livello culturale il buio dell'oblio ha cancellato la cultura greco-romana. Dopo il medioevo si è cominciato a riscoprire il pensiero antico, mentre a livello religioso la religione mediorientale cristiana si è invece radicata, operando anche a livello politico-istituzionale e sostituendo di fatto le istituzioni imperiali scomparse.
Mentre il nord Europa con la riforma si è liberato dalla sottomissione religiosa, assimilando valori cristiani ma trasformandoli in valori propri, assieme ad altri valori di diversa origine, il sud è rimasto sottomesso alla religione mediorientale e l'ha propagata altrove.
Incredibile che l'Europa, l'occidente, siano stati assorbiti da una religione tribale come l'ebraismo, diventando una sua seconda e secondaria tribù. Il cristianesimo se ne è occupato, incistandosi nei credi e riti genuinamente europei. Così il Cristo sarebbe nato il 25 dicembre, in tal modo assorbendo i riti legati ai processi della natura, come solstizi ed equinozi, dei nostri preesistenti culti.
Le religioni sono l'anima dei popoli ed un popolo che le tradisce ed abbandona, passando a religioni altrui, non sarà mai padrone di se stesso. Osserviamo i poveri superstiti Maya che ancora oggi, in Guatemala, venerano i resti dei loro templi, che evidentemente sentono ancora vivi, o impariamo dai giapponesi il sacro rispetto per la propria ancestrale religione, lo scintoismo. Nei loro templi non manca certo un angolo dedicato al culto buddista, di cui sanno apprezzare il valore, ma la loro anima è e resta scintoista.
La religione mediorientale è del popolo ebreo e soltanto sua. Gli iraniani farebbero bene a recuperare la loro antica religione zoroastriana e noi a scavare nel passato e nel presente alla ricerca di nostri contenuti spirituali genuini, su cui fondare il nostro bisogno di sacro. Esiste una sola religione mediorientale, la ebraica, mentre islam e cristianesimo non sono religioni. Sono altra cosa, ideologie, costruzioni posticce, segno prima di sudditanze culturali e strumento poi di dominio geopolitico, cemento per costruire imperi o distruggere culture altrui, come hanno fatto i fanatici, sanguinari cristiani spagnoli nelle americhe o come hanno fatto e continuano a fare arabi e turchi, anche oggi. Il MO è sempre stato l'incrocio di popoli per eccellenza e questo spiega l'emotività e la violenza delle sue culture e delle sue religioni.
Il processo della globalizzazione è inarrestabile e porterà alla lunga ad una omogeneizzazione delle culture, forse. Il processo sarà comunque lungo e tormentato e non sarebbe male cercare di governarlo, piuttosto che limitarsi a guardare, per evitare che il futuro denominatore comune non sia troppo alieno e orrido. Non dimentichiamo che con la caduta dell'impero romano, perdemmo completamente la cultura greco-romana, che solo dopo secoli bui si cominciò a riscoprire e a ricapire.
Mentre le ideologie hanno vita breve, mi pare che le religioni siano più attive nello scontro globale. Purtroppo, mentre la povera Svezia dello stolto Lofven (premier socialista) si auto-definisce psicopaticamente superpotenza umanitaria, le vere potenze religiose non siamo noi, ma il Medio oriente nel suo complesso, ebrei ed islamici, che per giunta hanno il grosso della ricchezza mondiale. Mentre la religione cristiana, spenta dalla cultura laica, non ha più la fiamma evangelizzatrice totalitaria e fanatica di una volta, le altre religioni invece l'hanno ben conservata, anche l'ebraica, pur nella sua introversa dimensione tribale.
Quindi ora la lotta per l'egemonia culturale e religiosa è tra attori disomogenei: due sanguigne religioni mediorientali (islamismo ed ebraismo) da una parte e dall'altra la cultura occidentale, nata da un compromesso tra la terza religione orientale (cristianesimo) e la cultura greca importata a Roma, perduta, recuperata ed assimilata dall'intera Europa, dove ha dato luogo al pensiero scientifico (scientismo).
Poiché queste faccende si decidono con tutto meno che con la testa, non scommetterei un euro sul destino della nostra cultura. A meno che non ci svegliamo dal torpore, ma non riesumando la religione cristiana fanatica del passato, mettendoci sullo stesso piano delle altre fanatiche religioni mediorientali e sprofondando ancor più nei loro deliri, né arroccandoci sulla semplice difesa dei nostri valori, come lo stolto Lofven. Dobbiamo armarci anche noi a livello simbolico-mitico-religioso, ma andando più indietro alla ricerca delle nostre radici spirituali europee, che non sono quelle di importazione mediorientale, ma altre. Basta ricordare i culti greco-romani o celtici, che probabilmente si concilierebbero con i nostri attuali valori più del cristianesimo stesso, che ha alimentato conflitti secolari. Un esempio di religiosità 'laica' già presente è forse la nuova attenzione e sensibilità panteista verso la natura, che infatti non si concilia minimamente con le sanguinarie religioni monoteiste mediorientali, mentre invece meglio esprime nuove sensibilità moderne.
In questione quindi sono sia i contenuti delle religioni mediorientali, che, e soprattutto, la loro estraneità agli europei-occidentali. Liberiamoci quindi di queste ideologie o para-religioni orientali, segno e strumento della nostra sudditanza culturale
L'impero romano ha conquistato manu militari il Medio Oriente, che poi ha a sua volta conquistato l'impero con l'arma della propria religione. Caduto l'impero, il Medio Oriente è stato invaso prima dagli arabi, che hanno fondato il loro califfato, e poi dai turchi, che hanno fondato il loro sultanato, l'impero ottomano. Nel frattempo a Roma l'impero è stato sostituito dal dominio della Chiesa orientale ed ora si rischia di essere anche invasi dai nuovi dominatori turco-arabi del Medio Oriente. Così oltre ad essere loro sudditi sia sul piano religioso che politico, saremo anche sostituiti etnicamente.
L'Europa e di conseguenza l'intero occidente, non si è mai del tutto ripresa dal crollo del mondo antico, dell'impero romano, della cultura greco-romana e delle religioni del tempo. Il vuoto creatosi è stato riempito a livello istituzionale dagli imperi arabo prima e turco poi, a livello religioso si è avuto la scomparsa dei vecchi riti e il dilagare delle tre religioni cd rivelate, monoteiste, mentre a livello culturale il buio dell'oblio ha cancellato la cultura greco-romana. Dopo il medioevo si è cominciato a riscoprire il pensiero antico, mentre a livello religioso la religione mediorientale cristiana si è invece radicata, operando anche a livello politico-istituzionale e sostituendo di fatto le istituzioni imperiali scomparse.
Mentre il nord Europa con la riforma si è liberato dalla sottomissione religiosa, assimilando valori cristiani ma trasformandoli in valori propri, assieme ad altri valori di diversa origine, il sud è rimasto sottomesso alla religione mediorientale e l'ha propagata altrove.
Incredibile che l'Europa, l'occidente, siano stati assorbiti da una religione tribale come l'ebraismo, diventando una sua seconda e secondaria tribù. Il cristianesimo se ne è occupato, incistandosi nei credi e riti genuinamente europei. Così il Cristo sarebbe nato il 25 dicembre, in tal modo assorbendo i riti legati ai processi della natura, come solstizi ed equinozi, dei nostri preesistenti culti.
Le religioni sono l'anima dei popoli ed un popolo che le tradisce ed abbandona, passando a religioni altrui, non sarà mai padrone di se stesso. Osserviamo i poveri superstiti Maya che ancora oggi, in Guatemala, venerano i resti dei loro templi, che evidentemente sentono ancora vivi, o impariamo dai giapponesi il sacro rispetto per la propria ancestrale religione, lo scintoismo. Nei loro templi non manca certo un angolo dedicato al culto buddista, di cui sanno apprezzare il valore, ma la loro anima è e resta scintoista.
La religione mediorientale è del popolo ebreo e soltanto sua. Gli iraniani farebbero bene a recuperare la loro antica religione zoroastriana e noi a scavare nel passato e nel presente alla ricerca di nostri contenuti spirituali genuini, su cui fondare il nostro bisogno di sacro. Esiste una sola religione mediorientale, la ebraica, mentre islam e cristianesimo non sono religioni. Sono altra cosa, ideologie, costruzioni posticce, segno prima di sudditanze culturali e strumento poi di dominio geopolitico, cemento per costruire imperi o distruggere culture altrui, come hanno fatto i fanatici, sanguinari cristiani spagnoli nelle americhe o come hanno fatto e continuano a fare arabi e turchi, anche oggi. Il MO è sempre stato l'incrocio di popoli per eccellenza e questo spiega l'emotività e la violenza delle sue culture e delle sue religioni.
Il processo della globalizzazione è inarrestabile e porterà alla lunga ad una omogeneizzazione delle culture, forse. Il processo sarà comunque lungo e tormentato e non sarebbe male cercare di governarlo, piuttosto che limitarsi a guardare, per evitare che il futuro denominatore comune non sia troppo alieno e orrido. Non dimentichiamo che con la caduta dell'impero romano, perdemmo completamente la cultura greco-romana, che solo dopo secoli bui si cominciò a riscoprire e a ricapire.
Mentre le ideologie hanno vita breve, mi pare che le religioni siano più attive nello scontro globale. Purtroppo, mentre la povera Svezia dello stolto Lofven (premier socialista) si auto-definisce psicopaticamente superpotenza umanitaria, le vere potenze religiose non siamo noi, ma il Medio oriente nel suo complesso, ebrei ed islamici, che per giunta hanno il grosso della ricchezza mondiale. Mentre la religione cristiana, spenta dalla cultura laica, non ha più la fiamma evangelizzatrice totalitaria e fanatica di una volta, le altre religioni invece l'hanno ben conservata, anche l'ebraica, pur nella sua introversa dimensione tribale.
Quindi ora la lotta per l'egemonia culturale e religiosa è tra attori disomogenei: due sanguigne religioni mediorientali (islamismo ed ebraismo) da una parte e dall'altra la cultura occidentale, nata da un compromesso tra la terza religione orientale (cristianesimo) e la cultura greca importata a Roma, perduta, recuperata ed assimilata dall'intera Europa, dove ha dato luogo al pensiero scientifico (scientismo).
Poiché queste faccende si decidono con tutto meno che con la testa, non scommetterei un euro sul destino della nostra cultura. A meno che non ci svegliamo dal torpore, ma non riesumando la religione cristiana fanatica del passato, mettendoci sullo stesso piano delle altre fanatiche religioni mediorientali e sprofondando ancor più nei loro deliri, né arroccandoci sulla semplice difesa dei nostri valori, come lo stolto Lofven. Dobbiamo armarci anche noi a livello simbolico-mitico-religioso, ma andando più indietro alla ricerca delle nostre radici spirituali europee, che non sono quelle di importazione mediorientale, ma altre. Basta ricordare i culti greco-romani o celtici, che probabilmente si concilierebbero con i nostri attuali valori più del cristianesimo stesso, che ha alimentato conflitti secolari. Un esempio di religiosità 'laica' già presente è forse la nuova attenzione e sensibilità panteista verso la natura, che infatti non si concilia minimamente con le sanguinarie religioni monoteiste mediorientali, mentre invece meglio esprime nuove sensibilità moderne.
In questione quindi sono sia i contenuti delle religioni mediorientali, che, e soprattutto, la loro estraneità agli europei-occidentali. Liberiamoci quindi di queste ideologie o para-religioni orientali, segno e strumento della nostra sudditanza culturale.
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