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Il torinese

Salvatore è un uomo di 68 anni che vive a Torino. È scapolo e, di tanto in tanto, aiuta gli anziani in difficoltà. Salvatore è partito dalla Sicilia all'eta di ventidue anni e, adesso, è un torinese a tutti gli effetti. Salvatore non ha mai dimenticato di aver assistito alla morte del suo migliore amico, quando aveva tredici anni. Il suo amico cadde, battè la testa, e morì sul colpo.

Salvatore, quando scende in Sicilia, non trascura mai il suo amico, portandogli sempre un fiore. Quando va al camposanto, i ricordi si fanno più vividi, e il suo amico gli appare con un sorriso smagliante, il suo bel grembiulino ordinato e la mappa geografica alle sue spalle. Una foto degli anni sessanta.

G. è morto tre anni prima della mia venuta al mondo, al punto che mia madre mi ha sempre chiamato con il suo diminutivo. Mi sarebbe piaciuto incontrare i suoi occhi, sentire la sua voce, almeno per una volta soltanto. Dicono che fosse un ragazzino speciale, molto più adulto della sua età, con un grande senso della compassione.

Salvatore e G. erano i migliori amici, ma io questo non l'ho mai saputo, sconoscevo l'esistenza del torinese, almeno fino al mese scorso, quando me lo sono visto piombare a casa. Una persona con gli occhi buoni e il sorriso gentile. Siamo andati al camposanto e io, avrei voluto che mi parlasse di quel fratello che non ho mai conosciuto, che oggi avrebbe 68 anni, 16 in più dei miei.

Mi disse soltanto: "Tuo fratello era davvero una persona speciale e diceva sempre che la sua vita sarebbe stata breve".
In quel momento, nei suoi occhi, vidi brillare il germoglio di un ricordo.

 

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