username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

L'irresistibile profumo di quel fiore

Era una mattina di giugno, l'estate era alle porte ma faceva ancora
capricci.
Nonostante la stagione, il meteo non lasciava presagire nulla di buono, il cielo era denso di nubi e sembrava che volesse scatenarsi un temporale.
Piero uscì ugualmente dalla caserma, nonostante la sua innata pigrizia e aveva deciso di avventurarsi per passeggiare un po'..
Aveva programmato di passare una giornata a Trieste, non l'aveva mai vista, sapeva che era molto bella e lussuosa e poi gli amici gli avevano detto che c' erano tante ragazze bellissime.
Piero era un ragazzone moro, sportivo, alto e tonico, era diplomato in agraria e giocava a calcio, era molto appassionato e si allenava molto.
Faceva grossi carichi atletici, non solo per migliorare le sue prestazioni, ma anche per acquietare una innata turbolenza interiore.
Era partito per la leva un giorno di fine aprile, proprio nel giorno del suo compleanno e, presentatosi in caserma, i soldati dell'ufficio di leva l'avevano deriso, in maniera benevola, per questa strana e poco piacevole coincidenza.
Gli dissero: Piero Lo Jodice... oggi devi offrire da bere per festeggiare!"
Lui rispose con un timido e imbarazzato sorriso: "Mi dispiace ma ho pochi soldi... le mie casse piangono miseria.. Ma un paio di bottiglie di birra le facciamo uscire volentieri..."
Gli dissero pure: " Oggi è il tuo compleanno... esprimi un desiderio, cosa vuoi in regalo, in questo momento..."
"Mandatemi a casa... non mi piace perdere tempo e per me il servizio militare è una perdita di tempo"
Sghignazzando tra loro, dopo essersi guardati in faccia, risposero: "ehhhhh caro amico... mi sa che questo non possiamo garantirtelo!"

Quella mattina del 3 giugno Piero si fece una doccia corroborante, aveva dormito poco la notte ma gli accadeva sovente di riposare male.
Era un ragazzo tranquillo, educato, uno dei tanti giovani dal viso pulito, la classica faccia da bravo ragazzo, ma nascondeva un animo molto inquieto. Aveva bisogno di fare sempre qualcosa durante la giornata per stare bene.
Spesso rimaneva immerso nei suoi pensieri, isolandosi dal mondo circostante in una sorta di viaggio spaziale ad occhi aperti e s' impegnava in attività quali la fotografia, il collezionismo di cartoline.
Insomma era in perenne movimento.
Era un sognatore cronico. Riteneva che nella vita si doveva per forza conquistare il Mondo ma che si poteva fare anche il giorno dopo.
Scese giù per fare l'alzabandiera nel piazzale della caserma "L. Capitò" di Portogruaro dove era giunto dopo aver fatto un mese di CAR a Foligno. Incontrò, come capitava spesso, il tenente Alessandro Simoncelli, un omone grosso e grasso, all'apparenza burbero e severo, ma di una generosità estrema, per tutti quelli che riuscivano ad entrare nelle sue simpatie.

1234567891011121314151617

1
0 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

0 commenti:


Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0