Arrivò in mattinata in quella città che gli aveva dato i natali e che detestava per via delle zanzare e della nebbia. Rise tra sé.
Raggiunse il luogo dove Lei lavorava, ma non la trovò.
- Dove cazzo sarà andata quella "befana indolente"? -
Una donna che passava da lì lo udì e ridacchiando si fermò a pochi passi da lui consigliandolo di provare alla caffetteria sull'altro lato della strada poi, prima di andarsene aggiunse:
- ... a quest'ora è solita fare uno spuntino! - Lui ringraziò di cuore e si diresse nel bar.
Aprì la porta e un intenso aroma di caffè destò le sue narici infreddolite, inspirò avidamente. C'erano poche persone, perciò era praticamente impossibile non accorgersi di un nuovo cliente e tutti i presenti si girarono ad osservare quella faccia sconosciuta.
La barista sfoderò un ammiccante sorriso e un vellutato "Buongiorno" mentre lui, senza degnarla di uno sguardo, proseguì il suo percorso verso quella "befana indolente" che, impietrita, teneva tra le mani una tazza fumante di cappuccino senza aver ancora bene in chiaro se si trattasse di un sogno ad occhi aperti o della realtà. Aveva dimenticato ogni parola. Le labbra si aprirono in un dolce sorriso di sorpresa, i suoi occhi diventarono ancor più grandi e lucidi. Abbandonò la sua calda bevanda, si alzò in piedi e gli andò incontro a passi piccoli, tremando.
Era davvero Lui!!
Lui aprì le braccia lasciando svanire la tensione che l'aveva accompagnato sino a quel momento, l'accolse nel migliore dei suoi abbracci, le prese il viso tra le mani e con quel suo tono sempre un po' ironico le disse:
- "Smettila di piangere bambina scema... Sono qui, hai visto? Ci sei riuscita..." -
Lo baciò e lo strinse a sé come se non volesse lasciarlo andare mai più... ed era veramente così; Lui lo sapeva... perché era quello che desideravano entrambi.
(... continua, nei loro sogni.)