Momenti di inquietudine alternati a momenti di pace mentale.
Che mistero l'essere umano.
Nello spazio di pochi minuti, sembra di vivere due vite.
O forse più.
Ogni emozione percepita è una vita diversa.
Mancanze incolmabili precedono sensi di vita perfetta.
Ma questa perfezione è figlia di un'accettazione serena o è una maschera per vivere?
È comunque rassegnazione o peggio, sopportazione?
Io non lo so.
Guardo ascolto vedo piango rido canto penso parlo scrivo cammino;
dormo abbracciata a Jack (il mio gatto e compagno di vita) con la luce accesa.
Pagherei non so cosa per dormire con la luce spenta.
E forse il problema è tutto qui, nella luce accesa.
Che magari fa ridere, ma quella luce accesa mi abbraccia e mi fa sentire al sicuro.
Al sicuro da me.
Da quello che davvero nel profondo del cuore tengo nascosto al mondo.
Ma al mondo poco importa, lo so.
Anche se lo urlassi, forse nessuno mi sentirebbe.
Nè di giorno e nè di notte.
Ma di giorno c'è il sole, e con il sole la vita mi distrae.
Di notte accendo la luce, e invento il sole.