racconti » Racconti amore » M.
M.
M. amava quei monti così pallidi, le considerava le sue montagne, ma forse non erano sue, era lei che apparteneva a loro. Si sentiva protetta da quelle cime che diventavano rosse all’addio del sole e d’argento all’abbraccio della luna.
M. aveva sognato tanto, aveva ricordato tanto, aveva sentito tanto, aveva desiderato tanto e sempre tra quelle montagne. Quante volte avrebbe voluto fare, avrebbe voluto dire, avrebbe voluto essere, avrebbe voluto dare libera vita al suo sentire…. quante volte, ma non era mai stata capace. Dentro aveva un mondo da scoprire dalle tinte forti e dai sapori contrastanti. Aveva paura a farlo uscire, aveva paura a mostrarlo, ma allo stesso tempo le sarebbe piaciuto che qualcuno lo vedesse e lo notasse. E così tra le sue montagne così pallide, M. si abbandonava a se stessa. Si abbandonava a suoi sogni.
M. aveva un uomo, non lo immaginava, ma lo sentiva. Nelle sue fantasie era semplicemente un uomo, lo aveva sognato tante volte. Aveva sognato tutto di lui, cosa avrebbe detto, cosa avrebbe fatto, che sapori e che odori avrebbe sentito. Lo avrebbe sedotto, gli avrebbe rubato l’anima si sarebbe fatta sedurre e rubare l’anima. Il tempo si sarebbe fermato, ci sarebbero stati soltanto loro.
M. lo avrebbe preso, si sarebbe lasciata prendere, nel pericoloso gioco della seduzione. Avrebbe scherzato con il fuoco, sarebbe stata lei stessa fuoco. Si sarebbe bruciata, ma avrebbe anche bruciato. Sarebbe stata cibo, ma si sarebbe anche nutrita. Le sue mani avrebbero accarezzato e altre l’avrebbero accarezzata.
M. avrebbe spento la luce. Il buio. Al buio. Avrebbe smesso di vedere, avrebbero smesso di vedere. Avrebbe cominciato a sentire, avrebbero cominciato a sentire. Avrebbe cominciato a cercarlo, avrebbero cominciato a cercarsi. Lo avrebbe trovato, lui l’avrebbe trovata. Avrebbe cominciato ad annusarlo, avrebbero cominciato ad annusarsi. Avrebbero imparato respirarsi a vicenda. Avrebbe conosciuto il suo sapore, avrebbero conosciuto sapori diversi e nuovi.
Si sarebbero scoperti, ma in fondo si erano già scoperti. Si conoscevano da sempre. Le loro anime si erano riconosciute, ed ora avevano fame l’una dell’altro. Avevano fame, volevano saziarsi, volevano nutrirsi, insomma volevano.
Si erano appena sfiorati. Si erano annusati. Si erano guardati. Ma non si erano ancora divorati. M. lo sentiva sulla pelle di lui, lo vedeva negli occhi di lui. Si sentiva affamata. Avrebbe voluto……..…
M. avrebbe voluto prenderlo, mangiarlo, divorarlo, farlo entrare dentro di lei e farlo vivere in lei e per lei. Ma avrebbe voluto anche che fosse lui ad afferrarla con forza, a prendersela come si prende qualcosa che ci appartiene da sempre e che è nostro di diritto, avrebbe voluto che lui entrando dentro di lei le strappasse l’anima per nutrirsi. Avrebbe voluto anche che quella fame non avesse mai fine, avrebbe voluto non saziarsi mai di lui e che lui non si saziasse mai di lei.
Il sogno ora era. Era solo il buio. Erano soli al buio. Gli occhi si spegnevano e si accendevano i sensi. Il tatto, morbidi corpi da accarezzare. L’olfatto, nuovi odori da riconoscere. Il gusto, nuovi sapori da baciare. Gli occhi ora vedevano solo attraverso la pelle. Il tempo si era fermato, come nel suo sogno. M. ora lo aveva, era suo, era sua. Lo aveva voluto e se l’era preso. Aveva spento la ragione per seguire l’istinto. Si era lasciata andare al desiderio, aveva sedotto il suo desiderio o forse era stato lui a sedurla in un ambiguo e pericoloso gioco delle parti e dei ruoli.
Dove si erano conosciuti M. non se lo ricordava. Forse non si erano mai conosciuti, perché si conoscevano da sempre. O forse non esistevano e l’uno era il sogno dell’altra, erano ciò che avrebbero voluto e che finalmente avevano.
Nel tempo senza fine del loro incontro, finalmente erano. Loro ora si appartenevano. Lei era sua e lui era suo, loro erano loro. Erano il loro sogno reale, ma anche la loro realtà da sogno.
Ora finalmente erano e basta…….
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0 recensioni:
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- Lo trovo davvero avvincente, mi è piaciuto molto, penso tu sia bravissima
- bellissima immaginazione femminile senza mediazioni e compromessi
- Che eri passionale me ne ero già accorto. Se è vita vissuta, ebbene, sei una donna fantastica, ma lo sei anche se non è vissuta. Ciao Claudio
- Bello. Bello.
- Ottimo racconto, avvincente. 9
- Prosa impegnata!
Simpatico lo speculare rincorrrersi degli atti (... Lo avrebbe preso... Si sarebbe lasciata prendere; Lo avrebbe trovato... Lui l'avrebbe trovata... Ecc. Ecc..)
Molta sensualità incorniciata nei gesti dei protagonisti e nella terza voce.
Brava Margherita...!
E... tu non ti esprimi con la poesia...?
Hai letto qualcosa di mio..?
Io certamente ti rileggerò...
Ti aspetto.
Ro
- brava Margherita, hai scritto un racconto di alto livello... nn è il mio genere ma meno di 9 nn posso darti... ciao, duccio.
- Sai, Margherita, manca un po' di ritmo ma è scritto cavvero bene, e merita un bel sette, no?
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