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Lo scontro
Alla fine era successo... Erano anni che lo sapeva, avrebbe dovuto essere preparato, invece no. Il suo cuore gli diceva, anzi gli URLAVA che era sbagliato, assolutamente sbagliato. Ma da quanto tempo non ascoltava il suo cuore? Tanto. Troppo.
Nessuno gli aveva mai creduto, in tanti anni nessuno gli aveva mai dato nemmeno il beneficio del dubbio! A parte quell'uomo... Ed ora il suo corpo giaceva freddo sottoterra, ed era stato LUI a mandarcelo. Lui aveva pronunciato quelle due maledette parole... ma aveva avuto scelta? No. Non l'aveva avuta. Ed ogni dubbio era sparito nell'udire la preghiera di quell'uomo "Ti prego" gli aveva detto... e lui l'aveva accontentato. Come sempre. Non gli era mai nemmeno importato sul serio dell'Ordine, a lui importava solo non deludere l'unico uomo che gli avesse mai creduto. E adesso lui era morto.
Guardò in altro, verso il cielo, per cercar conforto nelle stelle, ma non ci sarebbe stato conforto per lui quella notte, né mai più. La pioggia cadeva incessante, ma era un bene, perché cancellava le tracce delle sue lacrime.
Rumore di passi alle sue spalle, stava arrivando. Strinse forte la bacchetta. Anche quello gli toccava. Qualcuno si era fermato dietro di lui, in attesa. Sapeva chi era.
Si girò a guardare dritto negli occhi quel ragazzo, suo figlio. Lesse solo odio allo stato puro e non se ne stupì. Non provò nemmeno a giustificarsi, non sarebbe servito. Non ci sarebbero stati sconti, da nessuna parte.
Strinse più forte la bacchetta e vide che suo figlio faceva lo stesso, gli scappò un sorriso.
Ripensò un'ultima volta ad Albus Silente e all'unica donna che l'aveva amato sul serio e che gli aveva dato quel figlio che stava per combattere...
"Mi dispiace" pensò rivolto a tutti e due, poi chiuse la mente ed il cuore e si preparò.
<<harry...>> disse
<<piton...>> fu la risposta
E lo scontro ebbe inizio.
Harry stava vagando per Londra, senza meta, ricordava a malapena che era stato Lupin a portarlo lì da Hogwarts, quel pomeriggio. Si erano lasciati davanti alla casa di Sirius (la SUA casa ora) e lui aveva cominciato a camminare, cercando di pensare a tutto quello che era successo.
Il funeraledi Silente era stato quel pomeriggio, ma sembravano passati secoli...
Li aveva lasciati tutti là: Ron, Hermione, Hagrid... e Ginny... Ginny. Quanto desiderava abbracciarla! Quanto voleva stringerla a sé e piangere tutte le sue lacrime. Ma aveva lasciato anche lei. Non poteva piangere, aveva bisogno di conservare il suo dolore e la sua rabbia. Ora doveva cercare lui, Piton.
Ginny avrebbe voluto andare con lui, come gli altri, ma non poteva coinvolgerla in questa storia, non più di così. L'amava troppo. Il suo compito adesso era molto rischioso, sapeva di rischiare la vita. Non voleva farla soffrire.
<<piton, la pagherai>> disse al cielo denso di nuvole. Di tanto in tanto si vedeva la luce dei lampi e in lontananza il brontolio dei tuoni, presto sarebbe piovuto.
Non riusciva a pensare lucidamente, sentiva solo la rabbia martellargli nella testa, una rabbia sorda ed assetata di vendetta; ripensò a Silente, si era fidato di Piton ed era morto, eppure non tutti i professori erano convinti della sua colpevolezza! Avevano dei dubbi!!! Ma lui no. Lui aveva VISTO. La rabbia aumentò e a stento ricacciò indietro le lacrime che gli avevano appannato la vista.
Si fermò per guardarsi attorno: dov'era? Senza rendersene conto si ritrovò davanti ad una casa abbandonata, che riconobbe immediatamente: era la casa dei suoi genitori.
Entrò senza pensarci e notò immediatamente la distruzione e la rovina che regnavano in quella casa... Tutto era cominciato da lì per lui. Perlustrò la casa, e in ogni stanza vide i segni della tragedia di 17 anni prima...
Riuscì a non piangere nel vedere il suo lettino semi - distrutto, ma rimase a fissare il punto in cui era morta sua madre, proprio lì di fronte a lui lei era morta per proteggerlo (come Silente l'altra notte...).
Entrò ella camera di James e Lily, e non trovò nulla di particolare, sembrava anzi la parte meno devastata della casa. Aprì una porta vicino al lato del letto e vide che era un piccolo spogliatoio: era pieno di vestiti da donna, di vecchie coperte ed accessori per la casa, un fasciatoio ed alcuni vestiti per bambino. Si girò per andarsene, ma sotto una pila di coperte vide spuntare l'angolo di un baule. Sembrava un baule per la scuola; senza pensarci troppo prese la bacchetta e con quella lo spostò in camera da letto; si sedette in terra e aprì il baule: ci trovò vecchi libri di scuola, una vecchia divisa e un guanto da cercatore, probabilmente di suo padre, altri vecchi quaderni ed alcune foto dei tempi della scuola (che non guardò, non se la sentiva di rivedere Sirius, nemmeno in fotografia).
Poi notò che il fondo del baule si era spostato a scoprire un doppio fondo da dove estrasse alcune lettere indirizzate a sua madre (c'era scritto solo il suo nome, Lily), forse erano le lettere che i suoi si scambiavano e avrebbe fatto meglio a lasciar perdere, ma la sua mano stava già spiegando la prima
"Lily, amore mio. Che magnifica giornata è stata oggi! Tutto il giorno insieme, senza nessuno scocciatore per la prima volta!
È stato magnifico pranzare con te in riva al lago e sono contento che tu abbia acconsentito a non dire a nessuno di noi per ora. Ti amo immensamente"
Un lieve sorriso affiorò sulle labbra di Harry, suo padre era un romantico! Ne prese un'altra
"Lily, tesoro. Quasi sono svenuto quando mi hai detto di essere incinta! Sarò padre! È meraviglioso amore mio. Ma questa notizia mi preoccupa anche... Sai bene che l'Oscuro Signore preme per avermi con sé ed io sto già in ansia per te, cerco in tutti i modi di non fargli capre niente e per ora è andato tutto bene. So che sei spaventata anche tu, amore, ma insieme ce la faremo."
Dopo aver letto questa lettera Harry non seppe cosa pensare, suo padre un Mangiamorte? O forse aveva rinunciato per lui? Non capiva... nessuno gliene aveva mai parlato... Prese l'ultima lettera e rimase senza fiato
"Lily, mio unico amore. Sai che ti ho amata dal primo momento che ti ho vista e continuo ad amarti ora. Ho sperato con tutto il cuore di non doverti scrivere questa lettera, ma dopo il nostro incontro di ieri non trovo altra soluzione. Ho sempre sperato che saremmo stati una famiglia felice, e con il piccolo Harry in arrivo ero sicuro che avremo realizzato il nostro desiderio: dire a tutti di noi e sposarci!
Non sai quanto ami te e il piccolo Harry. Ma è destino che io non veda mai mio figlio. L'Oscuro Signore non mi lascia scelta: mi ha offerto potere, conoscendo i miei punti deboli, e io gli giurai fedeltà come sai. Beh, ora reclama ciò che è suo e io non sono in grado di sfuggirgli, perché mi seguirebbe e ci troverebbe. E sai cosa accadrebbe a voi due. Perciò è con la morte nel cuore che ti scrivo queste righe ed immaginarmi le tue lacrime raddoppia il mio dolore.
Dimenticami Lily, dimentica di avermi amato. Cresci nostro figlio con un uomo tranquillo che vi ami, anche se non vi amerà mai quanto me, non dire mai a Harry chi è suo padre, non dirlo a nessuno.
Ecco, questo è tutto quello che posso fare per te: andarmene e sperare in questo modo di averti salvato. So che se te lo chiedessi mi seguiresti, ma ti amo troppo per coinvolgerti in questo mondo di morte.
Addio Lily, amore mio.
Per sempre tuo,
Severus"
Non respirò per qualche secondo, poi la stanza prese a girare vorticosamente. Chiuse gli occhi e respirò lentamente cercand di assimilare quello che aveva letto: Severus Piton era suo padre.
La rabbia riprese a montargli dentro: aveva abbandonato sua madre per andarsene con Voldemort! L'aveva lasciata! Ma poi in qualche modo Voldemort aveva saputo di loro. Piton era un maestro di occlumanzia, quindi poteva solo averla tradita!
Non gli passò per la testa che forse qualcun altro sapeva, e non ricordò nemmeno che le parole con cui aveva lasciato Ginny erano molto simili...
L'unica cosa che comprendeva era l'odio verso quell'uomo. Si rialzò di scatto e un fulmine gli attraversò la mente: Silente era morto per mano di Piton. Suo PADRE aveva ucciso Silente.
Corse fuori di casa urlando il nome di Severus e si diresse sicuro verso il cimitero; ed infatti eccolo là, sulla tomba di sua madre "non pensare nemmeno il suo nome, bastardo" pensò. Si fermò dietro di lui, voleva vederlo in faccia prima di ucciderlo.
Severus guarda in alto, lasciandosi bagnare dalla pioggia, di cui Harry si era a malapena accorto. Harry vide la compassione negli occhi di suo padre quando si voltò e fu sicuro che la stesse provando per lui, perché lo aveva sempre ritenuto un incapace ed ora doveva ucciderlo "ma non sarà così semplice per te, sporco traditore"
Harry pensò a Silente e a Ginny "mi dispiace" pensò salutandoli per l'ultima volta. Poi Chiuse la mente e il cuore e si preparò a combattere
Strinsero entrambi le bacchette nelle mani contemporaneamente.
<<harry..>> lo salutò Severus
<<piton...>> gli rispose Harry.
E, con lo scoppio del temporale, il duello cominciò.
Il temporale si scatenò nel momento esatto in cui lo scontro ebbe inizio.
<<expelliarmus!>> gridò Harry immediatamente
<<protego>> rispose Piton senza il minimo sforzo.
I due cominciarono a studiarsi, mantenendo sempre una certa distanza: davano l'impressione di essere due leoni che combattono per il territorio...
"Harry" pensò Severus "quanto vorrei poterti dire la verità, quanto vorrei poter evitare tutto questo".
La pioggia cadeva incessante, mentre loro si facevano largo tra le lapidi, studiando il terreno e, nello stesso momento, l'avversario; Severus era in netto vantaggio: erano anni che andava di nascosto in quel cimitero ogni notte, e non aveva nessuna difficoltà a camminarci di notte: conosceva l'esatta ubicazione di ogni lapide e statua. Harry dal canto suo cercava di sentire con i piedi la posizione degli ostacoli, ma non spostava mai gli occhi da quelli di Piton.
"perché non si fa avanti?" si chiese Harry "non ha esitato con Silente, perché... Ci sono! vuole giocare con me!"
Harry s'infuriò ancora di più, non poteva pensare che quel traditore (cercava di non ricordare che era suo padre) volesse divertirsi con lui come il gatto col topo.
<<stupficium!>> gridò e l'incantesimo mancò per un soffio Severus, il quale non rispose con un controincantesimo, ma si limitò a riprendere quella specie di danza circolare
"cosa mi prende? Non ho mai esitato davanti a nessuno, lui è solo un ragazzo. Anche se è un mago molto bravo, io sono certamente più forte di lui... eppure... eppure è mio figlio. Non posso combattere contro di lui". Severus era disperato, per la prima volta nella sua vita non sapeva che fare, anzi no, la seconda: la prima volta che si era sentito così era stata la sera in cui aveva lasciato Lily per unirsi a Voldemort, e pensare che lo aveva fatto solo per la donna che amava e suo figlio non lo aveva mai fatto stare meglio. E adesso... adesso era uguale: suo figlio lo credeva un traditore, un assassino (non lo era forse?) ed era disposto ad ucciderlo, glielo leggeva negli occhi. Cosa avrebbe fatto?
"per ora mi difenderò"
Harry notò qualcosa nello sguardo di Piton, i suoi occhi si erano per un attimo velati e le sue spalle si erano rilassate, come se si stesse abbandonando al suo destino. Era stufo di girare in tondo, stufo di vedere quell'uomo non accennare nemmeno un attacco. Stufo di guardare quegli occhi neri che adesso sembravano dei pozzi colmi di... tristezza forse? No, non poteva essere, non doveva lasciarsi suggestionare da quello che aveva da poco scoperto. Ma non era così facile!
<<piton! Che ti prende? Non mi ritieni all'altezza di combattere con te?>> provò Harry <<certo, dopo Silente, io devo sembrare un moscerino, ma ho intenzione di combattere sul serio quindi... STUPEFICIUM!!!>>
Di nuovo l'incantesimo venne evitato
<<harry... io non voglio combattere contro di te>> Disse Severus abbassando la bacchetta "che faccia quello che vuole, non risponderò. Sono stanco, stanco di fare del male alle persone che amo, stanco... di tutto" e chinò il capo in un gesto di resa.
<<vorrei solo dirti una cosa...>>
Harry era incredulo "si arrende? Ma cosa crede di fare? Spera che dicendomi che è mio padre io lo perdoni? MAI"
<<tirati su e combatti Piton, non voglio ascoltarti, né tantomeno batterti in queste condizioni>>
<<harry...>> iniziò Severus, ma venne interrotto da Harry che gli urlò in faccia tutto il suo disprezzo
<<se credi che io ti perdoni per aver ucciso Silente dicendomi che sei mio padre, ti sbagli di grosso Piton!! Non ti perdonerò mai! E non ti perdonerò di aver abbandonato mia madre!>>
<<cosa? Tu sai? Come?>>
<<prima di venire qua mi sono ritrovato in casa dei miei genitori e ho trovato le tue lettere. L'hai lasciata, e poi l'hai tradita... Non interrompermi! L'hai tradita, perché so che non avete mai detto a nessuno della vostra storia: l'hai detto tu! Sei un TRADITORE!>>
<<no Harry io non avrei mai tradito Lily! Io l'amavo!>>
<<tu non ami nessuno Piton>> disse Harry con un disprezzo tale che Severus sentì un dolore mai provato al cuore "guarda dove sono arrivato".
<<io so chi l'ha tradita, ma non ho mai potuto fargliela pagare. Ma quanto avrei voluto>> ora Severus aveva assunto di nuovo quella sua tipica faccia piena d'odio, ma non si rese conto che il rancore lo stava tradendo <<quel Black>>
<<incarceramus!!>> disse immediatamente Harry e Piton si ritrovò legato con corde e catene senza potersi muovere <<non nominare Sirius!!! Lui voleva bene a mia madre e non l'avrebbe tradita! Lui è morto e cerchi di far ricadere la colpa su di lui! Mi fai schifo!>>
Ormai la situazione era fuori dal suo controllo "come se avessi mai controllato qualcosa..." , Piton ora non era più disperato, era semmai pronto ad accettare il suo destino "in fondo essere uccisi dal proprio figlio in combattimento, ha un che di onorevole, no?" gli venne da sorridere, ma si guardò bene dal farlo.
Non voleva che Harry perdesse completamente la testa, voleva che lo ascoltasse invece, voleva cercare di spiegare...
Harry lo fissava con tutto l'odio di cui è capace un essere umano, lo disprezzava, lo odiava. Sapeva cosa voleva da lui: voleva parlare. Ma non glielo avrebbe permesso, non avevano nulla da dirsi: se davvero avesse voluto parlargli... beh, aveva avuto sei anni per farlo e invece l'aveva sempre trattato con disprezzo. "forse cercava solo di spronarmi... non poteva dirmi chi era in realtà, nemmeno Silente l'ha fatto". Il ricordo di Silente gli provocò una fitta allo stomaco, gli mancava moltissimo e davanti a lui c'era il responsabile della sua morte, non poteva avere incertezze.
<<harry...>>
<<zitto!>>
<<harry, ti prego...>>
Ecco, implorava qualcuno per la seconda volta nella sua vita, era sempre Lily la prima persona che aveva implorato... Lily... Basta, era stanco. Guardava Harry negli occhi, senza sperare davvero che l'ascoltasse, ma capì cosa stava succedendo prima ancora che suo figlio parlasse.
Appena udì quelle parole, la mente di Harry tornò indietro al momento in cui anche Silente pregava Piton: lo pregava di non ucciderlo. Una nuova ondata di dolore lo attraversò e fu troppo
<<non.. pregarmi... tu.. non hai DIRITTO di pregare nessuno!!!>> <<crucio!>>
Severus venne investito in pieno dal raggio dell'incantesimo e, incatenato com'era, non poté nemmeno tentare una difesa; cadde a terra e il dolore che provò fu infinitamente peggiore di tutte le torture inflittegli da Voldemort in persona. Ma non urlò nemmeno questa volta. Si morse la lingua fino a farsi uscire il sangue e anche le sue man divennero rosse, perché aveva stretto i pugni talmente forti che le unghie gli si erano conficcate nella carne.
Non perse i sensi come aveva temto, aveva l'impressione che sarebbe morto se fosse svenuto. Harry, invece, sembrava distrutto, non aveva mai lanciato una maledizione seriamente e questo lo aveva sfiancato
<<lanciare maledizioni non è cosa per tutti>> disse Severus con un debole sorriso
<<tu invece sei bravissimo. Deve essere il "talento" dei Mangiamorte>>
<<può darsi, ma tu non lo sei. Sei troppo buono per farlo>>
Di nuovo quel tono strafottente. Allora Harry si concentrò su tutte le tragedie che lo avevano colpito e si preparò a farla finita. Chiuse gli occhi e nella sua mente si riversarono le immagini di Silente, dei suoi genitori, Cedric, Sirius...
<<avada...>>
Piton chiuse gli occhi e sorrise "Lily, amore mio, torno da te finalmente..."
Harry fu distratto da un pensiero "Lily mio unico amore" erano le parlo dell'ultima lettera che Severus Piton aveva scritto a sua madre "Io amavo Lily! Non l'avrei mai tradita!" <<oh, basta! Avada...>> e puntò la bacchetta contro suo padre e, per la prima volta vide il Severus di un tempo: rilassato e sorridente.. suo padre...<<no>> disse e puntò la bacchetta in terra <<non posso uccidere mio padre...>> disse, più a se stesso che a Piton.
Alzò lo sguardo per fissare i suoi occhi in quelli del padre, che ora erano tornati neri e impenetrabili, ma anche con una nuova luce... buona avrebbe detto Harry
<<dimmi solo una cosa, sinceramente>>
<<ora come ora sei tu in vantaggio...>> gli rispose Severus sempre sorridendo, cauto.
<<perché sorridevi prima? stavo per ucciderti. O non mi ritenevi in grado?>>
<<pensavo a Lily>> disse con semplicità Severus ed Harry sentì che era vero, per la prima volta credette a quello che gli diceva il suo maestro di pozioni.
<<l'amavi molto?>> <<più della mia vita, anche ora>>
<<allora perché l'hai lasciata?>> ora la voce gli si incrinò, era diviso dal desiderio di scappare via e quello di liberare suo padre ed abbracciarlo.
<<pensavo di salvarvi la vita... Ma ho sbagliato... ho sbagliato tutto>> la prima lacrima gli cadde senza che nemmeno se ne accorgesse.
<<finite Incantatem>> sussurrò Harry e Piton fu di nuovo libero
<<perché? Io ho ucciso Silente...>>
<<lo so, ma ti credo quando dici che amavi mia madre... forse dovrei crederti per il resto... non lo so... sono così confuso. So solo che non posso uccidere mio padre>>
<<non pretendo che tu mi creda ciecamente o che mi perdoni per tutto quello che ho fatto... e per quanto ti ho fatto soffrire... Vorrei solo che tu mi dessi la possibilità di spiegarti...>>
Harry assentì con la testa, non aveva più nemmeno la forza di parlare, guardava le scarpe di suo padre e le vide avvicinarsi, poi una mano, calda nonostante la pioggia, posarsi sulla sua spalla. Non si sottrasse al tocco, come aveva sempre immaginato, ma, anzi, provò quasi piacere "in fondo, è mio padre... è vivo"
<<andiamo...>>
Da dietro una lapide si sentì un rumore, Harry e Severus si girarono.
Si udì uno schianto e poi...
<<avada KEDAVRA!>>
Un altro tuono squarciò la notte, molto vicino questa volta. E nel cimitero ci fu un gran bagliore verde.
Nel cimitero era calato un silenzio surreale, perfino il temporale sembrava essersi fermato. Nessun suono, sembrava che anche l'aria avesse smesso di circolare in quel posto.
Due corpi giacevano a terra, ormai privi di vita.
Finalmente il tuono fece sentire la sua voce e il tempo riprese a scorrere normale.
Piton era in piedi, che fissava come stupito il piccolo corpo che giaceva davanti a lui, aveva sentito arrivare il primo, ma lei... era apparsa dal nulla.
<<harry, tutto bene?>> nessuna risposta, allora si girò verso di lui e vide che stava fissando anche lui quel corpo, ma aveva le lacrime agli occhi
"imparerà" si disse Severus con un sorriso, contento che fossero entrambi vivi.
Gli mise una mano sulla spalla, senza timore questa volta, sapeva che non ne aveva più motivo. <<va da lei>> gli disse ed Harry ubbidì e si inginocchio vicino a lei e prese ad accarezzarle la testa, ormai fredda <<povera Fanny>> disse e scoppiò a piangere cullando la fenice come un bimbo: sapeva che non sarebbe mai più risorta.
Piton capì immediatamente che la situazione era tutt'altro che conclusa: presto sarebbero arrivati tutti e in due non ce l'avrebbero mai fatta. Decise senza nemmeno pensare <<expecto Patronum!>> e dalla sua bacchetta uscì una fenice in tutto e per tutto uguale a Fanny, ma con gli occhi furbi di Silente, Harry ne fu molto colpito "ma non sorpreso" si disse pi tardi, quando tutto fu finito.
Il Patronum richiamò i membri dell'Ordine, nel frattempo Severus si tolse il mantello e lo avvolse intorno al corpo del loro defunto nemico e lo prese in braccio: il suo sguardo era triste <<mi dispiace>> disse al corpo <<ho fatto l'impossibile per evitarlo...>>
<<severus!>> Remus era appena apparso accanto a loro <<che è successo?>> si voltò verso Harry che, ancora piangente, gli mostrò la povera Fanny. <<fanny! ma cosa...?>>
<<non c'è tempo Remus, prendi Harry e portalo dagli altri, io non ce la faccio a portare tutti>>Lupin non disse niente, s'inginocchiò accanto ad Harry e gli prese le mani, un attimo dopo erano spariti. Piton li seguì.
In casa c'erano tutti: Ron, Hermione, Ginny, Minerva, Tonks, Lupin... <<severus! che è successo?>> Minerva era visibilmente preoccupata, come tutti gli altri, solo Ron ed Hermione erano piuttosto diffidenti
Harry stringeva ancora al petto Fanny e sembrava non volerla lasciare
<<fanny! che gli è successo?>> chiese Hermione, senza mai staccare gli occhi da Piton, in mano aveva la bacchetta, ed era pronta ad usarla.
<<non sia sciocca signorina Granger>> disse Minerva mettendosi tra lei e Piton.
Severus si inginocchiò e depose il corpo senza vita sul pavimento, quando tolse il mantello tutti rimasero di stucco.
<<draco Malfoy?>> Lupin era incredulo <<lui vi ha attaccati? Perché? Era dalla tua parte!>>
<<non dalla mia, da quella di Voldemort. Credo fosse questo il compito affidatogli da lui... doveva uccidere Silente e poi me... In ogni caso io sarei morto: se non avessi rispettato il patto infrangibile o per mano sua, non lo avrei mai creduto capace... l'ho sottovalutato... è colpa mia>> "come sempre" aggiunse nella sua testa
<<non l'avrei sospettato nemmeno io! Andiamo Severus, non puoi darti la colpa di tutto quello che succede!>> gli disse la Mc Grannitt.
<<e perché dovremmo crederle? Cosa è successo a Fanny? e se lei avesse ucciso Draco per costruirsi l'alibi perfetto e prenderci ancora in giro?>> disse Ron e cercò di avvicinarsi ad Harry: voleva che stesse il meno possibile vicino a Piton, ma lui si avvicinò a quel traditore e, tra lo stupore generale, gli prese la mano
<<io gli credo>> disse <<fanny si è sacrificata per salvarci e lo sapete anche voi che bisogna essere fedeli a Silente per avere il suo aiuto>> Nei suoi occhi non c'erano più lacrime, solo determinazione, e la speranza che anche gli altri smettessero di dubitare di Severus.
<<e poi>> continuò <<dovete aver visto il suo Patronum: è una fenice uguale a Fanny, ma ha lo sguardo di Silente.>> e si girò verso Piton <<se avessi avuto ancora dei dubbi, il tuo Patronum me li ha sciolti tutti, ti credo.>>
Per Severus fu come se qualcuno gli avesse tolto dal cuore una montagna, suo figlio gli credeva! Avrebbe voluto dirgli tantissime cose in quel momento, ma non c'era tempo, lo sapeva, sperava che in futuro ce ne sarebbe stato abbastanza per loro due, per chiarirsi e, forse, per recuperare un po' del tempo perso. Per ora si limitò a versare un'unica lacrima e a sorridere, ma bastò a zittire tutti e a lasciarli con la bocca aperta: nessuno aveva mai visto Piton piangere, tantomeno sorridere!
<<e un'altra cosa>> disse Harry guardando tutti negli occhi e cingendo con un braccio la vita di Severus <<lui è mio padre>> e le lacrime ripresero a scorrere sul suo viso.
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- Cara Martina, questo racconto, che per stanchezza purtroppo non sono riuscito a leggere tutto, ha uno stile molto contemporaneo. In che senso. Mi ricorda un po' i testi di Herry Potter, ambientazioni gotiche, è un racconto che prende, però mi sono perso, per mia dabbenaggine, nel vortice dei personaggi. Ti devo però fare i complimenti per come riesci a mantenere viva l'emozione nella narrazione. Una cosa che manca, e il rqcconto sarbbe risultato ancora più lungo ma sicuramente ugualmente interessante, è la descrizione dei personaggi. Io ne avrei messo qualcuno in meno ma più "descritto". Comunque brava, per quel che può valere questo commento..

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