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Tornando a casa
Tornando a casa.
Chicago, novembre 2006.
Era davvero un’impresa titanica, alzarsi quella mattina, fare i conti con un nuovo giorno, con nuove e terribili fatiche…
Ogni volta, prima di riordinare i pensieri e di realizzare di essere davvero sveglia, Chloe si stiracchiava pigramente e ancora più mollemente si girava e rigirava nel suo morbido e avvolgente letto, sospirando e rivolgendo il primo pensiero mattutino alla sua magnifica ossessione….
Chissà se anche lui, il suo Alex, era solito pensarla all’alba di ogni nuovo giorno; ma no!, conoscendolo, era molto probabile che preferisse dedicarsi con tranquillità alla toilette, sorseggiando un buon caffè caldo, accompagnato dalla lettura quotidiana delle sue riviste preferite. Spesso Chloe lo immaginava compiere questi gesti abitudinari e avrebbe tanto voluto essergli accanto nel momento del risveglio, quando Alex si preparava ad uscire dal bellissimo attico in cui viveva, situato nel centro della vitale e magnifica Chicago.
Osservando il soffitto color lilla della sua graziosa camera da letto, Chloe pensava che Alex fosse diverso da lei, nel senso che non possedeva, per fortuna o sfortuna sua, quella sfumata sensibilità (tipica, invece del proprio carattere) che si esplicava in attese trepidanti e in improvvisi gesti d’amore del tutto irrazionali.
No, non era proprio il tipo. Era però, fuori ogni dubbio, forte e concreto, qualità che avevano fatto breccia nel cuore di Chloe.
Perdendosi in queste ed altre infinite elucubrazioni della mente, la ragazza guardò allarmata l’orologio. Erano gia’ le sette del mattino, e con rassegnazione, cominciò a vestirsi in fretta, sbirciando, distrattamente ma con approvazione, la sua immagine riflessa nello specchio della camera da letto. Voleva che il suo aspetto fosse ordinato ed impeccabile, nonostante fosse stata assunta per i suoi meriti e non per la sua avvenenza; ci teneva comunque, a non sfigurare con il capo, ma soprattutto con le colleghe, le quali erano sempre curate e costantemente aggiornate sui look più alla moda.
Mentre imboccava la strada principale per parcheggiare, Chloe si chiedeva il motivo per cui il suo Alex l’avesse scelta fra le bellissime donne che aveva conosciuto e tra quelle con cui lavorava; non che lei non fosse attraente, tutt’altro, solo che si reputava un tipo di bellezza abbastanza semplice, per nulla appariscente o vistosa. Ciascuna di queste donne fatali avrebbe dato chissà che cosa per accattivarsene le simpatie; quante volte si era accorta degli sguardi femminili posarsi insistenti su di lui.. Ciò nonostante Alex continuava a rimanere con lei, a dispetto delle sue previsioni più realistiche. Probabilmente era stata la sua dolcezza a colpirlo ma anche ad incuriosirlo, e forse per questo sperava che i sentimenti dell’uomo potessero diventare più profondi nei suoi riguardi.
Dopo diverse ore occupate a completare un’ articolo che doveva, assolutamente, essere pronto per l’indomani, Chloe decise, in preda ad uno strano presentimento, di chiamare Alex dall’ufficio (in quel momento lui doveva trovarsi nello studio legale dove lavorava con discreto successo da alcuni anni); il cuore le batteva all’impazzata, al pensiero che potesse risponderle in modo distaccato come faceva di solito… Accadde, invece, il “miracolo” : l’uomo era sinceramente felice di ascoltare la voce cristallina di Chloe… “Mi sta’ accadendo qualcosa di strano…”, pensava Alex in quell’istante, ma il sentire la voce della sua donna, quella mattina, quella donna cosi’ delicata e diversa dalle altre che aveva frequentato in passato, gli stava provocando uno scombussolamento nell’ animo, e, a malincuore per una mente razionale come la sua, cominciava a considerare l’idea insistente secondo la quale si stava, per davvero, innamorando di Chloe... Improvvisamente si ricordò che la ragazza era ancora all’altro capo del filo e, avvertendone l’ imbarazzo mascherato a stento, rispose, col tono più convincente e rassicurante che aveva, che non lo disturbava assolutamente; colse anzi l’occasione per dirle che quella sera sarebbe passato da lei, dopo alcuni servizi che aveva da sbrigare. Chloe, non poteva che esserne entusiasta… e cosi’, dopo averlo salutato in fretta, per colpa della sua timidezza (che continuava a perseguitarla nei suoi frequenti momenti di ansia… ), riagganciò col cuore che le batteva a mille, mentre immaginava i contorni del viso di Alex e i suoi ardenti occhi scuri…
In quel preciso istante, come se avesse captato i pensieri della giovane, Jane, la collega, ma soprattutto migliore amica di Chloe, ricordò a quest’ultima che era scaduto il tempo massimo di fatica (le due ragazze avevano un modo un po’ strambo ma originale di comunicare..), e Chloe ne ebbe conferma dal freddo orologio, posto impassibile sulla sua scrivania ultra moderna, resa, però più femminile da un mazzolino di margherite gialle, le sue preferite!, che avevano lo strano potere di infonderle ottimismo nei momenti più disperati e di crisi, in cui, ahimè, la giovane incorreva di frequente.. Si sistemò la gonna spiegazzata dai continui e bruschi movimenti dalla sua postazione di lavoro, e, alzandosi con la maggior cura possibile, ringraziò Jane per il suo buon cuore con un grosso bacio a schiocco sulla guancia!. Agli altri colleghi, di cui la maggior parte era di sesso femminile, Chloe rivolse un frettoloso saluto, e, con uno scatto veloce, si diresse verso l’uscita principale.
Impegnata alla guida della sua Austin azzurra, la ragazza tentava una quasi impossibile via di fuga dal traffico assordante dell’ora di punta, e cominciò a considerare seriamente la fine della sua storia con Alex… Quando si erano messi insieme, alcuni mesi prima, Alex le aveva detto che quella per lui, era la prima “storia seria”, ma lei non sapeva se credergli… Voleva!, ma non poteva permettersi d’illudersi…. Doveva rimanere saldamente ancorata alla realtà, anche se tutto ciò le costava uno sforzo forse troppo grande per le sue forze.
Tutti quelli che la conoscevano, o meglio, che credevano di conoscerla, la reputavano assennata e concreta. Anche la sua famiglia dormiva sonni tranquilli, credendo Chloe serena da quando aveva trovato un buon impiego nella grande e scintillante Chicago, che non era per fortuna, troppo distante dalla piccola ma incantevole Niles, dove vivevano i suoi adorati genitori. Chloe si era trasferita a Chicago l’anno prima, costretta, a malincuore, ad allontanarsi da loro e da tutto il piccolo mondo accogliente che gravitava attorno a questi ultimi. Non aveva, comunque, nessun motivo per lamentarsi!. Per il suo ottimo curriculum, che vantava una laurea ed un master in giornalismo, Chloe era stata assunta dal “ The mirror”, una delle maggiori testate giornalistiche della città, e i suoi erano orgogliosi nonché al settimo cielo che la loro unica e amatissima figlia avesse dato loro quella gioia immensa!. Nonostante la forte competitività dei colleghi, Chloe si era guadagnata una certa stima da parte di alcuni di questi e del suo superiore, il quale aveva capito che la ragazza aveva talento e che, nonostante la poca esperienza, scriveva molto bene i pezzi che riguardavano il settore politico e sociale. Grazie all’aiuto e alla disponibilità dei genitori, Chloe aveva trovato un’ appartamentino non molto distante dal giornale presso cui lavorava, e l’aveva arredato col suo gusto semplice e intimo insieme. La felicità dei suoi sarebbe stata completa se Chloe avesse trovato un bravo ragazzo. In fondo, erano brava gente, e non avevano grilli per la testa come molte delle loro conoscenze… Proprio per questo, lei aveva deciso di non metterli al corrente, almeno non subito, riguardo alla sua relazione con Alex; se lui l’avesse poi lasciata, non avrebbe avuto il coraggio di sopportare il loro disappunto e il loro compatimento…
Chloe l’aveva conosciuto circa sei mesi prima, dal momento in cui si era definitivamente sistemata a Chicago, in occasione della festa di compleanno di Jane. A differenza delle altre colleghe del giornale, quest’ultima aveva da subito manifestato a Chloe una forte simpatia, forse perché il suo intuito le aveva suggerito che la ragazza fosse una persona buona, di cui potersi sinceramente fidare. Tra le due donne era inevitabilmente nata una grande amicizia, rafforzata anche dalle stesse semplici passioni, e quando Jane la invitò per la sua festicciola di compleanno, Chloe ne fu veramente felice, anche perché grazie all’amica, si sentiva meno sola e spaesata in quella città infinita, di cui ancora non capiva i ritmi frenetici e convulsi.. Al confronto con la sua cittadina, quest’ultima le appariva improvvisamente minuscola e appartenente ad un mondo distante mille anni luce, anche se Niles aveva un fascino discreto ma unico grazie alla enorme distesa di verde da cui era circondata, e al clima non troppo rigido. Chloe non avrebbe mai immaginato, però che quella festa le serbasse la sorpresa più grande della sua vita: l’incontro con Alex. Mentre i ricordi riaffioravano veloci alla mente della donna, Chloe si accorse si essere finalmente arrivata a casa. Chiuse la porta dietro di sé, gettando stancamente sul divano il suo cappotto nero, ormai completamente imbiancato. Faceva tanto freddo quel giorno, del resto erano in pieno novembre, e cosi’ decise di prepararsi una minestra calda, che le avrebbe messo a posto lo stomaco, ma che l’avrebbe anche rinfrancata dai pensieri negativi di quella giornata.. Osservando dalla finestra della cucina i fiocchi di neve che cadevano giù con un ritmo lento infinito, Chloe s’immerse un’altra volta nel lungo fiume dei ricordi e ripensò, con un tuffo al cuore, alla sera della festa e all’emozione indescrivibile che aveva provato quando Jane le aveva presentato il suo affascinante amico, Alex. Quello che aveva colpito maggiormente Chloe di lui, non fu tanto la bellezza, che comunque era una sua caratteristica evidente, ma una strana ed incomprensibile sensazione di familiarità, che l’aveva trascinata in un tempo passato a lei tanto caro, nel quale si rifugiava non appena gli altri impegni le lasciavano un po’ di tempo per se stessa..
Jane si era accorta che tra i due fosse nata una forte simpatia; aveva notato che l’amica era stata conquistata dal fascino di Alex, e temeva che quest’ultimo potesse farla soffrire con la sua superficialità. Chloe era troppo ingenua e doveva evitare di farsi coinvolgere da lui. Jane lo conosceva da diversi anni; era un bravo ragazzo, ma tutti gli amici in comune sapevano che non era tanto affidabile dal punto di vista sentimentale. Aveva avuto diverse storie, l’ultima, una certa Sarah, aveva resistito con lui sei lunghi mesi e poi l’aveva piantato quando aveva realizzato che Alex non l’avrebbe mai sposata!. Jane si era premurata di far presente a Chloe la brillante carriera di seduttore incallito di Alex, e le dispiacque sinceramente quando capi’ che era già troppo tardi, visto che Chloe ne era purtroppo stra-cotta.. Quest’ultima era molto confusa: sapeva che Jane era sincera ed aveva parlato per il suo bene, allo stesso tempo, però qualcosa le diceva che Alex sembrava felice in sua compagnia.. Con la poca energia che le era rimasta da quella giornata lavorativa, Chloe si tuffò sul suo soffice divano bianco, libera, finalmente di pensare a ciò che voleva, e di far vagare i suoi pensieri, che la mente inseguiva come grigi anelli di fumo… Riflettè sul fatto che l’ossessione di Alex, ormai era diventata una piacevole compagnia, sebbene, avesse nell’intimo una inquietudine profonda e testarda.
Alex era un uomo concreto, e non era il tipo capace di grandi slanci di passione, questo era assodato. Almeno era quello che era riuscita faticosamente a carpirne, dopo aver indagato scrupolosamente, e osservato, di soppiatto, durante i loro incontri, le espressioni e i più piccoli cambiamenti di umore dell’uomo. Chloe, da un pezzo, non era più una ragazzina alle prese con le prime cotte; di colpo le venne in mente la sua prima storia, il primo bacio vero della sua vita, e ricordò con quanta dolcezza l’avesse baciata Dennis, un ragazzo che aveva conosciuto ai tempi del ginnasio, che l’aveva conquistata con i suoi occhi verdi e con la sua solarità.
Dennis si era subito dichiarato alla ragazza e le aveva regalato delle emozioni delicate. Era davvero un bravo ragazzo, e a causa del suo animo troppo gentile, era considerato un pappa molla dai coetanei, che si distinguevano da lui per coraggio e faccia tosta.
Anche i genitori di Chloe lo amavano sinceramente, e pensavano, ma soprattutto, si auguravano che la figlia continuasse a uscire con lui e a farci coppia fissa.
Per diversi anni era stato cosi’. I due giovani trascorrevano gran parte del loro tempo insieme, quando non erano troppo presi dallo studio. In comune avevano una grande passione per la natura e per i viaggi, e tutta una serie di interessi contribuiva a cementare il loro rapporto.
Insomma, tutto sembrava perfetto nella vita di Chloe, anche perché quest’ultima era convinta di amare Dennis e che il suo delicato sentimento bastasse a riempirle la vita. Ma non era andata purtroppo come succede nelle favole, non c’era stato il finale felice che tutti si aspettavano. E la colpa era stata la sua. Ricordava il viso disperato del giovane, quando gli aveva detto, con tutta l’angoscia dentro al cuore, che non poteva diventare sua moglie perché aveva capito di non esserne innamorata.. Dennis non poteva credere a quelle parole, gli sembrava di impazzire!. Proprio allora che entrambi si erano laureati e potevano coronare il progetto di una vita insieme… Anche i genitori di Chloe non riuscivano a capire cosa fosse successo nella testa della loro figlia, e pensavano che fosse impazzita a voler lasciare quella perla di ragazzo!. Chloe aveva tentato di spiegare ai suoi che il bene che nutriva per Dennis era di tipo fraterno ed amichevole; con lui si sentiva protetta, però qualcosa le diceva che non sarebbe stata mai felice al suo fianco… Alla fine il buon Dennis aveva capito che Chloe non aveva voluto ferirlo di proposito, ma la perdita della giovane lo aveva spento e demotivato.. Ormai era sicuro che non avrebbe mai amato più nessuna e che nel suo cuore ci sarebbe stato posto soltanto per lei..
Nonostante il triste epilogo della sua relazione con Dennis, Chloe avrebbe dato non so che cosa per tornare indietro, fare un lungo balzo nel passato e ritrovare la calda atmosfera di quel periodo, per assaporarne i colori, gli sguardi d’intesa del padre, che aveva l’abitudine di coccolarla quotidianamente, anche quando era cresciuta, e aveva smesso i passi di bambinetta!.
Erano felici tutti e tre insieme, nonostante la madre di Chloe, Gina, alle volte rimproverasse il padre, John, di essere troppo buono e di farsi sfruttare dal vicinato e dagli amici più cari… Aveva ragione, questo Chloe lo sapeva, ma nonostante tutto, non poteva fare a meno di pensare che il suo, era stato, ed era, il miglior padre del mondo e che non l’avrebbe cambiato con uno più scaltro o più ricco!.
Ad un certo punto, nella mente di Chloe scattò un campanello d’allarme, quando si accorse dell’odore di bruciato che proveniva dalla cucina!. Mentre si precipitava a spegnere il fuoco, (purtroppo non aveva fatto in tempo ad evitare che si bruciasse la minestra..) il telefono cominciò a squillare con prepotenza.
Era Alex!… Chloe riprese fiato e cercò di rispondergli con un tono di voce rilassato; gli disse che aveva appena finito di mangiare e che stava guardando un po’ di tv. (Bugiarda!.. ogni volta che gli mentiva per banalità si sentiva davvero una povera imbranata…!).
A dire il vero, ad Alex Chloe sembrò piuttosto agitata ma decise di non darci tanta importanza. Aveva pensato di invitarla a trascorrere la serata in un posticino etnico, il “Timbuctù”, di cui gli aveva parlato un suo amico avvocato. Chloe decise di accettare. Era felice perché quella sera lo avrebbe visto, però aveva improvvisamente deciso di cambiare tattica nei confronti dell’uomo. Voleva capire fino a che punto Alex tenesse a lei, e quindi doveva ricorrere ad una certo distacco che, pensava, lo avrebbe sicuramente stupito ed incuriosito. Se lui non si fosse accorto del suo cambiamento, e avesse continuato a dare tutto per scontato come faceva di solito, allora Chloe avrebbe avuto definitivamente la conferma che lui non fosse innamorato di lei… Era un rischio che prima o poi, Chloe sapeva di dover affrontare. Dopo aver stabilito alle otto l’orario del loro appuntamento, Alex pensò che Chloe fosse strana, come se volesse sfuggirgli… Già da alcuni giorni avvertiva un cambiamento della giovane, e in lui, cominciava ad insinuarsi un cupo pensiero… Forse lei iniziava a stancarsi di lui, del loro rapporto… Del resto, sapeva di non essere stato troppo “presente”, negli ultimi tempi … Desiderava, improvvisamente prendersi cura di lei, di quella creatura tanto fragile e misteriosa… Dal canto suo, Chloe pensava di rappresentare, per lui, niente di più che una piacevole novità, di cui si sarebbe stancato molto presto..
In barba ai pensieri dei due giovani, il destino già preparava a sferrare loro una improbabile sorpresa…
Quando, alle otto in punto, Alex, incerto, bussò al campanello della sua Chloe, rimase sconcertato e fulminato dalla bellezza e dal fascino che, quella sera, la ragazza profondeva, suo malgrado… Era incantevole ed aveva una strana luce di sfida negli occhi blu-viola… Indossava un’abito scuro non molto lungo che ne metteva in evidenza la linea sinuosa, attraente… E quei lunghi capelli, di un biondo miele che non aveva mai visto prima in vita sua! , incorniciavano il perfetto ovale del suo viso… Solo un pazzo avrebbe abbandonato una donna come Chloe, che, a tratti gli appariva come una dolce sirena inafferrabile….
Le si avvicinò e pose delicatamente le sue labbra su quelle della donna, e iniziò ad accarezzarne i soffici capelli con una delicatezza che non avrebbe mai pensato di avere fino a quel momento. In quello stesso istante, senti’ che Chloe si era di colpo irrigidita, e si accorse che anche la sua espressione era mutata.. Era evidente che quest’ultima si trovasse in uno stato di forte tensione, sebbene facesse il possibile per nasconderlo. Alex fu come colpito in pieno da una doccia fredda, quando lei gli disse, con una freddezza che di solito non le apparteneva, che era tardi e che era meglio se iniziavano ad avviarsi verso quel locale di cui le aveva parlato al telefono, il Timbuctù . Quella reazione improvvisa di lei, lo convinse, una volta per tutte, che non poteva più rimandare il momento per chiarire quella relazione ambigua, perché aveva capito che non era affatto giusto giocare con i sentimenti di Chloe. Ma era in ballo la serenità di entrambi, non solo quella di lei!. Forse quest’ultima pensava che lui volesse prenderla in giro, e riflettè sul fatto che, anche se in buona fede, non era mai stato propriamente esplicito riguardo alle sue intenzioni future. Lentamente, la coppia raggiunse la macchina di Alex, il quale, mentre si preparava mentalmente al discorso da fare a Chloe, cercò di rassicurarla con un sorriso che voleva comunicarle tutto quello che stava provando nei suoi confronti..
Quando i due giovani arrivarono finalmente al Timbuctu’, ( Alex, a stento, era riuscito a mettere insieme due o tre parole durante il tragitto verso il locale..) furono avvolti immediatamente da una calda accoglienza; il pub aveva un’aspetto abbastanza intimo, e Chloe fu come rapita dai colori aranciati che ne tinteggiavano le pareti e da alcuni disegni che rappresentavano i volti espressivi di un uomo e di una donna di colore. Quando si voltò, si senti’ stranamente colpevole, notando lo sguardo triste di Alex… Si era accorta che lui era rimasto male, poco prima, quando lei lo aveva respinto… Lui non poteva immaginare con quanta forza anche lei lo desiderasse, e volesse abbandonarsi a lui, solo che stava facendo il possibile per reprimere i suoi sentimenti e a non dargli l’impressione di morirgli dietro…
Intenta a valutare la loro storia complicata, Chloe fu scossa da una voce familiare, che proveniva da un tavolo posto in fondo al pub: si trattava di Jane, accompagnata da uno strano tipo, che Chloe non aveva mai visto prima di allora. Le sembrò strano che Jane non l’avesse informata che stava uscendo con un nuovo ragazzo. Sapeva che l’amica era libera dal punto di vista sentimentale, e che aveva deciso di stare sola per un po’ in seguito ad una storia per cui aveva sofferto molto alcuni anni prima. Con un’aria insolitamente triste, Jane fece cenno alla coppia di unirsi al loro tavolo. A Chloe non sfuggi’ l’espressione stanca dell’amica, e per la prima volta da quando si conoscevano, quest’ultima le appariva indifesa, al contrario della Jane brillante che si era presentata a lei alla redazione del giornale in occasione del suo primo giorno di lavoro.. Anche Alex pensava che Jane non fosse allegra come al suo solito, e osservò di sottecchi quell’uomo che aveva detto di chiamarsi Tom; non sembrava molto coinvolto dalla sua amica, e si domandò che tipo di relazione ci fosse tra i due..
In seguito al formale rituale delle presentazioni, le due donne tentarono invano di comunicare tra loro, bloccate dall’egocentrismo di Tom, il quale cercava di imporsi al gruppo con le sue stupide battute e a vantarsi della sua brillante carriera di agente immobiliare… Alex e Chloe si scambiarono uno sguardo interrogativo; entrambi volevano capire dove e perché, la loro amica avesse conosciuto quell’uomo cosi’ antipatico, e soprattutto, completamente estraneo a Jane!. Proprio quando Chloe stava pensando ad una scusa piuttosto convincente per liberarsi di Tom e a trascinare Alex fuori da quel locale,( anche se a malincuore, visto che si sentiva del tutto a suo agio in quel posto cosi’ diverso dai soliti locali anonimi che avevano l’abitudine di frequentare), Tom “pensò” bene di rivolgere un complimento piuttosto pesante sull’aspetto di Chloe, che suscitò lo stupore e l’incredulità di quest’ultima e degli altri due compagni di tavolo!. Jane, per la vergogna e la tensione accumulata fino a quel momento, tentando inutilmente di trattenere le lacrime, disse a Tom che non avrebbe mai pensato che si sarebbe rivelato un simile cafone, e alzandosi in piedi, chiese scusa a Chloe da parte sua. Ad Alex dispiacque molto vedere la sua amica cosi’ sconvolta: la conosceva abbastanza per sapere che non meritava di essere trattata con superficialità. Sia lui che Chloe pensavano che Jane ne fosse innamorata e per questa ragione volevano evitarle un ulteriore dispiacere sentimentale. Tom sembrava abbastanza stupito della reazione di Jane; non capiva perché se la fosse presa cosi’ tanto!; anche la coppia sua amica non sembrava prestarsi al suo divertimento. Decise allora che era meglio andarsene, anche perché non voleva grane con quel bellimbusto che gli aveva detto di chiamarsi Alex, il quale gli aveva lanciato un’occhiataccia qualche secondo prima… Con la sicurezza tipica degli stupidi, Tom, con un’aria di superiorità, si alzò con poca voglia dalla sedia e saluto’ Jane e i suoi amici con un sorriso indifferente, commentando a bassa voce, che non si poteva scherzare più con nessuno… Quando, finalmente, usci’ dal locale, Jane tirò un respiro di sollievo e cominciò a rilassarsi in compagnia dei suoi provvidenziali amici. Alex decise di ordinare delle birre scure per tutti e tre, ed osservò il ragazzo di colore che si avvicinava al loro tavolo per prendere le ordinazioni. Quest’ultimo era piuttosto giovane e simpatico e chiese con molta gentilezza ai tre avventori se si trovassero a loro agio o se desiderassero ordinare qualcos’altro. Jane si sentiva ormai tranquilla, libera da un peso enorme; lanciando uno sguardo d’intesa rivolto ad Alex e a Chloe, disse al giovane cameriere che per il momento non desideravano altro.
Chloe era curiosa di sapere come Jane avesse conosciuto Tom, però voleva aspettare che fosse quest’ultima a confidarsi con tutti e due. Alex, intanto, felice della scomparsa di quel tipo insignificante ed insolente, rifletteva su quella strana serata. L’atmosfera al pub ora gli sembrava mutata. Un gruppo di musicisti africani cominciò a diffondere nel locale un sound molto particolare, che faceva pensare ad antichi ritmi tribali e ai caldi colori di quella gente che apparteneva ad un mondo completamente estraneo da quello che lui conosceva. Si sentiva bene, in pace con se stesso, e spiò furtivo, le espressioni del viso di Chloe, che in quell’istante pareva più disteso rispetto all’inizio di quella serata imprevedibile!. Quest’ultima era parecchio confusa per tutto quello che stava accadendo da quando Alex era andato a prenderla a casa e l’aveva portata al Timbuctù. Aveva studiato con attenzione le sue reazioni e le aveva fatto piacere scoprire che ci tenesse a lei; si era accorta della rabbia che lui aveva provato quando Tom le aveva fatto quella battuta sgradevole, e in quel momento, per la prima volta da quando erano insieme, aveva avvertito un piacevole quanto insolito senso di protezione. Era una sensazione cosi’ dolce che aveva paura potesse interrompersi da un momento all’altro… Mai avrebbe creduto di sentirsi cosi’ con Alex!; ecco, adesso sapeva che si sarebbe abbandonata completamente a lui, se glielo avesse chiesto…
Jane, dal canto suo, non poteva fare a meno di osservarli, e cominciava a credere che Alex si fosse davvero innamorato di Chloe. Lo sperava con tutto il suo cuore: voleva che la sua migliore amica fosse felice, perché lo meritava. Lei purtroppo era sfortunata con gli uomini e pensava che molto presto sarebbe diventata una zitella, o meglio, una vera single, determinata e consapevole… In quel momento, però si sentiva serena e rilassata in compagnia dei suoi amici e decise di allontanare i pensieri cupi e negativi che si preparavano a sommergerla con il loro impeto consueto… Iniziò a sorseggiare con gusto la sua birra, e cominciò a spiegare alla coppia che Tom era un suo vecchio amico che l’aveva chiamata alcuni giorni prima per invitarla ad uscire. A questo punto ricordò di non averne parlato con Chloe, dato che non aveva mai attribuito tanta importanza a quell’uomo, né tantomeno a quell’incontro.
Aveva deciso di vederlo perché voleva semplicemente passare una serata diversa, ma quando lui era andato a prenderla per portarla al Timbuctù, aveva avuto da subito l’impressione di trovarsi accanto ad un’estraneo, e scopri’, a malincuore, che la simpatia di Tom si era trasformata in cinismo e in aridità!. - Non avrei mai immaginato che Tom fosse cambiato fino a questo punto!- disse Jane rivolta agli amici, scusandosi innumerevoli volte nel corso della serata, e aggiunse che non avrebbe voluto mai metterli in quella situazione imbarazzante.. Alex, per sdrammatizzare e per evitare, soprattutto che l’amica si sentisse in colpa, le fece notare il lato positivo della situazione, ossia che, nonostante la spiacevole parentesi di Tom, ora si ritrovavano tutti e tre insieme dopo tantissimo tempo. Anche Chloe fece di tutto per rassicurare Jane e, con un gesto affettuoso, la abbracciò e le disse che le voleva bene come a una sorella.
L’allegro ed insolito trio trascorse alcune ore serene al Timbuctù, tra la musica avvolgente e quelle chiacchiere sciocche e confidenziali che si scambiano gli amici in un clima di spensieratezza e di grande spontaneità. Jane però aveva bevuto troppo, e gli altri due si accorsero che stava per addormentarsi sul tavolo.. Alex e Chloe, aiutarono Jane, sfinita, ad alzarsi e si avviarono verso l’uscita del Timbuctù per raggiungere la macchina di Alex. La poverina riusci’ a malapena a mettere insieme delle parole sensate di ringraziamento, e quando giunsero sotto casa di Jane, Chloe disse ad Alex di aspettarla alcuni minuti per darle il tempo di accompagnare Jane dentro casa e metterla a letto.
Ad Alex sembrarono infiniti quei momenti di attesa, durante i quali prese a fare un bilancio della sua vita, che era stata cosi’ normale ed era trascorsa senza grossi problemi prima di conoscere Chloe. Fino alla sera della festa di Jane, quando aveva avuto l’occasione (e la fortuna!) di conoscerla, la sua esistenza filava tranquilla, secondo un suo programma ben preciso in cui nessuna donna avrebbe sconvolto le sue abitudini e acquisito un ruolo preponderante, e invece, ora, dopo un’inizio confuso in cui aveva nutrito dei sentimenti di resistenza verso Chloe, era più che sicuro che, senza quest’ultima, la sua vita sarebbe stata insignificante, priva di entusiasmo e di colore!. Era talmente coinvolto dalle sue riflessioni che non si accorse subito della presenza della donna che si avvicinava lentamente alla sua auto. Alex decise, d’impulso, di scendere dalla macchina, anche se faceva molto freddo quella notte, ma non gli importava di soffrire il gelo di novembre; avrebbe fatto questo e molto altro per la “sua” Chloe..
Le domandò di Jane, e Chloe non fece in tempo a rispondergli che stava bene, quando si senti’ afferrare da Alex per la vita, e sotto il portone di casa dell’amica, lui la baciò con dolcezza, ma anche con una passione che Chloe non aveva mai avvertito da quando si frequentavano… Quando lei apri’ gli occhi, timidamente, scopri’ in quelli di lui la risposta a tutti i suoi interrogativi, ai suoi pesanti dubbi… Era vero, tutto vero, quello che stava vivendo in quegli istanti, pensava Chloe, mentre si sentiva invadere da una felicità che mai aveva provato prima, e ritornò quel senso di familiarità che Alex le aveva trasmesso la sera della festa di Jane.. Le parole che Alex si era preparato con cura, erano come bloccate da un nodo che gli serrava la gola, perchè era troppo forte la commozione che avvertiva dentro di sè.
La neve candida iniziava a ricoprire ogni cosa attorno a loro, stava pensando Chloe, quando Alex riusci’, liberandosi da peso insopportabile nel cuore, a sussurrarle, timidamente, - io ti amo.. rimani accanto a me, ti prego, non voglio perderti…- e gli occhi di Chloe, ancora increduli e commossi gli risposero di felicità al posto delle parole..
Per la prima volta, Chloe ed Alex s’incamminarono mano nella mano, e osservarono, sorridendo, le impronte che i loro passi lasciavano sulla neve. - Chloe.. ascolta… le sussurrò Alex con tono incerto, ti va di venire da me?. Ti preparerò una cioccolata strepitosa…- . - Va bene, Alex, per questa volta farò finta che non sia la solita scusa per approfittare della mia debolezza..!- , rispose Chloe, che, teneramente, si strinse con maggior forza al suo uomo. Ogni timore, ogni dubbio, appartenevano già ad un passato molto lontano. Lentamente, si diressero verso casa di Alex, dove Chloe iniziò ad immaginare il suo futuro.
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