Tutto era pronto, tutto era in attesa dell'inizio. I due stregoni si ergevano potenti e invicibili uno di fronte all'altro, a dividerli i loro Eserciti.
Creature figlie della loro sapienza e del loro essere, pronte anche loro a morire per il proprio padrone. Creature del Bene e del Male, pronte per l'ennesima volta a duellare per il proprio scopo, il potere. La enorme e irreale nave che sosteneva tutti, vaccillava tra le onde del mare e tra gli scogli. Fedor era agitato. Benchè avesse imparato con il tempo e l'esperienza acquisita, a restare calmo in ogni siutazione, quella era la sua prima vera Battaglia da stregone e li sarebbe morto o sopravvissuto al titanico scontro.
Una sottile pioggierellina iniziò a cadere, insinuandosi anch'essa nella Grande Battaglia.
Lampi e tuoni creparono improvvisamente il cielo notturno, la pioggia cadde così insistente.
-è arrivata l'ora, la tua vita da stregone sta già per concludersi, qui, su questa nave e sotto questo cielo burbero e tempestoso- urlò Oposan il Malignio del Mare
-hai paura?- aggiunse dopo qualche secondo
Fedor non rispose, era troppo concentrato sulla Battaglia, non aveva tempo di stuzzicare il suo nemico.
Solo prima dell'impatto violento tra i due eserciti, che sarebbe venuto tra qualche minuto, intravide la sua vita fino a li, partendo da Lofar, la sua città natale. Ripensò a Baldino, a Lekion, ai compagni stregoni deceduti in guerra. Chiuse gli occhi, tirò un sospiro, e poi tutto iniziò.