Per caso una sera, ricevere un messaggio che raccontava tutto di me: così è cominciata l'amicizia con un tocco dato dalla befana e forse un amore, il più importante, avrebbe potuto crescere come un dente di leone che cerca di farsi strada sull’asfalto di città. Così fu il principio, con un breve scambio di parole in una Chat per cuori solitari dove nessuno per abitudine si aspetta nulla e dove non si chiede nulla giacché la distanza a volte è un nemico amico che rende grati quei brevi momenti in cui poter tirare un po’ il fiato.
“Mi piacerebbe molto stupirti... e ricordandoti che hai a che fare con un informatico ^_^ uno di quelli stile CSI... (ovviamente scherzo!) non ti sorprenderai se ti chiamo per nome... tra l'altro molto bello... Emanuela. Lungi da me dal spaventarti... volevo solo trovare un modo originale per invogliarti a fare due chiacchiere con me…. cosa ne pensi? Ah, dimenticavo…. sei nata di domenica ^_^.” E già, ero proprio nata una bella sera di una domenica di ottobre ma come faceva a saperlo? Nel dubbio, dato il mio cocente pessimismo, temevo di essere involontariamente incappata in uno di quei famosi hacker che infestano tanto affettuosamente il web e con tono minaccioso avevo replicato: “Se sei un Hacker non ti conviene mandarmi nei casini il computer dell’università, mi serve ancora!”. Ho sempre adorato le persone che usano le proprie carte migliori per colpire l’altrui attenzione, barzellette ed effetto sorpresa, stupire e lasciarsi sorprendere dalla varietà dei comportamenti, dall’altalena di umori e impulsi che possono esplodere in qualsiasi istante fuori e dentro se stessi. Per tutta la sera era proseguito il dialogo ridendo e scambiandoci opinioni su università, uomini-donne, problemi di informatica finché i sorveglianti non mi avevano quasi cacciato dall’aula visto che stavano per chiudere l’edificio. Ed in extremis, l’asso nella manica: ottenere il tuo indirizzo mail……
Un torrente di montagna nasce spesso come un piccolo rigagnolo e poi proseguendo nella sua corsa si ingrossa sempre più, diviene più potente e profondo magari infine gettandosi in un fiume. Già, in me sentivo il bisogno di comprensione, non compassione, cercavo una sferzata di energia, adrenalina pura e una ritrovata fiducia, il non pensare di essere una cosa nata per caso in questo mondo. Se ti cercavo, c’eri; se talvolta ti evitavo tu non demordevi, paziente spesso mi hai detto: “ Sfogati, dopo andrà meglio” quelle volte in cui mi sembrava di essere un puzzle sparso per terra. Mille pensieri e ricordi affiorano alla mente ora che non ci parliamo più: niente, sms, niente mail, niente telefonate, banditi i tentativi di ritrovarsi per caso nella stessa finestra di dialogo e forse sono un po’ più vuote le rispettive serate. Errare è umano e perseverare è diabolico, ma pensi che valga anche fra me e te?