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La tomba viaggiante

Quando era in vita la vecchia Athra è sempre stata una donna irrequieta, e lo è anche adesso, da morta. Cioè, voglio dire, la sua tomba è irrequieta.
Da un anno ormai sono abituato a vederla mentre percorro il cimitero nelle mie consuete visite. Sono abituato a vedere la sua foto con la faccia spigolosa, incavata da vecchia strega; proprio come la ricordo da viva. La gente in paese diceva che era una strega, ma non ho mai voluto dare ascolto alle chiacchiere dei buontemponi.
E questo pomeriggio, mentre percorro il vialetto del cimitero, vedo che manca la sua tomba. No! Non ho bevuto e possiedo una mente logica e razionale.
Quando arrivo in fondo al cimitero senza vedere la tomba sono costretto ad ammettere che l'ho oltrepassata senza notarla. Allora mi intestardisco e ritorno indietro, nonostante sia fastidioso camminare sotto il sole.
Pazientemente ripercorro il vialetto all'indietro guardando con attenzione. C'è la tomba in marmo nero, poi quella con l'anfora, quella con l'angelo, quella con la balaustra a semicerchio. Poi ci sono quattro tombe grigie; poi quella con la lampada in ferro, quella con la botola e l'anello; la tomba a forma di sarcofago, a forma di libro.
No, la tomba della vecchia Athra non c'è, non c'è più!
A questo punto l'edificio logico della mia mente crolla come un castello di carte. Tutte le certezze adesso se ne vanno. Il mondo non mi appare più né solido, né materiale. Il mondo è solamente un riflesso colorato sopra una bolla di sapone.
Perché non solo manca la tomba, ma manca anche il posto vuoto!
Voglio dire che le lapidi sono allineate una vicina all'altra, con continuità, senza interruzioni. Tutto sarebbe normale e come al solito, se non mancasse quella dannata tomba.
Vedendo questo io comincio a sudare e imprecare sottovoce. Là in fondo alcune signore inginocchiate si voltano per guardarmi.
Scosso e avvilito esco fuori dal cimitero quasi di corsa.
Per la strada incontro il mio vecchio amico Billy. Egli è un studioso di occultismo e altre materie eccentriche. A lui racconto quello che mi è appena accaduto, anche se mi aspetto la sua incredulità.
E Billy risponde:
"Sì, io ti credo. Una notte mi è capitato di vedere che la vecchia Torre dell'Orologio era scomparsa".
"Ma cosa dici? "
"È la verità. In certi casi gli oggetti materiali si spostano nel tempo e allora non li vediamo più. Quando essi ritornano dentro nel nostro tempo ridiventano visibili per noi".
Non avevo mai sentito una teoria così bizzarra, ma è sempre meglio di niente.
L'amico estrae un notes, fa alcuni calcoli e poi:
"Possiamo provare a richiamarla indietro. Stanotte nel cimitero arriverà il momento giusto ".
"Per me può benissimo rimanere dove sta adesso".
"Non sei curioso di assistere all'esperimento?"

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1 recensioni:

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  • Paolo Villani il 14/03/2015 10:24
    Originale e ben scritto

2 commenti:


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