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Il voto dell'Elfa
Dedicato a tutti coloro che si amano,
che vorrebbero innamorarsi e
a chi, comunque sia,
continua ad amare la vita...
Quasi mi mancò il fiato per quanto avevo corso, come fossi inseguita.
Corsi fino alla balconata laterale, dove la madreperla del palazzo rifletteva i raggi di luna di quella notte così noiosa e fresca. Forse desideravo essere inseguita, almeno avrei avuto un motivo reale e tangibile per scappare in quel modo dalla sala da ballo.
Il tintinnio delle perle sul vestito, si univa nel concerto dei grilli estivi che
accompagnava i miei frenetici passi. Ero ferma ora, ma non al sicuro.
Contemplavo i giochi d'acqua... rumorosi anch'essi alle mie orecchie,
ma così terribilmente silenti al cuore. Mi sforzavo di trovare gradevole quella serata, a tutti i costi, ma inutilmente. Li e altrove mancava qualcosa. Qualcosa di meraviglioso e lontano.
Il rumore delle grandi fontane, accolsero discrete una lacrima che, si perse in un istante nel prato sottostante. Proprio come lei, in quell'inutile "prato" di persone, il vuoto scavava il suo solco attorno a me. La solitudine; unico rifugio, mera salvezza.
Le risa, arrivavano a piccole ondate dall'interno, disperdendosi sulla battigia del mio animo triste.
I pensieri e i desideri viaggiavano sommessi e lontani, ma incatenati come ad una sfera di piombo
a quel malessere incombente.
Ma, come d'incanto, la prigioniera fu libera. La catena si spezzò, ricreando un presente diverso...
Rimasi immobile alle dita delicate che mi cinsero, come piume candide, i fianchi.
Neppure il tocco freddo della balaustra sotto i palmi, mi riportò alla realtà. Non lo avrei permesso.
Tutto fluiva lentamente eppure tutto si fermò... nel mio petto.
Parole soavi pronunciate con premura, scivolarono seriche li dove volevano arrivare.
Forse era il mio bisogno di calore che rese quei sussurri ancora più dolci... chissà.
Pensai d'istinto alla triste storia di Psiche, che voltandosi scacciò per sempre colui che amava, il giovane Dio Amore.
Ed io, con lo stesso timore, feci come lei e... capii.
Senza parlare, due labbra mi sfiorarono la mano come una brezza, così, senza tocco alcuno.
I suoi occhi li avevo già visti e ciò diventava certezza, man mano che la musica, la stessa che un istante prima pareva inutile e crudele, seguiva fedele i nostri passi.
Stavamo pizzicando il suolo, come l'arpa leggiadra che suonava all'interno.
Si, avevo visto quello sguardo, prima nel salone, in mezzo a tanti e ora... Dritto nel mio cuore.
Di colpo, si è tentati di chiedersi il perchè.. perchè tutto questo. E così all'improvviso!
Ma ad una sola risposta si può credere... le sue parole. La Verità assoluta
"Amami", diceva quello sguardo. "Amami come non hai mai fatto prima e ti renderò felice".
Non so se lo disse davvero o fu solo una percezione. Intanto, guidava il corpo e tutto il mio essere, in quella danza che il destino mi stava regalando. Un vortice di completo abbandono e sicurezza.
Un eccellente ballerino, quasi invisibile, ma presente a tutti i miei sensi.
Danza... regalo... Destino. Sfuggii per un breve attimo al "padrone" e la mia mente non seguì più le note, ma lo scrosciare sottile delle fontane. Tornai indietro di un anno.
Ricordai quel voto che mi aveva legato per sempre alla Madre di ogni cosa, che mi aveva reso felice e
devota a tutto ciò che mi circondava. Lì alla Fonte dei sogni smarriti.
La Natura si era ricordata della sua umile vestale e... del mio desiderio,
racchiuso un una stella sfuggita dalle mani del Cielo.
Realizzare tutto il mio amore in un unico essere, anch'esso viaggiatore ramingo e bisognoso...
proprio quella notte di primavera.
Io avevo trovato lui e lui, me. Senza più dubbi o paure per continuare insieme per mille e mille anni ancora.
La Grande Madre e il Fato suo sposo, volevano che quei loro figli sperduti, si legassero in un vincolo quasi irreale ma sacro ai loro occhi e a quelli di tutti i mondi.
Gli occhi della sua anima continuavano a fissarmi dentro. I nostri passi fluttuavano e le mani mi strinsero più forti... e tremanti. Non avrebbe permesso che fuggissi ancora, nemmeno da me stessa.
L'ardore di un angelo, solcava l'espressione del suo sorriso, un'anima in due esseri.
... E un bacio venne a sigillare ciò che era nostro, il nostro dono...
Si, qualcosa di simile lo vivono anche gli uomini ma, ogni amore è unico in sé.
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