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IL temporale
Vivevano in una graziosa villetta un bambino di nome Kevin, di sette anni, e Giulia di quattro.
Dei due fratellini, Kevin, era appassionato di mostri. Nella cameretta che divideva con sua sorella, aveva ogni genere di esemplare fatto di gomma. Un mattino Kevin era in classe e durante la ricreazione, indossò una maschera orrenda e si andò a nascondere in bagno per mettere paura ai più fifoni. Soprattutto alle bambine.
Difatti poco dopo, arrivò la sua fidanzatina di nome Sindy con la sua amica del cuore. Parlavano tra di loro così accanitamene da non accorgersi che le attendeva un brutto scherzo. In verità, Kevin non sapeva che dall'altro lato della porta c'era anche la sua amata. Quando le bimbe si chiusero in bagno, Kevin salì sulla tazza del water e con indosso quella maschera orribile sbucò dal muro dove c'erano le bimbe. Le spaventò talmente tanto che, le poverine si misero a correre in preda al panico. Quando il bimbo si accorse che una delle vittime era la sua Sindy, si tolse la maschera e correndogli dietro la raggiunse per scusarsi.
Ma fu tutto inutile, perché Sindy promise di non rivolgergli mai più la parola.
Kevin col passare del tempo tentò di farsi perdonare in mille modi ma, senza risultato. Così decise di farle un regalo un po’ più impegnativo. Il mattino seguente si presentò in classe con un ciondolo a forma di cuore e lo mise sul banco di Sindy.
Questo ciondolo non lo aveva comprato. Ma rubato alla sua sorellina che, gelosamente lo custodiva in uno scrigno. Era un regalo avuto dal suo filarino di nome Eric.
Nemmeno con questo dono ottenne il perdono della sua amata che, non solo rifiutò il ciondolo ma gli disse, che doveva lasciarla in pace una volta per tutte.
Avvenne ancora un altro episodio spiacente che complicò la nostra storia. Oserei dire, in modo preoccupante.
Quando il mattino seguente Kevin rimise a posto il ciondolo, vide che sul pavimento c'era la sua figurina preferita. Avendo intuito che sua sorella poteva averla presa per giocare, si arrabbiò molto e andò tutto infuriato dalla bimba che stava preparandosi per andare a scuola.
Kevin disse: "Perché hai preso la mia figurina dei mostri?".
"E tu?", rispose la bimba: "ridammi il mio ciondolo!".
"Come fai a sapere del ciondolo?" chiede meravigliato Kevin.
"Ti ho visto mentre me lo hai rubato", risponde stizzita la sorellina "e per dispetto io ho preso la tua figurina".
"Si ma adesso il tuo ciondolo è di nuovo al suo posto", risponde Kevin.
Giulia ribatte: "Non ci credo. Vado a controllare!".
Così i due bambini risalirono nella loro cameretta e lei, vedendo che il fratellino non gli aveva mentito, gli rivelò un segreto importante che riguardava Sindy.
Quando la mamma salì in camera, notando il trambusto disse: "Che confusione! Quando tornate da scuola, voglio vedere in ordine la vostra cameretta".
Così i due fratellini, si diederono una guardata come per indicare il silenzio reciproco su quella storia e, dopo aver fatto colazione, andarono alla scuola.
Quella storia, sembrava si fosse conclusa ma, né Kevin era stato perdonato dalla sua Sindy, né Giulia era stata del tutto onesta riguardo le figurine di suo fratello. Infatti, lei ne possedeva ancora altre che gli aveva taciuto di proposito, tra le quali quella del mostro più
brutto. Correva in quei giorni la data del compleanno di Kevin e il bimbo sognava da tempo di organizzare un pigiama party come spesso aveva visto fare dai grandi.
Quando i genitori diedero il permesso per dare la festa, Kevin cominciò in gran fretta a distribuire gli inviti ai suoi amici e a preparare il tutto.
Arrivò il giorno tanto atteso e nella grande sala da pranzo era tutto pronto. C'erano festoni e palloncini ovunque. Il giovincello, per fine serata aveva organizzato una sorpresa spiritosa. Essendo un pigiama party, tutti si sarebbero presentati vestiti con solo pigiama e pantofole.
Sul tavolo imbandito a festa, c'erano un sacco di cose buone da mangiare. Agli invitati, sarebbe stato regalato anche un buffo cappellino da portare per tutta la durata della festa. La musica era pronta, mancavano solo gli invitati.
Quando fu l'ora, pian piano tutti i bambini cominciarono ad arrivare. Erano le diciannove e la festa era già nel pieno.
Kevin aspettava la dolce fidanzatina che tardava più del previsto, e così andò da Carlotta, che era compagna di banco della sua amata, ad informarsi e disse: "hai dato l'invito a Sindy?"
"Certo! Però lei non mi è sembrata molto sicura nel voler venire", risponde Carlotta.
"Gia! Deve essere ancora arrabbiata con me", ribatte Kevin dispiaciuto.
Mentre i due bambini stavano parlando, furono interrotti da un bambino che chiese a Carlotta di ballare con lui. Ella accettò lasciando Kevin tutto triste e malinconico.
Giunte ormai le venti, una forte pioggia si abbatte sul piccolo paese. Forti raffiche di vento lasciavano prevedere che di li a poco si sarebbe scatenato un temporale spaventoso. Ad un tratto suonò il campanello, Kevin andò ad aprire e potete figurare la gioia quando vide Sindy sull'uscio di casa. Pieno di imbarazzo esclamò: "oh Sindy, come sei elegante. Entra dai".
Lei fingendosi ancora arrabbiata disse: "sono venuta solo per dare una cosa a Carlotta e me ne vado subito"
"Davvero?" ribatte il povero Kevin, "non puoi proprio restare?".
"Beh, forse qualche minuto posso anche fermarmi. Però non ti parlo".
A quel punto Kevin decise che doveva smettere di fare il bravo bambino. Fermando la musica, disse agli invitati: "Ragazzi, che ne dite se approfittiamo di questo tempo per raccontarci storie di paura?".
Tutti gli invitati furono d’accordo ed entusiasti dell'idea tranne, sua sorella e Sindy che decisero di andarsi a rifugiare nella cameretta di Giuly.
I racconti erano cominciati proprio dal festeggiato. Erano tutti intenti ad ascoltare la storia che già metteva i brividi, quando ad un tratto un grosso e spaventoso tuono fece andare via la corrente. A quel punto, tutti i bambini cominciarono ad agitarsi, ma il festeggiato disse: "Ragazzi, così è più bello. Non vi pare?".
Egli non aveva ancora finito di parlare che subito ci fu un altro tuono. E giù lampi e vento. Si scatenò un violento temporale.
A quel punto i bambini, compreso Kevin, cominciarono ad aver paura. Si raccolsero tutti intorno al camino che però era spento. Il piccolo Kevin, allora, decise di farsi coraggio e prese dalla tasca la lampada da detective che portava sempre con se. Tutto tremante andò in cucina a cercare candele e torce da distribuire anche agli amici.
Intanto, nella cameretta al piano di sopra, Sindy e Giuly sotto le coperte, piangevano e gridavano per lo spavento. Quando tutti ebbero le loro luci, un bambino esclamò: "Ehi Kevin, perché non vai a controllare tua sorella e Sindy?".
"Sei matto? Io da solo per le scale?", replicò terrorizzato Kevin. "Vieni anche tu Tom, almeno saremo in due".
Così i bimbi si incamminarono su per le scale mentre fuori la bufera imperversava sempre più facendo muovere tutti gli alberi e trenare le imposte. Quando arrivarono davanti la porta, bussarono ma vedendo che le bimbe non aprivano, Kevin vi entrò lo stesso. Facendo strada alle due bimbe, le portò sulle scale. Così, tutti e quattro si diressero giù ma, nello scendere, Sindy impaurita da un tuono, senza volerlo, abbracciò Kevin che anche al buio, era diventato rosso come un peperone. Appena si riunirono agli altri, tutti i bambini cercarono di distrarsi raccontando barzellette; ma non ci fu nulla da fare. Tornava sempre loro in mente l'orribile mostro di Kevin, finche uno di loro non potendone più disse: "Sei sicuro che il mostro di cui parli non esiste?".
Le due bimbe però a quelle parole si otturarono le orecchie con le mani, poiché quei mostri di gomma le avevano spaventate a morte e i lampi completavano l'opera rendendoli ancora più orrendi. Ad un tratto, si sentì un grosso rumore. Carlotta disse: "Sindy hai sentito?".
"Si che ho sentito. Ed ho tanta paura" risponde con voce tremante.
Subito dopo seguirono altri rumori. E altri ancora più forti.
Track!!! Slech!! Brungh!
Urch!!
Ormai i ragazzi erano al massimo del panico e per giunta, di fuori la finestra, qualcuno vide un'ombra scura che si aggirava nei dintorni.
Kevin esclamò: "Ragazzi, di fuori c'è qualcuno che ci spia". Poi si sentirono dei passi avvicinarsi sempre più alla porta. I bambini erano pietrificati, tremavano e piangevano. Si abbracciavano l'un l'altro. Solo i lampi illuminavano il giardino buio mentre, alla porta, chiaro ed evidente era il rumore delle chiavi che tentavano di aprirla.
E quando questa si aprì, tutti gridarono dallo spavento ma ecco che una voce sembrò a Kevin familiare. Erano i suoi genitori. Usciti per la migliore riuscita della festa e per far contento Kevin che, credendosi coraggioso e adulto, pensò di poter fare tutti gli onori di casa da solo. Logicamente il buffet della festa era stato gia tutto preparato dalla mamma quel pomeriggio. In modo che i bimbi dovevano solo servirsi al tavolo. Quando l'atmosfera fu calma e rilassata, sua madre andò in cucina e approfittando del buio, portò la torta piena di candeline accese in sala. Le canzoni degli auguri, gli applausi e soprattutto la sicurezza degli adulti, fece di nuovo rianimare la festa. E proprio mentre Sindy si avvicinò a Kevin per dargli un bacio sulla guancia per gli auguri, ritornò la corrente e i due furono sorpresi in un tenero atteggiamento che li fece diventare pieni di imbarazzo.
Il papà disse ad un tratto: "Ragazzi venite qui, devo dirvi una cosa che vi servirà in futuro".
Così tutti i bambini vi si riunirono intorno ed egli cominciò a parlare dicendo: "Quando ci sono i temporali, non dovete spaventarvi. Non sono altro che scariche di elettricità che si formano in aria. E poi i mostri non esistono. È stupido pensare che un temporale possa farli comparire dal nulla. Essi non sono altro che invenzioni di persone stupide che provano gusto a far paura agli altri".
A queste parole, Kevin si vergognò e si ripromise di buttare via tutti i mostri e i fumetti mostruosi. E di non fare mai più spaventare nessuno. A quel punto la piccola Giuly mise la mano in tasca ed estrasse una figurina dicendo: "Non te le avevo date tutte, mi ero tenuta questa. Tienila adesso posso ridartela".
Ma Kevin disse: "Puoi anche strapparla!".
Così la bimba la strappò. Da quel giorno in camera loro ci sono solo fumetti che fanno tanto ridere.
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- Un bravissima di Gozzi, vale un... oscar, é uno degli scrittori più bravi del sito. Mi é piaciuto molto il racconto, tornerò a rileggerlo perchè ho l'impressione di essermi perso... qualcosa.
- Bello questo racconto... Anche io mi spavento ancora quando giunge il temporale, sarà perchè da piccola ho quasi rischiato di essere colpita da un fulmine...

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