Non capisco chi possa essere, la mano sulla mia spalla esercita una pressione delicata, quasi controllata, come per dire non aver paura.
Fisso con insistenza il casco con la visiera oscurata, quella “persona” mi accarezza il viso e mi prende per mano, senza dire una parola mi accompagna al portatile, lo accende e comincia a mostrarmi una serie di foto che ritraevano mio nonno, mio padre e tante altre persone che io non conoscevo.
Apre un programma dove la matematica, la fisica e l’astronomia si fondono,
mi fissa intensamente con lo sguardo, prende subito una decisione.
Con la mano fa leva da sotto il mento e solleva il casco!
Papa?... Sei tu?
Ma non dovevi essere al lavoro?
Salvo! è venuto il momento di doverti delle spiegazioni, tu sai della mia grande passione per l’informatica e l’elettronica, ebbene io da oltre venti anni che do ragione ad una mia teoria e cioè che il presente, il futuro ed il passato, sta nello spazio, l’uomo è la testimonianza di questo, in quanto registra ed evoca nella sua mente tutti i passi della sua vita.
Noi abbiamo all’interno del cervello una sorta di videoregistratore con la facoltà di aumentare la velocità del pensiero ed allo stesso modo riprendere velocemente il passato con lo stesso meccanismo del riavvolgimento, praticamente è attraverso lo spazio-temporale che si sposta la materia, basta aumentare i processi mentali ed è attraverso questo che avviene la migrazione, ma! forse ti sto confondendo le idee.
Fisso negli occhi mio padre: papà! avrei mille domande da farti, tutto questo mi affascina e mi preoccupa, vedo che avevi indossato il casco! cosa stavi per fare? dove stavi andando?
Un sorriso si stampa nel volto di mio padre che, rimettendomi la mano sulla spalla mi dice: non sei pronto per adesso! devi sapere figlio mio che questa mia scoperta mi ha aiutato molto anche nel mio lavoro.
Il mio lavoro prettamente amministrativo, fino a qualche anno fa era tutt’altra cosa: andavo di persona a fare i rilevamenti nei terreni, controllavo se i limiti dichiaratimi dai proprietari terrieri corrispondeva alla realtà, oppure tantissime di quelle volte in zone situate nell’entroterra, quasi lasciate allo stato brado, difficilmente raggiungibili… io, ci andavo a modo mio!
Come? In che senso papà a modo tuo?
Salvo, devi sapere che oggi è molto più facile, il computer ogni mese che passa diventa sempre più veloce, le funzioni dei microchip, ovvero degli elaboratori grafici e matematici, vengono tirati nel loro funzionamento all’esasperazione! favorendo di riflesso chi come me, sfrutta al massimo le loro potenzialità.
Diciamo che qualche anno fa incrociavo i miei calcoli sia matematici che fisici e di orientamento spaziale impegnando al massimo il computer, per ottenere delle coordinate che poi inserivo nel database.
Come vedi dentro questa stanza, tutto ha una funzione logica, niente sta qua per caso, ma! adesso è passato tanto tempo e quello che dovevo fare lo rimanderò, tu rientrerai a casa! ed io farò finta di tornare dal lavoro.
Mi raccomando! Acqua in bocca!
Fine sesta parte
Continua…