Va detto che dovunque Cesca mette le mani, nascono fiori; la positività della mia piccola meraviglia, è clamorosa, ha un intuito eccezionale, oserei dire che con la sua dolcezza determinata, la sua bellezza sfacciata, riesce sempre ad illuminare tutte le situazioni che la coinvolgono.
Il suo intuito, infatti, le aveva suggerito che la gravidanza di Aisha, potesse essere in realtà solo un blocco del ciclo, dovuto alla paura stessa di essere rimasta incinta.
Ovviamente il risultato del test è stato negativo, e Cesca ha stretto a se una piangente e ridente giovanissima donna, uscita da una situazione impossibile, con il solo aiuto della solidarietà e complicità di una nuova amica!
Il meraviglioso mondo della metà rosa del cielo, ancora una volta ha dato i suoi frutti, ancora una volta il magico accordo che vige fra le donne, ha risolto in commedia quel che poteva essere un dramma.
Siamo a casa di Tonio, domattina ci accompagnerà a S. M. Novella per prendere il treno che in 6 ore circa ci porterà a casa, lontano da qui, lontano da questo microcosmo di amici, nuovi e vecchi, che al sorriso, probabilmente, aggiungeranno una lacrima nel vederci partire.
Ma è necessario che partiamo, Cesca ha un appuntamento lunedì dal suo ginecologo e non lo può saltare; c’è la sua prima ecografia, vedremo, o meglio sentiremo, in anteprima, il battito del cuoricino di nostro figlio (o figlia?)
Abbiamo già deciso di chiedere al dottore di non dirci, prima della nascita, il sesso del piccolo in arrivo!
Faremo, ovviamente, tutte le analisi preventive, dall’amniocentesi fino a tutto quello che sarà ritenuto necessario, per essere certi della integrità del bambino, e della buona salute della mamma.
Per il papà c’è ben poco da fare, sono totalmente fuori di testa, che cammino 6 metri sopra al cielo!
Alle legittime paure di incapacità a gestire questa ulteriore svolta della vita, si è aggiunta anche questa, quando porterò il piccolo a passeggio………cosa dirà la gente? Frasi, tipo :” Ma che bel bambino! È il suo nipotino?.” “Si, è il figlio di mia figlia!” Oppure no, saprò avere il coraggio, guardando in faccia la loro disapprovazione, di orgogliosamente, dichiararmi padre e non nonno, della creatura.(?)