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Il Silenzio di Dio

Perché Dio non si va vedere? Perché non ci aiuta eliminando il dolore, la fame, le malattie, le guerre, e tutto il male che dilaga nel mondo? Quanti di voi si sono chiesti questi perché, ma purtroppo tutti i perché dell'uomo non sono rimasti che dei perché inascoltati dal momento che Dio è rimasto sempre in silenzio, anche se qualcuno ci fa credere che abbia parlato tramite degli interlocutori, ma essi erano veramente la voce di Dio? Oppure era la loro coscienza che parlava? Se si pensa a Dio nessuna parola può descriverlo perché qualcosa che si ritiene che non abbia spazio ne tempo non può che essere al di là del conosciuto dell'uomo, e quindi tutti i tentativi lodevoli per descriverlo o per rappresentarlo non sono altro che la nostra proiezione mentale di desiderarlo, in funzione della nostra realtà. Nessuno nella storia umana è stato in grado di dare una risposta definitiva sull'esistenza di Dio. Tutto quello che si é scritto o raccontato su Dio non é una prova certa sulla sua esistenza, giacché se ci fosse una prova tangibile tutto il genere umano non sarebbe ancora qui a chiedersi: se Dio esiste, o Dio non esiste. Se quindi non c'è una certezza assoluta sulla sua esistenza perché l'uomo crede in un Dio silenzioso e invisibile che non ha mai parlato e non interviene mai nelle faccende terrene? Può dunque il Padre di tutti come viene definito lasciare liberi i suoi figli di fare quello che vogliono? Se si prende l'esempio terreno, la madre e il padre accudiscono i loro figli fin quando sono piccoli e li educano in funzione di quello che sono, e chi ama i propri figli li difende e li protegge a costo della sua vita. Non c'è bisogno di scriverlo ma chi ha dei figli sà bene che farebbe qualsiasi cosa per loro per non vederli soffrire, come mai allora Dio non si comporta come un Padre e una Madre terreni? La risposta forse è un'altra di quelle che ci poniamo da sempre, e in questo scritto tenterò di capovolgere la prospettiva che fin dall'inizio l'uomo è stato inevitabile che si ponesse, poiché l'uomo a posto sopra di sé un'autorità trascendentale che gli desse il senso della propria presenza nel mondo e nell'universo che l'uomo osservava. Quando l'uomo ha cominciato a pensare certamente tutto gli sembrò ostile perché non ne capiva il funzionamento, oggi sappiamo che cosa è un temporale ma l'uomo primitivo ne aveva paura questo perché la nascita dell'intelligenza non ci ha dato istantaneamente la conoscenza assoluta di tutte le cose in cielo e in terra, poiché le cose si comprendono con il tempo, e per l'uomo è stato inevitabile percepire il mondo in quel modo animistico. Dio quindi nasce nella mente dell'uomo come interrogativo di dare una risposta a quello che l'uomo osservava, ma non capiva, e quindi il non capire l'ambiente in cui era immerso per forza di cose nella mente dell'uomo dovette scaturire un principio metafisico al di là dell'uomo stesso. L'uomo primitivo dunque non conoscendo nulla di se stesso e del mondo in cui viveva, cominciò ha interpretare la natura animandola con le proprie sensazioni fisiche, perciò animismo e magia sono nati come primo tentativo di capire la realtà proiettando però sulla realtà anche le proprie paure e fantasie. L'uomo primitivo proiettava la sua realtà e la natura era concepita come animata, ma questa animazione era limitata dalle proprie reali esperienze e sensazioni. Gli spiriti non potevano che essere di aspetto terreno, il sole e le stelle erano considerate come le persone viventi. Le anime dei morti continuavano ad esistere negli animali. Si può dire che il mondo mentale del primitivo essere vivente non falsificava la natura, ma la trasformava al suo desiderio di continuità. Anche oggi tendiamo a proiettare la nostra realtà su tutto quello che non si conosce, e Dio è il mistero assoluto, e anche se non si è mai presentato agli uomini la maggioranza dell'umanità crede in un Dio creatore. La ragione di tale credenza nasce dal fatto che fin dall'inizio abbiamo percepito un qualcosa che anche oggi sentiamo, ma non sappiamo spiegare, e chiunque a fede sa che Dio esiste in quanto lo sente dentro di sé. Esiste dunque un Dio al di sopra di noi? Oppure ci stiamo illudendo fin dall'inizio? Non c'è dubbio che la non conoscenza delle cose ci ha portato a credere che al di là delle cose ci fosse un creatore che, abbiamo definito in tanti nomi, ma al di là della parola per definirlo l'uomo ha sempre percepito che c'è qualcosa a cui l'uomo sente di appartenere, ma non riesce a sentire e conoscere pienamente. Nel mio libro Siamo Dio, ho voluto cercare di capovolgere tutto quello che l'uomo si è creato, per dare un senso di cosa è questo universo materiale, in cui la vita pensante è la punta più avanzata, essendo l'unica specie vivente che indaga se stessa e l'universo dove è immersa. Il silenzio di Dio, è perfettamente comprensibile se viene capovolta la prospettiva, di come si guardano le cose, poiché se Dio diventa egli stesso il protagonista, tutto cambia alla luce di tale prospettiva, giacché quello che si è sempre considerato silenzio in realtà diventa comprensibile, se è Dio che partecipa da protagonista alla Sua creazione perché egli stesso è la creazione come atto crativo di sé per esistere in un'altra forma che egli stesso si è dato per rendersi visibile.

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