Scosti il ramo che t'intralcia il cammino, attenta a dove posi i piedi, chè il terreno è sconnesso. certo, non può, non deve esserci asfalto e marciapiedi nel bosco.
Che strana sensazione. Erano anni che non venivi quassù.
Cerchi di vedere oltre, ma la vegetazione lo impedisce. Alzi gli occhi verso le chiome degli alberi, e ti accorgi che hanno quasi escluso il cielo alla vista dei mortali.
Un guizzo veloce cattura la tua attenzione, spingendoti a guardare cosa ha provocato quel movimento.
Nulla, non si vede nulla, solo rami e foglie. Eppure qualcuno c'è, e ti sta osservando. Stringi gli occhi, come se facendolo la vista diventasse più acuta.
L'aria è fresca e umida, ma non fastidiosa, il profumo è quello che ricordi: humus, verde, muschio e terra umida mescolati assieme, con una lieve fragranza di qualche fiore nascosto.
La pelle, nuda dove non arrivano gli abiti, è fresca, ricoperta da quello stesso umido profumo.
Il tocco asciutto e caldo sul tuo braccio ti fa trasalire, mentre un altro braccio circonda la tua vita.
Il respiro caldo sul collo ti fa rabbrividire mentre il bacio che parte dalla nuca, per spostarsi verso l'orecchio, la lingua che ne esplora l'interno, i denti che mordicchiano i lobi, ti regalano un brivido interno caldo.
Lentamente ti giri, le tue cercano quelle labbra che ormai conosci da anni, che sempre ti regalano sensazioni contrastanti, freddo e caldo, quando incontrano la tua pelle.
Ridendo ti sottrai a quell'antica magia.
E se arriva qualcuno?
Lui ride e cerca di attirarti nuovamente a se. Con un movimento veloce ti allontani di nuovi, ti liberi dall'abbraccio e cominci a correre, quel tanto che la vegetazione permette. Lui ti insegue, accondiscendendo al gioco, sorridendo. Più avanti, il casino di caccia semiabbandonato, favorirà le sue mire lascive che nemmeno con l'avanzare dell'età si sono placate.
E tu sorridi a te e a lui, ringraziandolo mentalmente per questo regalo che il passare degli anni ha impreziosito sempre più.