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Sabato

SABATO

“ Verrà un giorno dove il cielo sarà piu vicino….”

È sabato. La campanella suona e gli alunni corrono entusiasti verso l’uscita. Varcato il cancello principale, i loro sguardi ne cercano uno complice. Simone non riesce a vedere nessuno, c’è troppa confusione, e la leggera pioggerellina autunnale diminuisce ulteriormente la visibilità. Di solito non tarda, lui è un tipo preciso, puntuale. Ha fatto la guerra, sa cos’è la disciplina. Vicino alla sua Panda blu, si sbraccia e chiama a gran voce il nipotino.
“Ciao nonno” - esordisce Simone?"“oggi abbiamo fatto il tema”- gli comunica eccitato.
“Oh bene” ?" esclama entusiasta il nonno?" “e che cosa hai scritto di bello?”- gli domanda, mentre lo aiuta a sfilarsi lo zaino.
“Ho scritto tre pagine lunghe così”, dice posizionando le mani a una certa distanza nell’aria.
“Bravo”. Il nonno sorride e apre la portiera con la mano libera. Reclina il sedile e posiziona lo zaino dietro il suo schienale. Sistemato il sedile infila una gamba, si siede, poi l’altra. Con un movimento rapido del braccio chiude la portiera. Mentre sta per mettere la chiave, si volta verso destra. Dietro il finestrino appena appena appannato, c’è il nipotino in piedi dove l’aveva lasciato. Muove solo le pupille, a cercare quelle del nonno, che gesticolando gli fa cenno di salire. La pioggia ora è più forte. Simone la sente battere sui capelli sempre più bagnati. Apre la portiera e sale. La chiude quel tanto che basta.
“Hai deciso di prenderti un raffreddore?”.
”Beh, che succede?”gli domanda il nonno posandogli una mano affettuosa sulla guancia umida.”Nonnooo…”inizia il bimbo guardando distratto le macchine passare. ”Si, dimmi…” dice una voce premurosa. “Com’era la nonna?” riesce a dire Simone, cercando nuovamente gli occhi del nonno. Egli è un po’ sorpreso, poggia le mani sul freddo volante e risponde:”La nonna? La nonna era…”- sospira e prende fiato il vedovo - “era una bella donna, una vera donna”- esclama fiero al nipotino. ”Era una persona speciale, molto speciale”- continua?"“e le volevan tutti un gran bene”.”Perché amava tanto i suoi cari e”- appoggiando la mano sul ginocchio del bimbo - ”amava tantissimo il suo unico nipotino”. Gli occhi del nonno sono un pochino lucidi. Ma d’altronde è tutta mattina che piove. Il bimbo pare ridestarsi da quella sua strisciante malinconia e appoggiandosi completamente allo schienale, guardando il tergicristalli agitarsi, con un filo di voce esclama - ”Non mi ricordavo bene…però nel tema ho scritto belle cose su di Lei”. ”Bravissimo”. Il nonno è contento. Gira la chiave e mette in moto.

“…ma ora, guardandolo da lontano,…

... amiamo ciò che respiriamo…”

 

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