Prima Parte I
Oh mamma mia Oh mamma mia! E fo' tardi.
Sono una fava mi sveglio sempre tardi, con la legge sul terrorismo che bisogna essere all’aeroporto tre ore prima... Oh mamma mia e manca solo un’ora.
Uh! Badami qui che filaaaaaaa!!
«Signorina, scusi signorina, disculpe» O che gli invento?
«Disculpe siñorita estoy retrazado, el vuelo 666 de Avianca Madrid-Bogota’»
«Siga señor, adelante» forse ce la fo.
«Gracias, muy amable» Ho tutto a portata di mano, passaporto, biglietto.
«Melinda el señor trae solo maletina a mano»
«Aqui puede hacer su check-in señor»
«Gracias, gracias listo». Che culo.
«Señor puerta 13, en este lado, feliz viaje» Gentilissima.
«Gracias, gracias»
Eccomi alla porta tredici, stanno gia’ imbarcando.
«Por favor tiquete y pasaporte a la mano»
«Prego signorina»
«Su asiento 17 A, passillo»
«Grazie molto gentile» Mi avviai lungo il lombricone che porta all’entrata dell’aereo.
Entrai vivacemente elettrizzato, mi accolsero due hostess colombiane, capelli neri lisci, lineamenti belli, maledettamente latini, occhi neri, come due gocce di petrolio, densi.
Mi accomodai a sedere, non prima di collocare la mia valigetta a mano dentro la cappelliera.
Non so perche’ ma io non riesco a dormire in aereo, non ce la faccio proprio, e nove ore e mezza sono tante, difficile passare il tempo senza smaniare, scricchiolarsi le dita e mangiarsi le unghie. Eppoi non è finita, a Bogota’ devo prendere un volo nazionale che mi porta a Bucaramanga, tappa finale del mio viaggio.
Fine Prima Parte