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Copello
“Non è certo per me, lo capisce…. se dipendesse da me aspetterei, ma sa’….. gli altri condomini ci tengono, ne fanno una questione di principio, di decoro del palazzo, e insomma…. ambasciator non porta pena, ecco”.
Ma che cazzo stai farneticando, vecchio bastardo? Lo so’ che ci godi a mettermi in difficoltà, ti fa sentire importante essere il capocondomino di questa fottuta palazzina piena di dignitosissimi impiegati, pensionati, commercianti; tutti sempre molto precisi nei pagamenti, inappuntabili nel rispettare le scadenze, e sempre favorevoli a qualsiasi spesa tesa a migliorare il decoro dello stabile, e quindi anche il loro.
“Si certo, lo so che non dipende da lei signor Copello, ma lo sa che mi ero opposto fin dal principio a questa spesa, e lei sa anche il perché”.
“Ma andiamo, signor Motta, un cancello elettrico e le telecamere a circuito chiuso davanti al portone sono di gran classe, e poi servono alla sicurezza di tutti”.
Alla sicurezza di tutti? Brutto stronzo…. servono solo a farvi sentire tutti soddisfatti del vostro nuovo giocattolo, ed a far sembrare questa palazzina di periferia abitata da quei ricchi la cui apparenza inseguite da una vita, illudendovi che sia sostanza.
“Si, ma io quei mille e trenta euro non ce li ho, capisce? Non li ho!!!”.
“Ma cosa vuole che siano mille e trenta euro, mi sembra una quota ragionevole per una simile miglioria, e poi…non pretenderà certo che siano gli altri a coprire la sua parte, no?”.
No che non lo pretendo, maledetto idiota, ma non li ho, lo capisci? Non li ho!
Sento il suono della sua voce sempre più lontano, ed anche la sua immagine sembra sbiadire mentre parla.
Mi rendo conto che in realtà non può capire, non può sapere, non può intuire cosa significhi dover lottare per sopravvivere giorno dopo giorno anche solo per conservare un po’ di dignità.
Non può sapere cosa significa dover cambiare strada per non passare davanti al macellaio al quale devi pochi euro, dover salire a casa passando per le scale per non rischiare di farsi sentire da te, l’Amministratore, al quale devo quattro rate di condominio.
Non può sapere cosa significa rimanere pietrificati davanti alla cassetta della posta dopo avere intravisto al suo interno una busta che non riesci ad identificare e che quindi potrebbe essere qualsiasi cosa, dalla pubblicità del nuovo supermercato all’angolo ad una intimazione di pagamento del Tribunale, e lasciare che la posta si accumuli pur di non dover portare a casa la mia faccia con una ruga di dolore in più.
Non può saperlo.
Non può certo sapere cosa significa guardare negli occhi tuo figlio a tavola, e fare finta che quel piatto di maccheroni fritti del giorno prima sia nel piatto perché i maccheroni fritti avanzati sono veramente irresistibili, e non perché non c’è scelta.
Non può sapere cosa significare mandare tuo figlio a casa di un compagno di classe a studiare geografia, non perché studiare insieme è più bello, ma perché il libro di geografia costa troppo, come quello di inglese, e quell’enorme Antologia di Italiano, e Marco dunque non li ha.
Come non ha nessun Jeans firmato, e nessun paio di scarpe firmate, di magliette, di giubbotti, di berretti, e se non fosse per i prezzi dei Cinesi non avrebbe che due di tutto.
Non può conoscere quanto gli occhi di Giovanna siano ogni giorno un po’ più scuri, un po’ più velati, lontani.
Lei sorride quando mi guarda, ma non mi inganna.
Io ricordo bene certi suoi sguardi e certi antichi sorrisi affabulatori, immateriali nel presente perchè speranza di futuro, futuro tradito, futuro interrotto, e non li riconosco, non li decodifico, ma loro mi bruciano dall’interno.
Non è giusto…. com’è stato possibile?
Di chi è la colpa, la responsabilità?
E Copello, che continua, continua a parlare…. che cazzo continua a blaterare?
“Ne consegue dunque che la decisione dell’Assemblea Condominiale è perfettamente valida ed inoppugnabile, e lei deve pagare, o sarò costretto ad adire le vie legali”.
Ecco di chi è la colpa, di Copello…di tutti i maledetti Copello che ho incontrato e di tutti quelli che incontrerò, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno.
Non è giusto, devono pagare, certo, devono pagare e pagheranno.
“Allora signor Celi, per quelle spese condominiali?”
“Per il momento sono rimandate signor Motta, lo sa, dopo che Copello è scomparso con la cassa non mi pare il caso di riproporre la spesa al Condominio, molti sono incavolati neri per la perdita dei soldi, e la sua stessa famiglia adesso è in difficoltà, non sarebbe delicato, più in là vedremo. Lei almeno non aveva ancora versato la sua parte, è stato fortunato”.
“Già , sono stato proprio fortunato. La saluto signor Celi, salgo a pranzo, buongiorno”.
“Si, vado a pranzo anch’io. Cosa le ha cucinato di bello la signora Giovanna?”
“Carne ai ferri”.
“Sempre buona, buongiorno e buon pranzo”.
“Anche a lei”.
“Quanta ne abbiamo ancora?”
“Un paio di chili”
“Meno male non ne potevo più”.
“E ringrazia ancora quei tuoi zii al paese, dovrebbero mandarcene più spesso di queste sorprese, nelle ultime due settimane non siamo mai dovuti andare in macelleria, un bel risparmio”.
“Già, ma non credo che ce ne manderanno ancora, fra due minuti vengo a tavola amore, Marco lavati le mani, dai”.
Davvero incredibile, non lo avrei mai detto a vederti, assolutamente, invece eri veramente saporito, caro Copello.
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0 recensioni:
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- il racconto è stato ampliato in seguito, gli accenti sono spesso un vezzo, cmq grazie
- finale prevedibile. Attento agli accenti. Però sempre e ancora bravo!
- Ok, adesso e' chiaro, ti ringrazio
- Luigi non credo di aver lasciato un commento a metà dover sempre siegare la qualità di un commento fa perdere il filo dello scritto, se, ma non so come, di fa piacere il mio (PER CARITà, sta nell'evidenziare la logica delle verità emergenti dall'autore concordo con ciò che scritto questo è tutto.
P. S.
Il tuo tono timidamente minaccioso non piace assolutamente, rispondo se mi va, scuso se necessario, leggo se voglio!!
- In che senso?
- letto di un fiato perchè lascia di stucco... ma per carità
- Acci, Francesco! Che finale imprevedibile! Ma era proprio così buono quel b... di Copello?!!! Ma che fantasia!
- Mamma mia, è tremendo... Bello, però, molto coinvolgente.
- grazie
- Solita bravura, solito Francesco.
- Grazie Gioacchino
- bwa bwa... grande... ottima soluzione quella del protagonista...
- Ehm... Ciao Mary.
- Ciao Dorotea,, troppo generosa come sempre
Baci.
- Molto geniale come finale, oserei dire Horror!!! Io odio i condomini e tutti gli amministratori, capocondomini e padroni di casa... Bravo ancora una volta Francesco, ti sei calato nei guai dell'italiano medio, che se non è strozzato da un mutuo per una casa tutta sua, si trova inevitabilmente ad affrontare questi problemi economici che lo strozzano in ogni caso. Ancora compliementi a Francesco.
Saluti da Mary
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