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La luce Bianca

La luce bianca dell'ambulatorio ti dà alla testa.
Le pareti sono pitturate di bianco tranne per una striscia marroncina che fa il giro di tutta la stanza.
Sei sdraiato a testa in su mentre il tuo labbro inizia a formicolare. Passano pochi secondi ed anche la lingua inizia ad atrofizzarsi così come tutta la parte sinistra della tua mascella e sale su quasi a raggiungere l'orecchio.
"Comincia a fare effetto l'anestesia?" - domanda una voce da fuori la porta.
Non rispondi, è la solita domanda di circostanza, - se me l'hai fatta perché non dovrebbe fare effetto? - pensi - Perché quella siringa sarebbe dovuta entrare più volte dentro la mia gengiva iniettando dentro tutto quel liquido per poi non fare effetto? Sarebbe puro sadismo questo - e richiudi gli occhi mentre la tua mente vaga qua e là in cerca di qualcosa di rilassante.
Forse la stanchezza che si è accumulata nella giornata o forse la luce calma della stanza o forse l'anestesia o, probabilmente, l'effetto di tutte e tre messe insieme ti fanno addormentare.
Chiudi gli occhi pesanti e ti ritrovi in un prato. L'erba è arancione intenso, come la buccia di un'arancia matura e il cielo è verde. Ma non verde cielo, più verde cactus; quel verde acceso che ti ricorda tanto il costume da folletto che ti facevano indossare a carnevale quando eri
piccolo.
Mentre cammini in questo paesaggio surreale ti senti bene e rilassato, fai una piroetta su te stesso e ti lasci cadere sull'erba morbida lievemente umida per la rugiada. Rimani lì con la faccia rivolta verso l'alto che guarda la luna blu e le stelle turchese mentre ti passano davanti delle nuvole color giallo crema o giallo pulcino che si trova sulle scatole delle uova. Che poi se ci pensi perché mai un pulcino dovrebbe fare la pubblicità delle uova? In quelle uova avrebbero potuto esserci i suoi fratellini e invece finiranno ad aumentare il tasso di colesterolo nei lardelli di qualche ciccione. Poi probabilmente non è nemmeno vero che sulle scatole delle uova ci
sono disegnati dei pulcini, forse erano galline o, meglio, semplici uova.
E mentre guardi le nuvole passare ti accorgi di come è triste e monotona la tua vita, di come è stinta e scolorita, di come la stabilità sia colata come candeggina su tutti i tuoi sogni e le tue fantasie, le tue voglie e i tuoi desideri, rendendoli bianchi come fogli vuoti ma mentre un foglio vuoto può essere la base per un bellissimo disegno questi non lo sono, non rappresentano altro che vuotezza e vulnerabilità.
Ti metti a piangere.
Sei in una specie di paradiso terrestre e ti metti a piangere? Suvvia, c'è di peggio nel mondo: ci sono guerre, ci sono assassinii, ci sono stupri, ci sono violenze e tu, coriandolo a carnevale, ti lamenti della tua vita? Sei sicuro di non poter risollevare la situazione dalle ceneri, di aprire gli occhi, alzarti in piedi e puntare il pugno chiuso verso il cielo?
Non puoi esserne sicuro perché non ci hai mai provato. Non hai mai provato a realizzarti, a fare qualcosa che ti faccia stare bene e a posto con te stesso e contento della vita che vivi.
Non mentirti. Se ci hai provato non ci hai messo tutta la forza di volontà di cui c'era bisogno, non ti sei impegnato fino in fondo. Ma ora che hai capito puoi farcela, puoi evitare che il tuo cielo diventi nero ed il tuo prato diventi grigio, puoi fare tornare i colori nella tua vita, molti più
di prima. Pensa ad un mondo colorato, pieno di vita e fantasia, senza sofferenza e autocommiserazione. Pensa di essere felice con la persona che ami abbracciati in un letto caldo, senza pensieri.
"Bene, siam pronti ad iniziare?" - chi ti sta parlando non è dio e nemmeno l'arcangelo Gabriele nonostante sia vestito di bianco; è il tuo dentista. "Si era addormentato? Il dente, è ora di toglierlo. Non si preoccupi non sarà doloroso. Ora apra la bocca..."

 

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1 commenti:

  • Fernando Piazza il 04/12/2011 13:07
    Testo godibilissimo e scorrevolissimo, con una vena umoristica davvero niente male. Sicuro che il dentista non abbia esagerato con l'anestesia??? Molto ben scritto e costruito se si pensa che anche da un'azione banale della nostra vita si può ricavare lo spunto per scrivere un buon testo.

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