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Raccvonto d' autunno
Annalisa aveva lavorato nel laboratorio di analisi di una ASL fini al 20 agosto. Da quella data cominciavano le sue ferie: quasi un mese, utilizzando i giorni residui di ferie dell'anno precedente." Ho bisogno di riposare ma ho anche voglia di vedere posti nuovi..- si disse - Vediamo, dove posso andare?" Rifletté a lungo e, alla fine decise di andare al mare. . Preparò con calma le cose da portare in vacanza, pagò varie bollette, sistemò piccole faccende lasciate in sospeso e il 28 agosto partì con la sua macchina. Sperando in strade poco affollate, decise di andare nel Salento, un viaggio abbastanza lungo che, tuttavia, non la spaventava perché poteva farlo benissimo in due tappe.
Annalisa era single per scelta. I molti corteggiatori che aveva avuto e che ancora aveva, non avevano suscitato le emozioni e i sentimenti che avrebbe desiderato. Si era rassegnata a restare sola o ad aspettare ancora un amore che le sembrava impossibile. Ormai era sulla quarantina ma era ancora una donna affascinante che dimostrava molto meno della sua età. Era socievole e simpatica e di solito andava in vacanza con un gruppo di amici, ma il periodo che aveva scelto l'aveva costretta a rinunciare alla compagnia. D'altra parte desiderava stare un po' sola, una volta tanto. "Niente serate mondane. si disse - Niente escursioni belle ma faticose, un ritmo di vita divertente ma stancante. Relax! Solo relax! Passeggiate tranquille e mare e sole. Se il tempo è buono a settembre il mare ha un fascino particolare. Mi affido alla fortuna." Quando arrivò a Porto Cesareo si congratulò con se stessa per la decisione presa. Il tempo era bellissimo, l'aria tiepida e il mare una calma distesa appena increspata da piccole onde. " Sì - disse Annalisa - qui c'è la pace che volevo. Scelse un albergo modesto che aveva una piccola spiaggia privata. Mise in ordine le sue cose e, pienamente soddisfatta, si distese sul letto per un po' di riposo. Guardò l'orologio. Erano le sette di sera. "Ma sì. Posso anche scendere a dare un'occhiata alla spiaggia, prima della cena. La spiaggetta era quasi deserta. Annalisa si sdraiò su un lettino. "Posso sedermi su questa sedia?" Una voce maschile indicava la sedia vicina al lettino. "Prego, si accomodi. Io sono Annalisa" - e tese la mano allo sconosciuto. "Ed io sono Marco". Strinse la mano tesa di Annalisa e aggiunse: "Anche a lei piace il mare di settembre?" "Quest'anno sì - rispose la donna - Sono molto stanca e questo mi sembra il posto ideale per riposare" "Vuole cenare al mio tavolo? È evidente che stiamo nello stesso albergo" "Con piacere, - disse Annalisa - ma non le prometto di farle compagnia a lungo. Penso che andrò a letto presto" E, invece, fecero tardissimo, chiacchierando a lungo come due vecchi amici. Annalisa seppe che Marco, un bel ragazzo bruno, aveva 26 anni e si era appena laureato in ingegneria. "Deve essere molto bravo,- disse Annalisa - se è riuscito a laurearsi in un ramo così difficile in tanto breve tempo" "Oh, non è una cosa eccezionale. Con me si sono laureati tanti compagni di facoltà, della mia stessa età" Il ragazzo era modesto ma i suoi occhi sprizzavano intelligenza. Il cuore di Annalisa cominciava ad avere battiti accelerati. Ebbe paura di arrossire ma per fortuna Marco stava guardando oltre una finestra del ristorante. "Che ne dice? -chiese - di fare un'escursione insieme, in barca, domattina? Potremmo raggiungere Santa Caterina e pranzare in una trattoria che fa piatti di pesce indimenticabili". Annalisa stette un po' a pensare. "A che ora si dovrebbe partire?" "Alle 8. Se mi dice di si, alle 7 andrei a noleggiare una barca. Alle 8 sarò nella hall ad aspettarla." "Va bene, ma se non mi vede non si arrabbi. Il sonno potrebbe tradirmi". "Se va subito a dormire sono sicuro che alle 8 la vedrò. Ma perché non ci diamo del tu? Abitiamo nello stesso albergo, amiamo tutti e due il mare di settembre e, ad occhio e croce, dovremmo avere la stessa età". Questa volta Annalisa riuscì a non arrossire ma dribblò l'implicita domanda. "Il tu va bene. A domani, Marco. Spero di vederti alle 8 con la barca pronta. Buonanotte". "Buonanotte anche a te, Annalisa. Chissà se non trovi una barca con il tuo nome? - disse, ridendo. Annalisa salì in camera. Marco restò ancora un po' a guardare il mare e a fantasticare su quella donna che aveva fatto accelerare anche a lui i battiti del cuore. Annalisa non riuscì a prendere sonno. Era evidente che Marco aveva iniziato un corteggiamento deciso. Ma cosa aveva in mente? Un'avventura? E lei si sarebbe accontentata di un'avventura? Certamente no. Una relazione seria? Questa l'avrebbe accolta come una benedizione se... non ci fossero stati quei 15 anni di differenza d'età. Annalisa si girava e rigirava nel letto. Faceva i conti. "Quando lui avrà 36 anni, io ne avrò 51. Mi amerebbe ancora? E potrei dargli dei figli? Anche se è ancora possibile, sono in un'età a rischio di avere figli down". Alla fine decise di smettere di arrovellarsi. "Vedremo come andrà domani. Tanto per cominciare gli dirò la mia età".
Alle 8 in punto si trovò nella hall con tutti i segni di una notte agitata. Marco non se ne accorse. Il suo viso si illuminò. "Svelta. Ho noleggiato un motoscafo. Fileremo in un lampo a Santa Caterina. Abbiamo la giornata tutta per noi". Annalisa lo seguì e agilmente salì a bordo dopo Marco che le aveva teso la mano per aiutarla. "Vieni vicino a me. - disse Marco - Aiutami a guidare questo mostro". Annalisa gli si mise accanto. Lui le mise un braccio sulla spalla, la strinse a sé e la baciò. Annalisa si lasciò andare ad un'emozione così forte che le faceva vibrare tutto il corpo. Il motoscafo rischiò di perdere la rotta. Annalisa tornò alla realtà. "Marco, ieri hai detto che possiamo avere la stessa età. Io ho 41 anni". Marco restò sorpreso ma sorrise e disse, deciso: " Che importa se ci amiamo? Invecchieremo insieme. Tu un po' prima ma io ti amerò lo stesso. Forse di più". E rideva con i begli occhi scuri. " Importa, Marco, importa! Pensa a come prenderanno la cosa parenti, amici, colleghi di lavoro. Sarebbero capaci di pensare che mi hai sposata per i soldi". Annalisa cercava di attenuare con una battuta la disperazione che aveva dentro. Non ce la fece a reggere il gioco. " Non so se potrò darti dei figli e soprattutto temo di non poterteli dare sani". Gli occhi di Annalisa erano gonfi di lacrime che scendevano lungo le gote, rigandole del nero del rimmel. Marco le asciugò teneramente il viso e le posò un bacio delicato sulla bocca. " Con te sono disposto a correre ogni rischio". "Ora dici così. Marco, perché non vuoi immaginarti il futuro. Potremmo naufragare miseramente". " Ma che dici? Non vedi che bravi naviganti siamo?" . Annalisa non rispose. La giornata passò allegramente. Santa Caterina era bellissima e l'incanto della natura soffiò sul fuoco del loro amore. Tornarono in albergo molto tardi. "Vai subito a dormire. - disse Marco - Domani escursione a sorpresa. Buonanotte, amore". "Buonanotte, amore" - rispose Annalisa e lo strinse a sé in un forte abbraccio. Alle sei di mattina, Annalisa, fatte in fretta e furia le valigie, si mise in macchina per tornare a casa. Aveva lasciato al portiere una lettera per Marco. "Amore mio, preferisco conservare il tuo amore per tutta la vita, piuttosto che vederlo morire. Ti amerò sempre. Nel mio cuore c'è posto solo per te. Segui la tua strada. Certamente troverai una donna da amare. In un angolino del tuo cuore conserva il mio ricordo. Non disturberà il vostro amore. Ciao. Annalisa."
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- Grazie, Annalisa. Ciao. Franca.
- Grandeeeeeeee Franca!!!!! bellissimo racconto
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