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Seduto sulla panca
Seduto sulla panca
aspetto…
è strano come i ricordi
riaffiorino proprio ora…
Ricordo il mio babbo che, quando ero piccolo, mi portava alla fiera per vedere gli animali…
e io ridevo nel vedere le scimmie buffe,
e poi ammiravo i cavalli e i buoi…
Il mio babbo mi portava sulle spalle e mi sentivo il piu grande di tutti,
mi sentivo un gigante…
volevo bene al mio babbo…
era il migliore…
Ricordo mia madre, che a casa preparava il dolce alle fragole che mi piaceva tanto…
e quando il sabato tornavo da scuola ne mangiavo sempre 2 fette…
che buona…
La mia sorellina, che mi faceva i dispetti, mi rubava le macchinine
e me le nascondeva…
che rabbia…ma le volevo bene…
I miei litigavano qualche volta, e io prendevo paura,
piangevo per la paura che divorziassero, ma poi facevano pace…
e poi…quelle cose che fanno i grandi…
Ricordo Marco, il mio amico,
passavo i pomeriggi a casa sua per giocare ai cavalieri con i bastoni,
a correre con le biciclette e fare i dispetti alle bambine…
Marco…il mio amico…
Poi si è trovato la fidanzata, e non ha piu avuto tempo per me…
Io la prima fidanzata l’ho avuta alle medie…
Ricordo Claudia, così bionda e così piccina,
gli regalavo sempre dei fiori e gli facevo copiare i compiti…
poi lei mi dava dei baci senza rossetto…
perché la sua mamma non voleva…
Ma poi è arrivato Giulio e me l’ha portata via…
Non mi è dispiaciuto…forse non le volevo bene…
ma avevano tutti la fidanzata…e sai com’è…
Poi ricordo i tempi del liceo, le prime litigate e le prime botte,
i sogni e le aspirazioni…
e poi il primo lavoro…
in fabbrica, lavorare otto ore al giorno e sudarsi la paga…
e la prima macchina…
Ricordo la compagnia…i miei amici del sabato sera…
ricordo di averli lasciati piu avanti perché avevo “altre cose”…
Ricordo il matrimonio con Sara,
la luna di miele in Francia e poi
la nascita di Judy, la mia piccolina…
Ricordo le notti insonni a cullarla, le pappe nel microonde e le montagne di pannolini…
La mia Judy…
Ricordo che le cose non andavano piu bene come un tempo,
il lavoro scarseggiava, prima la cassa integrazione,
il capo che mi chiama in ufficio e poi il licenziamento…
Ricordo le prime bollette non pagate, i pignoramenti sul mobilio e della TV…
Le litigate piu frequenti con Sara…
e poi…Judy che si allontana con i servizi sociali…
mi hanno portato via il cuore…
Ricordo il girare per i bar la sera, la compagnia dell’alcool fino a tarda notte…
I vicoli bui, le minacce e le botte per qualche spicciolo…
Per un panino a pranzo e un bicchiere la sera…
mai un solo bicchiere…
E poi ricordo i nuovi amici, quelli che venivano al bar con me,
con cui uscivo a divertirmi,
a vedere le donne che per qualche soldo si spogliavano in quei locali…
Ricordo quel signore ricco, che voleva tutte quelle donne per se…
e buttava i soldi…
che invidia…non sapeva che c’è gente che ci vivrebbe con ciò che buttava…
ma non lo capiva…
non l’ha capito neanche là fuori, in quel vicolo…
neanche con la pistola puntata alla tempia…
che stupido…
ma ora non potrà piu capirlo….
Fa freddo seduti qui…
dalla finestrella entra solo poca luce…
con quella croce che le sbarre proiettano a terra…
mi manca il mio babbo, e le torte della mamma,
mi manca la mia sorellina e il mio amico Marco…
mi manca Sara, e piu di tutti Judy…
il mio cuore Judy…
ma il tempo per ricordare è finito,
e anche il freddo…
Mi sento stanco ora, voglio solo riposare…
ma quella guardia non mi lascia,
vuole che faccia l’ultima fatica…
devo camminare un altro poco…
mi accompagna lungo quel corridoio, fino a quella stanza tutta verde,
senza finestre ma con un'unica sedia al centro…
sono stanco…. e voglio sedermi…
Penso ancora a Judy, se troverà un buon ragazzo,
se andrà bene a scuola e se correrà piano in macchina…
la mia Judy…
sono stanco di ricordare…
adesso chiudo gli occhi…
e mentre sento uno strano formicolio,
inizio a dormire…
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- Molto triste. Avere tutto e perderlo. La vita lascia il protagonista con le mani vuote, rinchiuso in un mondo freddo e senza speranze.
Ciao.

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