Prologo o … invocazione alla Musa
(Si apre il sipario, musica, la scena sullo sfondo, è l'esterno del Palazzo della Civiltà del lavoro a Roma, in cui la Narratrice invita ad entrare per assistere alla rappresentazione).
Narratrice - Signore e signori, madames et messieurs,
State per entrare nel vivo della storia, immaginate che, dentro allo spazio di questa struttura, sia racchiusa la vita, dieci vite, cento vite!
Vedrete relitti combusti, appena usciti dal cratere di un vulcano, da un esplosione nucleare, da una pioggia acida.
Pezzi, rottami, anneriti dal fumo di chissà quale ancestrale morte e chissà quale ancestrale nascita.
Meccanismi, marchingegni, tubi sfaldati, bulloni, viti arrugginite…
Ma ad uno sguardo più attento, coglierete materiali affascinanti come la creta, ossidi iridescenti, fili di rame e smalti con bellissime sfumature.
Cosa balenava nella testa dell'autore della storia? schizofrenia? Incubi, che urlano per uscire ed essere così esorcizzati? attrazione per la civiltà tecnologica e i suoi prodotti? o forse brandelli di visioni di mondi sconosciuti o troppo noti?
Musa, aiutami a condurre questo pubblico alle origini della coscienza collettiva, quando i desideri dell'uomo non inseguivano ancora la tecnologia! … Qualcuno di voi è in ansia perché il suo cellulare è spento? Chi potrebbe chiamarvi a quest'ora, mentre siete qui? Ha, ha, ha, chi di voi invece ha il “silenzioso”? Può sostituire forse il battito del cuore? Lasciate questi relitti alla deriva del sistema solare, allontanatevi da queste forme di prigionia incapaci a dare carne ai desideri dell'Uomo! … perché una catastrofe tecnologica sta distruggendo il pianeta. L'autore, ha creato me, per raccontarvela!
(Buio. Quando la luce si riaccende, la Narratrice è uscita e Nausica e Ulisse in veste di crono-astronauti sono in scena)
Scena 1 "Spazio"
Voce lontana della Narratrice
Nello spazio siderale, gli abitanti superstiti del pianeta Itaca, fuggono a bordo di piccole astronavi individuali crono-temporali. Anche Nausica e Ulisse sono a bordo delle proprie, lanciati nel viaggio spazio-temporale che forse, li salverà.
(Nausica e Ulisse sono separati, ciascuno all'interno della propria astronave, parlano l'una pensando all'altro)
Nausica - L'astronave fluttua nello spazio.
Itaca, il pianeta rosso, è enorme sulla linea dell'orizzonte.
Non esiste una luna sufficientemente grande per quel pianeta. Ne è privo.
C'era stata vita sul mio pianeta. Ora è sicuramente bruciata.
Il colore rosso non è il riflesso di una stella non stemperata dall'atmosfera, ma quello delle fiamme che avviluppano il corpo celeste bruciandolo dall'esterno dopo una immane esplosione.
Non sono ancora sufficientemente lontana da quella palla di fuoco. Continua ad attirarmi.
Ad attirare me e la mia astronave verso la sua bocca rossa bagnata di fuoco.
Ulisse - Ricordo come tutto questo è iniziato… l'esplosione, la fuga nello spazio, il viaggio nel tempo.. Ma ora … torniamo. Solo questo è importante.
È successo una seconda volta. Come quando nei tempi antichi, Santorini, ultimo scoglio di Atlantide, esplose, con essa tutto il Mediterraneo, e fu proiettata nello spazio.
La non lontana Itaca, l'isola dei nostri antenati, si salvò.
Ora un intero pianeta ha seguito la stessa sorte.
Ci ha abbandonato. Ci ha costretto alla fuga. E'esploso!…
Gli avevamo dato il tuo stesso nome: Itaca. Il nome per un ritorno. Il nome per la salvezza.
È forse un destino?
Perché siamo soli e senza patria amore mio?
Nausica - So già che non esiste nessuna forza di motore, nessun apparato iperluce, in grado di liberarmi da questa morsa. Ma non è questo adesso, che mi serve…
Danzo … la "danza con le stelle" … con un'unica necessità.
Attendere un attimo. Attendo un momento preciso.
Fino a quel momento dovrò resistere. Fino a quel momento dovrò contrastare questo bacio di vampiro che vorrebbe risucchiarmi al proprio interno.
Poi, giunto l'attimo saprò. Saprò…
Ulisse - Amore dove sei? Sul mio monitor il segnale della tua astronave è intermittente…
in-ter-mi-ttente … Cuore e respiro mi si mozzano … Amore, dove sei atterrata?
Nausica - È lento il tempo a passare … lento. L'astronave gira su se stessa, Itaca, il mostro, gira su se stesso.
Un fischio lento e sibilante, comincia. Scuote le membra dell'astronave. È greve, come un soffio aspirato.
(Si sente un sibilo: Uuuuuuuuhhhhhhhh!)
Come un gemito di lupo nelle notti in montagna, che parla da laggiù infondo, dove lo sguardo non vede. Il soffio si allarga, prende volume. Si espande, scuote tutte le strutture metalliche.
(rumore di strutture metalliche in risonanza)
Se il tempo non si ferma, se il tempo non si ferma, se il tempo non si ferma … ora … andremo, andrò distrutta…ora … andrò distrutta …
Ora, Vedo! Ora, vedo, finalmente il passato! Vedo. (Rivive le immagini della fine del suo mondo).
Scena 2 "Sabbia"
(Lo scenario sul fondo cambia e mostra una spiaggia. In scena solo Ulisse )
Ulisse - Finalmente sono atterrato.
Solo desolazione e sabbia intorno a me.
Il mare si, … c'è ancora il mare. Mare, liquida notte.
Ma… questo non è il dolce passato! Questo è un futuro orribile!
Che cosa è successo? Che cosa ha alterato il motore dell'astronave, i meccanismi che controllano il tempo?
Non ho viaggiato nel tempo per ritornare a un passato sicuro.. sono saltato invece nel futuro!
Sei TU! Pianeta maledetto … giochi ancora con noi!
Un Divino potere ha confuso la mia rotta, ha soffiato sulle stelle, ha volto la chiglia dell'astronave in una direzione opposta, che mi è ancora sconosciuta.
Ora qui… Ora solo relitti. Ora … metalli spaccati. Ora ingranaggi schiantati dispersi sulla sabbia.
Tutto è scomposto e senza vita. Tutto è fermo.
Naufrago del Cosmo e del tempo, sono però vivo.
Ma tu Nausica, amore mio, dove sei?
Scena 3 "Isola"
Narratrice - Ulisse! Non perdere la speranza! Non pensare che il tuo viaggio si sia dissolto nella polvere! Niente è mai perduto, tutto è una roteante trasformazione. Riprendi in mano quel granello di sabbia che ti appartiene, illumina il ricordo di quella Itaca nel mare Egeo. Rivivi ora il passato. Guarda! - (Indicando le immagini sullo sfondo, poi esce dalla scena).
Ulisse - Abbiamo viaggiato nel tempo e nello spazio su piccole astronavi, per tornare all'indietro,
tornare all'isola dei nostri antenati.
Per tornare a quel periodo felice di piazze colme di gente, di piante di ulivo nei campi, di notti di festa e profumi.
(Al suono della musica greca entrano dalle quinte le danzatrici, le ragazze di Itaca).
Per tornare a Itaca. Per tornare alla Terra.
Per tornare. Si! …
Con i nostri "legni" a solcare l'Egeo…
" Es patrìda gain, òikade, oicònde, ande domande. ItàKende!, deiro, nostéo!".
Alla terra dei padri, in patria, a casa a Itaca, qua, torno!
Le distese del mare fanno un giro delle terre,
Il vento salato, fa un giro delle vele,
La prua che avanza, si solleva nei cuori.
Sono Ulisse! Non starò fermo ad aspettare!
Sono Ulisse! Navigherò all'indietro pur di andare …
(Escono le danzatrici, Nausica che era entrata in scena ma rimasta in ombra, viene ora illuminata e parla)
Nausica - Non c'è pace per gli erranti del cosmo.
Non c'è pace per gli sperduti nel tempo. Poseidone e Pallade han segnato il nostro destino. Poseidone e Pallade ci hanno separati
Ulisse dove sei? Folla Divina delle galassie assisti al nostro viaggiare.
Chiare Lune dell'Universo, non confondete il nostro cadere. Oh, potessi portare adesso le sue mani alle mie.. Oh potessi sentire adesso il suo respiro sul mio
…a-de-sso!, il calore del suo abbraccio.
(Buio, esce Nausica).
Scena 4 "Selva"
(Gli Elfi danzano sul bordo della Foresta vicino alla spiaggia, dove è atterrata l’astronave di Ulisse. Ad un tratto una voce proveniente dalla Foresta, lancia un grido nell'aria. È un esile essere, leggero come una fanciulla, come un gatto o … come Arlecchino)
Re degli Elfi - Uomo! Uomo! Uomo! So chi sei. Tu sei Ulisse. Vieni dal passato di questo mondo. Vieni dall'Esplosione. Avvicinati!
Sei tu quindi Ulisse! Io sono il Re degli Elfi, scivolo nel tempo e nello spazio. Ora sono qui per te!
Ulisse - Sei Re? Io invece sono naufrago. Naufrago! Capisci?… Io no, non capisco. … È andato tutto distrutto! Ciò che vedo intorno, sono i resti del mio pianeta natale? … Come può esistere in questa distruzione il verde smagliante della foresta da cui ti ho visto arrivare? Tu perché sei vivo? Perché non mi riporti alla mia destinazione? … Sei stato forse tu a deviare il corso del mio Viaggio?
Re - Ehi!!! Ehi!!! Ehi!!!
È vero. Sei nel futuro del tuo pianeta natale. Nel futuro della Catastrofe. Ma ora calmati! Va bene?
… Si, sono qui per te. Sono qui con te. Ma … non so come. Cosa credi, che io sappia tutto?
Neanche mi conosci e già vuoi scaricare su di me la responsabilità del tuo destino?
Uomini! Più vi conosco, più mi sembra di non aver incontrato altro che bambini o vecchi!
Scuotiti! e smettila di compatirti. Non serve e …non è neanche estetico!!! È semplicemente ridicolo!
(Rivolto al pubblico) - Ehi che noioso questo Ulisse! mi è venuto già a noia, e ho un gran malditesta, ammesso che questo sia possibile per un Elfo!
Re (Si rivolge nuovamente a Ulisse, cerca di affascinarlo per tirare su l'atmosfera) - Quanto alla mia foresta, … viaggia con me, nel tempo e nello spazio. Quando mi muovo, o meglio, quando qualcosa mi muove, la foresta viaggia con me. Non so cosa mi abbia portato qui. Forse un sogno. … Dopo mille e più mille e ancora mille anni, e tanti altri ancora… ho solo una vaga idea di ciò che spinge l'Universo. Si, ho fatto un sogno ed in questo c'era un messaggio per te. Su questo pianeta, in una grotta sotterranea, nel caldo cuore della Madre Terra, due veggenti ti aspettano. Sono le Viridiche, belle Dee dei tempi antichi e innocenti, gigantesse altezzose ma benevole che ti regaleranno uno spicchio di verità. Cercale Ulisse!
Ulisse - Ti prego Re, perdona la mia ansia. Vedo che sei naufrago anche tu e la tua nave è la foresta stessa, persa nel mare del tempo. Parlami di te, affinché per quel che io posso, la mia consolazione si affianchi alla tua.
(Il Re danzando si abbassa fino a sedersi. Poi guardando Ulisse di traverso dal basso, riprende a parlare sussurrando e quindi con una piroetta balza in aria.)
Re (rivolto al pubblico) ?" AHH! Ma questo è di coccio! Proviamo a buttarla sul romantico, se no la serata è perduta!
(rivolto a Ulisse) - Non ho molto da dirti Ulisse, più di quel che ti ho già detto. Nei miei anni, ho capito solo che nell'Universo è importante la bellezza. Non c'è un destino già fissato … È tutto come una gigantesca tela, rilucente o buia a momenti, con fili di tutti i colori. Scegli il tuo filo Ulisse, scopri il tuo colore,
Io … non ho ancora trovato il mio!
… ma tu, dimmi … hai già un impegno stasera?
(Sparisce la Foresta, sparisce il Re Elfo ed Ulisse con loro).
Scena 5 "Madre Terra"
Narratrice - Ulisse attento!!! Di un accorgimento ti devo avvertire: nelle buie grotte dei dipinti incantati, mai delle Virìdiche ti devi fidare se un soggetto dei loro quadri non vuoi diventare, guarda dritto avanti a te e non ti fare baciare.
(Ulisse entra nella grotta che si illumina fievolmente. Un poco in alto sono addossate alla parete come quadri, le Viridiche, gigantesse, Dee bellissime).
Viridica 1 - Ahh … sei tu? Eih! … sei arrivato finalmente! … come sei piccolo!
Viridica 2 - Che carinoo!
(Ulisse affascinato da tanta bellezza, si muove goffamente ed inciampa finendo a terra davanti alle Dee).
Vir. 1 - Aih! e spostati! Sei appena arrivato e già rompi? Mi stai davanti ai piedi! .. e non passare di lì .. E su! … Per l'Olimpo! (Vir. 1, già apparentemente spazientita) Faccio una premessa: io…
Vir. 2 - Noi!
Vir. 1 - non tenevo…
Vir. 2 - non tenevamo!
Vir. 1 - …affatto a vederti, per essere svegliate così … a questa ora della notte.. Ma lo sai che ore sono? … (le 2 all'unisono) È notte!
Vir. 1 - …Ma è mai possibile che tu non possa capire la differenza fra il giorno e la notte?
(rivolte al pubblico). Eppure quante volte è che ripetiamo questa scena con lui? Come? .. È solo la prima?
Vir. 2 - L'altra volta doveva essere un altro Ulisse!
Vir. 1 - Mah, … può essere! .. non mi pronuncio …
(nuovamente rivolte a Ulisse). E ora? dovremmo metterci a lavorare?! Insomma.. intendo quel “lavoretto” da fare su di te … Quello insomma. Perché ridi? Perché sorridi? Il tuo sorriso mostra i tuoi pensieri indecenti.
Vir. 2 - Però questo suo sorriso mi affascina!
Vir. 1 - Ma che lavoro hai capito?! … eh? …. Forse dopo …Dopo il lavoro. Lo so ti piacerebbe! … ma diciamo … carino … che non ne hai le dimensioni.. non sei all'altezza …come dire? Ci hai guardate bene, siiii?
Vir. 2 - Certo ci si potrebbe provare …
Vir. 1 - Ma così .. appena svegliate... a stomaco vuoto! … Portaci almeno qualcosa da bere, … prima! Ma insomma basta! Non è il momento! Ci ripensiamo dopo. Forse. Ho detto … forse!
Vir. 2 - Stanne sicuro carino, e chi ti lascia andare!
Vir. 1 - Adesso il lavoro, quello da fare su di te … quello che intendevo …
Vir. 2 - che intendevamo …
Vir. 1 - ... è quello della precognizione.
(le 2 all'unisono) - Precognizioooooooooone!
(gli offrono quindi da bere da un bel calice rosato: Ulisse beve, assapora quel miele e poi posa il bicchiere)
Vir. 1 - Non è forse per questo che sei giunto fino a noi?
Vir. 2 - Non è forse per questo che ci hai svegliate?
Vir. 1 - Non è forse questo che ti ha detto di fare il Re Elfo?
Vir. 2 - E allora? Insomma! (All'unisono) - Insomma! Insomma!
(Le Viridiche gettano per terra piccoli oggetti ramati. Fanno gesti divinatori. Ne osservano la disposizione e quindi si rivolgono nuovamente ad Ulisse, poi con dei fili lo circondano progressivamente in una specie di ragnatela tessuta andando da un lato all'altro del palcoscenico).
Vir. 1 - Bene. Ascolta. Veniamo al punto. (Ulisse si avvicina e la tocca). No! Non quel punto! Lasciami.. Volevi sapere qualcosa di Nausica. O... momentaneamente, non ti interessa più?
Vir. 2 - (Rivolta all'altra) - E se lo tenessimo qui? Che ne dici? Mi vengono certe idee … piacevoli!! … anche se rispetto a noi è tanto piccolo!…Ma così carino! … Lo leghiamo per dargli una scusa per restare. Altrimenti, magari il suo senso del dovere (sic!) potrebbe mettersi di mezzo.
Vir. 1 - Dicevamo di Nausica. È in salvo ad Itaca. Ma non puoi raggiungerla.
Vir. 2 - Non subito almeno!
Vir. 1 - Aimè! si è rotto tutto! Te ne sei accorto?
Punto uno: la tua astronave si è rotta!
Punto due: la tua stramaledetta macchina del tempo si è rotta e il pianeta Itaca è a pezzi;
(le 2 all'unisono) ... per l'Olimpo!
Vir. 1 - e … per finire la congiunzione astrale non è favorevole. Cioè …intendo dire... non lo è ancora. È tutto finito in un sogno. Sei finito qui da noi. Un limbo che non è reale! Sei oltre e dovresti tornare indietro.
Vir. 2 - … se proprio vuoi …
Vir. 1 - Aspetta prima però, devi riprendere le forze. Vogliamo che tu resti un po' qui. Guardati! Sei scoraggiato, sei azzerato! (le 2 all'unisono) sei azzerato!
Vir. 1 - Se continui così finirai per distruggere anche te stesso.
Vir. 2 - E distruggere il tuo dolce fascino, diventando un uomo noioso come tanti, non farlo amorino, ti prego!
Vir. 1 - Poi, poi … dovrai fare un viaggio nel mondo dentro di te e ad un certo punto del viaggio vedrai. (le 2 all'unisono) Ca-pi-rai!
Vir. 1- Vedrai la via d'uscita. Ora vai! … anzi no, non ti lascio. Resta prima un po' con me…
Vir. 2 - No, con tutte e due noi … per favore … amore!
Scena 6 "Crono- Relitti"
(Giunge dal fondo del palcoscenico la Narratrice, urlando e roteando le braccia. Le Viridiche fuggono).
Narratrice - Oh! No! Guarda quelle vedove nere come ti hanno conciato! (Intanto strappa via i fili di ragnatela che lo circondano). Quanta filo hanno tessuto per catturarti! Ulisse! Andiamo! Ulisse? dormi?
(Lo schiaffeggia. Ulisse sente e reagisce. Ma non guarda ne si rivolge mai direttamente alla Narratrice. È come se sentisse la presenza di un fantasma).
Ulisse - (Un suono di arpa intorno. U. è intontito). Ahh! Mi sento frastornato! Quelle donne, quelle Dee, mi hanno fatto un incantesimo … ed erano anche tanto incantevoli!
N.- E certo! Ti hanno addormentato! Ti ha drogato. Hai bagnato la gola con il loro nettare micidiale.
U.- … ricordo vagamente le loro predizioni… Nausica è in salvo ed è arrivata ad Itaca! Non è persa nel tempo e nello spazio.
N. - E di te che hanno detto?
U. - Ricordo … che devo compiere un viaggio. Un viaggio nel mondo delle illusioni … Ma ora dove sono? non distinguo neanche più bene quello che ho intorno… Questa è la spiaggia in cui sono atterrato, ne sono sicuro, ma non riesco più a vedere i resti della mia astronave … anzi i contorni di ciò che mi circonda stanno sbiadendo. … Al loro posto vedo apparire altri luoghi … altre persone".
N.- Stai sognando Ulisse, dormi bene caro Ulisse! Sei nella fase REM!
(Questa frase è rivolta anche al pubblico. Accarezza U. e lo accompagna fuori mentre U. si muove come un sonnambulo. Sullo sfondo scompare la grotta delle Viridiche ed appare un vortice. Un vortice che porta ad una Sala piena di oggetti tecnologici. Tre figure vestite con strani camici bianchi entrano dal fondo. Ognuna ha un sacco sulle spalle. Dopo un poco aprono i sacchi e ne traggono fuori dei macchinari che appoggiano davanti a loro).
Scienziato 1 - (Questo sc. parla in modo pomposo e balbetta un poco). Ma siete sicuri? Siete proprio certi che dobbiam distruggerli? Eh… io ci'ho parlato con lui, con Ulisse intendo, … non è che avesse le idee tanto chiare! Anzi a me sembrava un po' matto!
Scienziato 2 - (Questo invece, parla con accento vagamente francese). Ma cosa dici caro!! La question è che ooogni cosa contenuta nella ceeesta dietro di noooi, la dobbiamo riduree in polvere! Ne son secur! La tecnologia non ci ha aiutato. Non ha evitato la distruzione del pianeta, anzi … l'ha favorita … con inquinamento, armi nuove, isolamento delle coscienze, mascherato da comunicazione globale! Quindi và a-bo-li-ta! Pol-verizzata!
Scenziata 3 (una donna) -Invece io non ne sono così sicura. Anzi vi invito colleghi, … a riflettere. Riflettete! seriamente su quello che ci è richiesto di fare e che forse dovrem fare. … Non è un'azione limitata, .. è un'azione simbolica, ma avrà conseguenze seriiisssime … su tutti!. Forse sull'umanità intera. Se distruggeremo tutti quegli oggetti tecnologici, allora … distruggeremo la tecnologia stessa … Vi rendete conto?
Sc. 2- Caraaa, come sei esagerataaaa! È vero che quell’Ulisse è un pazzarello … ma pure tu mia cara …non ci stai tanto con la teeesta! Siamo in un sogno, non te ne eri accorta?
Sc. 1 - Nella so-gge-tività di un sogno, c'è qualche cosa che a volte và al di là!
Sc. 2 - Ohhh! Ma pure tu ti ci metti? È un gioco, non capisci? Anche a te di solito piace taaanto giocare! Ti dico io come è andata … Questo povero Ulisse, questo caro giovane pazzerello, ha avuto un grosso dispiacere … quella smorfiosetta di Nausica l'ha piantato, facendogli raccontare da certe sue amiche, le Viridiche, delle gigantesse, tettute!, che erano d'accordo con lei … che lui era su un'astronave … che era scoppiato un pianeta, che dovevano fuggire tutti e due … ma… guarda caso! … ciascuno per strade diverse. Hai capito come lo ha cucinato la fanciulla? Ora lui, veramente crede, di esser uno sfigato planetario. Cerca visioni e ispirazioni dappertutto! Chissà che cosa gli avrà fatto bere o… inspirare, quella sfacciata! Il chirurgo plastico secondo me le ha pure sbagliato l'angolatura dei glutei!!!
Sc. ta 3 - O insomma! Non è importante il pretesto, che questo appartenga al reale o dell'irreale! L'importante è … che la questione è posta!
(Da adesso si rivolge al pubblico).
La tecnologia è utile? La tecnologia risolve i problemi? O cosa? Ci allunga la vita?
… è soltanto uno schermo, una falsa facciata … allontana la bellezza dell'Universo, costringendoci ad attese inutili, senza senso?
(Luce in sala. Si avvicina al proscenio e inizia a parlare con il pubblico, chiedendo se pure loro attendono a lungo davanti a internet al computer o a al telefono di un call-center o davanti alla lavatrice che non si capisce se ha finito di lavare. Ecc. … Qualche risposta, poi buio in sala e riprende la scena).
Sc. 2 - Un momento: e l'emancipazione della donna? Le lavatrici automatiche? Dovrete tornare a lavare i panni nel ruscello? Mica vorrete scrivere una vera lettera di carta con l'inchiostro e aspettare che la posta ve la recapiti al destinatario? Vero? Ci metterebbe un mese! Ma… guarda che muscoli che ci siamo fatti in questi millenni! (indicando le dita ed il pollice della mano) tra tastiere e cellulari gli scienziati di oggi hanno i pollici più veloci di quelli dei loro predecessori, e che istinto a premere interruttori con il dito indice! Stasera a casa, fateci caso con quale dito accendete la … “luce”! (fa un gesto vagamente osceno).
Sc. 1 - Si… il futuro è nei pollici! Questi cosi e cosetti tecnologici poi, sembrano avere tutti dentro uno spiritello dispettoso. O si saranno fatti uno spinello? Non sembrano oggetti, ma esseri sensibili, antipatici, che danno segni di vita solo quando devono fare uno sgarbo! L'antipatia è forse la prima forma di autocoscienza? Booh! Vallo a sapere?!
Sc. 2 - Basta! Non ne posso piùùù! Lo vedi questo martello? Io adesso, immantinente, farò a piccolisssimi pezzettini tutte ste schede di computer che stan dietro di noi! E vedrai se non mi sentirò meglio! È questa la risposta! È che poi stai meglio! … Proooova! Vedete se non vi sentite anche voi, liberati quando distruggerete esta robbaccia che ci ha rotto le palle per secoli! Se … non vi sentirete poi … più belli! Li ridurremo a fossili! Relitti di una civiltà da dimenticaaaaaare!
SI-Può-FAREEE!!!!
(Cosi detto afferra un grosso martello che estrae dalla sacca e comincia a menare grandi colpi sugli oggetti tecnologici che sono sul banco. Gli altri due dopo poco lo imitano e tale è la soddisfazione, che iniziano a ballare e dopo un po' ballando ballando, escono di scena ciascuno con una mano sulla spalla di quello avanti).
Scena 7 "Labirinto"
(Tintinnii di sfere zen e suoni d'arpa. L'immagine sullo sfondo cambia ed alla sala tecnologica si sostituisce quella di un bianco castello che fluttua nell'aria).
Ulisse - Non capisco più niente: sono nel sogno o nella realtà?
Narratrice (Voce fuori scena) -
Sei nel labirinto dei "bei ricordi". Qui ogni forma, ogni suono è conservato perfetto. Non è alterato. Tutto il mondo è allo stato "originale"! Sarebbe bello ragazzo mio, un mondo fatto solo di cose belle! Anche tu invece dovrai crescere ed affrontare una realtà che è così come è! Dovrai diventare un altro te stesso!
Ulisse - Non è possibile, non riesco più a capire cosa mi stia succedendo. Tutte queste visioni sono parte del mio viaggio, quello profetizzato dalle Viridiche? Cubi, scatole cubiche piene di cose misteriose riempiono questa stanza … e da esse, suoni meravigliosi si diffondono nell'aria. Cosa sarà mai tutto questo? In queste scatole sembra esserci la raccolta di tutto ciò che è bello nel Mondo. … e poi sento in cielo parole… parole d'amore…
(Immagini della consistenza del fumo e suoni si diffondono come un eco.. Dal fondo della sala, vengono avanti due ombre che prende lentamente sostanza da questo fumo. Uno è vestito alla maniera antica ma il suo mantello è come quello di Ulisse. L'altra sembra Nausica).
Ombra?" O cara, cara! È tutto cosi … bellissimo qui!
Tante cose belle, tante cose amate…
Ma tu … perché mi chiami dal passato? Perché mi cerchi ancora?…
È finito tutto, ormai. Lo sai. Noi, io e te, abbiamo un'altra vita.
Nausica- È questa notte caro, che mi riporta a te. Dal tempo. Alle cose vissute insieme.
Sono le luci che vedo dall'aereo. Le luci della città sotto di me. Mi parlano di noi. Ed è Milano.
Ombra- No! È Parigi cara, dove tu mi aspetti con un sorriso, per correre e correre, insieme nella notte ad una delle nostre mille cene di ripetuti e ripetuti amanti, ed ogni giorno innamorati.
Od una delle tante città, degli infiniti luoghi che ci hanno visti felici insieme.
I monti di Nemrut Daghi,…
Le profondità delle cisterne sotterranee di Instambul,…
Le terme di Pammukkale …
… la foresta Amazzonica.
O la tua casa, con il piccolo micio che sulle scale ci aspettava alla sera …
Nausica- Caro. Sempre amato.
Vedo noi di oggi e noi di allora..
I lontani ragazzi di allora non si voltano avanti.
Non sanno del futuro, continuano a giocare fra loro.
Irraggiungibili e dolci immagini di un passato nostro e solo nostro. (Nausica si allontana sul fondo. La luce aumenta di intensità. Torna il giovane Ulisse).
Ulisse - Tutto ciò lo sento, queste parole che sento.. non sono artefatte, non corrotte, non finte! Sento una grande pace che si diffonde nell'animo, dopo l'angoscia che ho provato a vedere quei ruderi … quelle macchine distrutte … Sarei già pronto a tornare, il mio viaggio potrebbe essere già finito. …. Ma … lì in fondo c’è un uomo? Chi sarà?
(Dalla gola dell'Ombra, escono dei lamenti che si trasformano in canto. L’Ombra è ... Ulisse stesso ma … adulto).
Ulisse adulto -
Sono te stesso, credi
Te stesso del futuro
ho superato per te, la realtà.
Non c'è più niente per te,
se cambi la tua strada.
Dovrai, seguire la via, uscir dal labirinto
.. ... ... ...
Da questo punto,
il mio viaggio,
diventa il tuo!
Salta nel tempo con me!
(Alle ultime parole di Ulisse adulto, un lampo e il giovane Ulisse scompare. Entrano le Sirene ballando, entra Calypso maestosa Regina delle Sirene. Danzando attorno a Ulisse adulto le Sirene lo afferrano e lo portano alla loro Regina come una preda).
Scena 8 "Oblio"
(Ulisse e Calypso sono sul palco, lo svolgimento della storia è sospesa, la Narratrice entra in scena con il copione in mano, davanti a loro immobili)
Narratrice - Sono passati lunghi anni o brevi istante per una dea, da quando le sirene hanno rapito Ulisse per lei. (rivolgendosi ora al pubblico) Ohh! come lo stupore e la solitudine si impadroniscono del suo sguardo! Guardate! Come il suo occhio si allunga in una tensione esagerata verso le onde lontane dalla riva. È Ulisse che cerchi, vero? Ricordi? Ricordi Ulisse? Da te rapito, da te strappato al suo scopo, al suo viaggio! L'hai reso felice con te, con i tuoi baci, ma lo hai anche trattato come un giocattolo! Ora è partito e tu da sola parli con il mare. (la Narratrice esce di scena, l'azione ricomincia).
Calypso -
Non ti ho mai trovato, … ne …. tanto meno salvato.
Non ti ho mai … conosciuto, ne … mai amato.
Non sei mai esistito
Non mi hai … mai … lasciata!
Ulisse adulto -
Non mi hai mai amato
ne … tanto meno trovato
Non mi hai mai guardato
Ne, mai curato, carezzato, spiato, con occhi amorevoli di sposa.
Hai gioito per il mondo,
ma non per me, …
non hai gioito per orgoglio di me.
Per l'orgoglio che ero tuo, che ero tuo.
Che era grazie a te … che ero, che piangevo,
che ridevo, agivo!
Non ha mai sofferto con me, per me, sul corpo di me,
per le mie debolezze, per il buio dei miei pensieri. …
Non sono mai partito,
perché non sono mai arrivato, qui … da te.
Mai arrivato, fino al cuore di te.
Calypso - Sei veramente un naufrago! … lo sei comunque! non importa se ti hanno portato qui le mie Sirene. Sei arrivato qui, coperto di stracci, coperto di insulti. Incrostato di solitudine, di rancore.
Io alle tue promesse dicevo - … no! non ti voglio. Voglio la mia libertà, io!
… adesso voglio, finalmente, essere libera, della mia vita -.
E tu? Poi? infondo … con quale diritto, subito, neanche appena arrivato, sei venuto a dirmi, cosa devo fare?
.. cosa devo pensare …
.. come mi devo vestire...
come devo agire…
(lunga pausa, prende una spazzola e uno specchio e sedendosi sul palchetto, Calypso si pettina e continua a parlare, poi si alza)
Ma adesso si! …ora ti voglio, ora ti amo. Vorrei metterti in una mano, chiuderti in un scatola. Già un lontano ricordo. Già pianto.. e perdonato. Già polvere dimenticata.
… Vorrei gareggiare con te nella corsa.. e vincerti..
Gareggiare con te nel nuoto.. e vincerti..
Con te nell'amore e fermarti.
Ma tu… sei come l'acqua, come l'acqua del mare fra le mie braccia snelle.
La spingo … ti spingo.. e mi porti avanti, ma.. di te fra le dita … non mi resta più nulla. Nulla.
Quante notti, quanti tramonti, quante inutili lune piene abbiamo atteso, abbiamo visto sorgere insieme. Quante parole, quanti baci.
…Ti eri scordato di tutto. Di tutti.
Oblio, sogno, nessun futuro, nessun progetto, nessuna ansia.
Nulla da raggiungere ne da costruire. Era già tutto lì .. fra le mie braccia. Avevi tutto. Tutto!
Pensavi solo a me, a me, a me. Pensavi solo al mio amore, a farmi piacere. A ricevere … piacere.
E ora? tu te ne vai. Perché? Perché non ti fermi, adesso! Non ci sei già più …
Ahhhh, Ahhhh, Sto parlando al vento! Di nuovo!
(ora guarda diritto verso il pubblico, verso gli uomini in particolare)
Cosa avete tutti? Cosa sono i miei uomini? … sono solo parole al vento! Cosa ho io? …
Ho te che non mi senti, tu non senti nessuno!
Cosa ti brucia dentro? Cosa ti roooodeee nell'anima-da-nnaaaaa-ta che hai?
Il tuo sguardo è come un mare calmo, profondo e scuro, coperto di nuvole.. non so mai cosa nasconde.
(si guarda allo specchio, si mira tutta la figura, mentre parla si rifà il trucco agli occhi e alle labbra)
Cosa ti credi? Che sia sfiorita? Che non abbia più pretendenti? Non sono forse ancora mooolto bella?
Sono una Dea! …
Hai guardato la mia bocca, i miei seni, i miei fianchi tondi? …I mie occhi languidi?
Li già scordanti? …
con i tuoi occhi ormai fissi alla rotta… il viso … teso ad ogni refolo di brezza.
(guarda ora verso il pubblico)
Diventerà … Tempesta! … quella brezza.
Pensi che io possa in futuro passare il mio tempo a rimpiangerti, pensando a te?
Sei partito? Bene! Hai fatto la tua scelta. Ma come potevi pretendere … che io non uscissi l'altra sera? Ero sola.. e senza te. Anche io ho diritto a divertirmi. Proprio come te. O forse non è questo?
Mi avevi forse detto che non sapevi se ti andava di uscire.
Che eri stanco. Si! Lo ricordo perfettamente, ricordo tutto. Anche com'eri vestito.
Affaticato hai detto!
… oppure intendevi dire stanco?… di me.. di noi? …
Basta, non ce la faccio più. Vorrei urlare! E allora vai! Vattene! Ma si! Vattene!
Prendi quella tua maledetta barca la tua roba e scompari. Che tanto qui non hai messo radici. … Vattene.
Mare!? … portatelo via! .. Mare!? … non accarezzarlo più !..
Non toccargli la fronte, … le braccia, …il petto, il suo bel sorriso..
Non baciarlo più …
(guarda ora verso il fondo, il mare)
Poseidon! Tu solo puoi sfregare con le punte del tuo forcone le acque!
Scaccialo, spingilo, tiralo, URLAGLI, GRIDAGLI, allon-ta-na-lo da me! Affinché io non possa più ricordare, non possa più sentire, affiche io … possa piangere… E ridere! Si! Ridere di lui, effimero essere! ... presuntuoso … ignorante. Rozzo!
Riceverai tanti spruzzi salati quante sono le scaglie di tutti i pesci del mare! …
Ma io? Siiiii, nuotando nel mare, … scivolando nelle onde, i miei occhi brilleranno ancora, alla ricerca di un altro disperato amore … Si! Ah, Ah, Ah."
(Come gettandosi in mare, scompare uscendo dal fondo della scena. A Calypso risponde Ulisse con voce lontana)
Ulisse adulto -
Ti ho amata fin dal primo istante …
… ti ho amata fin dal primo istante …
ti ho amata fin dal primo istante …
… ti ho amata fin dal primo istante …
ti ho amata fin dal primo istante …
Scena 9 "Tempesta"
(Sul fondo, le immagini del mare diventano quelle di una tempesta.)
Narratrice - Il mare è mosso da una furiosa tempesta. Ulisse fuggito dall'isola di Calypso è caduto dalla propria barca ed è oramai sott'acqua. Poseidone getta in mare la sua rete d'oro e lo cattura. Lo salva. A questo punto il mare si placa. Poseidone ed Ulisse, iniziano a parlare quasi ognuno per conto proprio rivolgendosi all'altro, ma.. senza ascoltarsi.
(Lampi, tuoni. Fra un lampo e l'altro Ulisse e Poseidone appaiono al centro del palco, sono schiena contro schiena e tali rimangono voltandosi a turno verso il pubblico per parlare.)
Poseidone - Ahhh! Ti ho preso finalmente! Con quanto vento Eolo ha dovuto soffiare per tirarti giù da quella tua barca!
Non potevo prenderti fino a quando restavi fuori dall'acqua! Eri abbracciato a quell'albero, che sembravi un ragno!
Un ragno … con quelle tue zampette umane, all'apparenza così fragili … eppure … c'è n'è voluto!
Ulisse - Perché sono qui? Ancora una volta non sono riuscito a raggiungere la mia destinazione! Cosa vuoi da me?
Perché mi hai fermato?
Non sai che ho una missione da compiere? Questo mare … può essere meglio di così!
Poseidone - Cosa pensavi, eh? Di scapparmi? Pensavi forse di scapparmi? Già. … Non sapevi in realtà nemmeno che io esistessi. E che ti stessi cercando!
Figurati poi pensare di scappare da me, da Poseidone!
Ulisse - Mi ricordo le antiche barche che correvano sull'Egeo sospinte dal vento. Ricordo il senso di libertà che dava il decidere, il sapere di poter dirigere la prua dove si vuole!
Tutto il mondo era nostro! …
Spiagge, coste, insenature, isole…
Percepisco ora invece … una presenza fastidiosa. Un blocco.
È come se il mondo si fosse fermato …
Come se … avesse perso il coraggio.
Sei tu che operi questo sortilegio?
Perché ora mi sembra tutto così angusto, limitato, mediocre? -
Poseidone - Tu … sei di quelli che negano gli Dei!
Ti conosco, vi conosco!
Sempre in giro, con il naso per aria ad inseguire le vostre fantasie! A credere di poter decidere tutto … A credere che l'esistenza dipenda da voi stessi, dalle vostre scelte…
Dal fare il bene, … dal fare il male … Sciocchi!
Non sapete che siete solo delle marionette?
E che Noi agiamo su di voi agitando i vostri fili?
E questo avviene persino se ignorate la nostra esistenza?!
Ulisse - Vale la pena di soffrire per questo?
No … non mi convincerai con la storia dei bambini che muoiono di fame, con la paura delle guerre … con il fatto che noi così stiamo bene e guarda invece gli altri! …
No. Adesso basta. Se sono qui ora, è perché voi queste guerre le avete accettate, le avete giu-sti-fi-cate!
Tutti! Tutti voi! Dell'una e dell'altra parte!
Una parte sola … in fondo, a pensarci bene.
… Con la luna, la croce, la falce, il serpente o …o … tutto il resto sulle vostre tristi bandiere di tutti colori, macchiate di rosso sangue…-
Poseidone - Questa vostra filosofia positivista ci ha francamente stancato. Per fortuna sono arrivati i romantici, che ci hanno dato un poco di credibilità, restituito sostanza al mito!
E tu? Fatica, fatica e fatica! Tu … mi costi solo fatica.
Così mi ripaghi? Così sei riconoscente a che Ioooo! mi occupo di te?
Dopo averti spinto in mare, ho dovuto su-da-re per muover le correnti dei miei mari a portarti a me!
Nuotavi e nuotavi e nuotavi … in direzione opposta. Controcorrente!
Ma ora ho ti preso. La smetterai di fare l'anarchico.
Per questo ti ho catturato. Per questo ho deviato il percorso del tempo e della tua astronave …
Per farti arrivare fino a qui. Fino a me.-
Ulisse - … Sono arrivato qui, per tutto questo …
È la conseguenza di tutto questo … ma ormai senza patria, ormai senza più il mio pianeta, esploso come una bolla di sapone… sapone sporco! -
Poseidone - Ho un bel futuro per te … sai?
Credevi che il mare, il mio Mare, ti volesse uccidere? No! No, al contrario.
Io … ti voglio con me. Siii … con me!
Ho già pronto tutto per te … lo sai? .. eh, lo sai?
Io, qui, comando tutto e tutti! Qui regna il mio ordine.
Tutti qui hanno un posto,
una funzione precisa.
I Tritoni, … che arano e coltivano il mio Mare
le Ondine, … che fanno muovere le mie onde…
i pesci, che sono il cibo di tutti voi, miei sudditi …gli uccelli del mare, che veloci nel cielo sono i miei messaggeri. Le perle, che brillano rischiarando i miei fondali. . .
Anche per te ho stabilito un posto. Si, sarai pescatore. Al mio fianco.
Mi aiuterai a sfamare tutti e tenere tutto in ordine!
Sei contento? -
Ulisse - non mi avrete, … no!
Questo ordine non mi aggrada signori!
Questo ordine mi opprime!
È una inutile montatura!
Ma fate le cose con un po' di semplicità !
Con un po' di leggerezza! …
Vedrete che tutto questo accanirvi non serve a niente.
E solo in frutto di menti pigre, annoiate, che battono sull'orrore perché non sanno giocare con l'amore.
Riordinate, riordinate … riordinate il nulla!
Basta! … Mi ributto in mare!-
(Poseidone fa cadere le braccia, scuote la testa scoraggiato, guarda il pubblico, guarda Ulisse poi fa un gesto verso il fondo. Appare un'isola. Ulisse vi si dirige ed esce di scena dal fondo. Poseidone dopo un po' che è in silenzio, esce anche lui di scena).
Scena 10 "Fulcro"
Narratrice - (Ride un po' ironica, mentre parla attraversa il palcoscenico da un lato all'altro)
Ulisse!!! sei naufrago ancora! Ah! Ah! O sei finalmente arrivato alla fine del viaggio. I maghi ti annunceranno la fine del viaggio! Fine del viaggio! Fine del viaggio! Din don! Ah! Ah!
(Sul fondo si vede l'immagine delle rovine di un'antica città. All'interno di un sotterraneo sotto le vecchie mura, un oggetto ruota nell'aria. In mezzo ai lampi appaiono al centro della scena un mago e una maga).
Ulisse - Sono di nuovo approdato in un'isola. Quante cose ho visto fino ad ora!
… ho visto la fine e distruzione della tecnologia;
… ho visto il paradiso dei suoni e delle forme;
… le Sirene mi hanno rapito e portato nel paradiso dei sensi …
Poseidone si è impossessato di me, volendo trasformarmi in una sua, disciplinata, creatura.
Ora sono qui. La mia mente vacilla.
Il dubbio.. . mi agghiaccia.
Stregone - Ulisse! Non ti senti bene? Si vede!
Stai vivendo in conflitto con te stesso.
I tuoi oscuri problemi si sono sovrapposti alla realtà. Vuoi ritornare al mondo del reale?
Disprezzi, tutto ciò che hai vissuto?
Tu pensi che son solo sogni! Illusioni!
Ti do un consiglio. Abbandona per ora la tua mente logica … e guarda altre realtà.
Perché ti vuoi arrovellare nella ricerca della verità assoluta, proprio adesso?
… Non ti sembra, che così vicino la meta, valga la pena di mettere da parte… ignorare … ogni scrupolo, ogni dubbio scientifico … ogni dubbio morale?
Ciò che hai vissuto, nel bene o nel male, ha avuto un significato nella tua vita.
Deve averlo avuto! Per questo … è ritornato nei tuoi sogni.
Il mondo delle illusioni, non è meno concreto di quello reale!
Capisci ciò che ti dico?
Maga custode - Perché lo tormenti? Vedi che è stanco?
Ha solo bisogno di pace … di calore.
… Di una carezza, di un incoraggiamento.
Anche tu Stregone, creatura dell'occulto, usi la fredda logica … la forza, per affermare un'idea!… ma le idee … non dovrebbero mai … mai, prevalere sul rispetto della persona.
Addirittura usi la logica per affermare il potere dei sogni, delle visioni!
Pazzo! Assurdo. Sei assurdo, anche tu!
Cosa vuoi … che lui … risponda di si ad ogni tua parola!
Che faccia cenno col capo, che si! … ha capito che è d'accordo? …
La tua ambizione di aiutarlo a tutti i costi, lo sta massacrando.
Sei demoniaco! … Perché lo tenti? … forse non vuoi salvarlo. Tu … vuoi confonderlo! Quest'uomo, … ha solo bisogno di calore... di raccogliere i pensieri.
(A questo punto Ulisse si erge con orgoglio e alle parole di maghi cambia via via il suo stato d'animo e prende sempre più forza)
Ulisse - No basta Maga, non voglio più lasciarmi andare a questo! Si, voglio certezze!
Voglio un fulcro, qualcosa a cui legare la mia percezione del reale. Per troppo tempo ho fatto a meno di tutti, di tutto ciò che usano gli altri esseri umani per sentirsi accettati, nel mondo.
Ho fatto a meno delle religione, dell'ideologia, delle convenzioni,
dei pensieri …
Stregone - È molto politicamente! corretto! (rivolto ironicamente al pubblico)
Ulisse- (continua a parlare dopo una pausa, ignorandolo ostentatamente)
… Ho fatto a meno anche di Dio.
Ora basta, Maga. Mi sento solo, mi sento sconfitto.
Sono isolato, in un mondo che forse è giusto, ma … che nessuno condivide
con me.
Non mi basta più. Devo uscirne. Devo trovare un fulcro intorno al quale non giri solo io.
Stregone - Ecco! Ecco, lo vedi? Lo vedi?… si sta perdendo! È a un passo dal traguardo e si sta perdendo!
I dubbi lo bloccano, le certezze invece fortificano. Tu maga … non capisci il valore delle certezze, anche se illusorie.
Ulisse, fortifica il tuo cuore, … lasciati andare alla fede, ma … sii determinato!
Ulisse, amico mio, ora penserò a te, ora agirò per te!
Vedi quell'oggetto che gira? È la molecola della vita.
Continuamente mutabile, eppure eterna, progenitrice e fonte di forza.
Puoi credere in lei. Credere! E’l'inizio della vita, è qui dall’inizio del tempo!
Maga custode - Non è vero. Io invece capisco … capisco tutto, perché … amo!
Tu stregone, hai creato un feticcio! Che è falso! ..
Ulisse, non hai bisogno di tutto ciò. Và! Segui quel buio percorso. Sali sul macchinario che troverai. Ti condurrà fuori da questo sotterraneo.… fuori dalla miniera degli Eventi! Fuori dalle Illusioni.
… Rifletti Ulisse, chi di noi due ha ragione?
Torna al passato, torna a tua madre … torna a Itaca, torna al tuo amore.
Sono lì, ti aspettano. L'amore è reale! Nulla di tutto ciò che vedi ora, esiste. Neanche io!
Scena 11 "Sole"
Narratrice - Ulisse sei fuori! Fuori dal sotterraneo nuovamente sulla spiaggia, fuori dalla "miniera degli eventi", fuori dalle illusioni!, Ulisse guarda il Sole. Il Sole che sorge e tramonta. Continuamente! Ripetutamente!
Ulisse - Allora è vero, passato e futuro non esistono. L'Universo viene sempre rigenerato. Le passioni umane non muoiono mai. È stato un viaggio per capire me stesso, per capire la gente. Nausica è vicina, la mia isola è vicina. La vita ci attende!
(Un po' per volta entrano in scena tutti i personaggi della storia cantando con Ulisse)
Ulisse - È tutta luce, intorno me
Sento il calore, sulla mia pelle
Avevi scordato, cosa vuol dire
Avere un sole buono, che ti guarda
Ora il buio, fra quelle stelle
Non è più freddo, ma solo lontano
Sei alla fine del tuo cammino
Si, Sento che è risolto il mio destino
Ho ritrovato la strada
ora ho capito la trama
Non c'e il passato, non c'è il futuro
Noi, siamo il cuore del tempo, del cosmo
È in noi!
Voi che mi amate, mi avrete sempre con voi
Siete la mia carne, la mia vera pelle
Ora capisco, è stato un viaggio
solo per dritto, guardarci negli occhi
Siete diversi se lontani da me
ma uniti insieme, noi siamo questo.
Non ho rimpianti, di tornar alla realtà
Ma almeno una volta, ci siamo toccati nell'anima.
Da domani ciascuno, il suo pudore ritroverà.
Una parte ed un ruolo non si scordano facilmente
Ma nell'angolo dello sguardo, sapremo
Si siamo solo polvere, ma anche luce
Luce di stelle, di vita
Di eterno
Ora ritorno, da te amore,
Nausica mia dolce
già sento i tuoi baci
Insieme a te, con altri e poi altri
Vivremo insieme, in riva al mare
Itaca grande regina
madre di tutti a te ritorniamo,
da te riparto, da te mi espando,
Itaca! ti abbiam creduto, Itaca, sei apparsa dal sogno
ora sei vera, con piazze profumi, colori, persone
sorrisi, ed amore nel blu!
Nausica! Itaca!
(sipario!)
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