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IL DIARIO DELLO STAGISTA, EPISODIO UNO
Serve un po' di introduzione per questa.
La scorsa estate ho avuto la possibilità di assistere per 3 settimane all'attività redazionale di un giornale locale.
Qui sono raccolte le impressioni del primo giorno, prese di getto sul momento senza eccessive riconsiderazioni.
Ci sono alcuni riferimenti che potrebbero essere oscuri a chi non mi conosce (il pubblico originario era di soli amici) quindi se c'è qualcosa che non è chiaro o vorreste amplificare potete commentare.
Non valutate questo pezzo alla stregua degli altri racconti, è una cosa del tutto diversa.
EPISODE 1?" L'ironia del direttore.
Lunedì 27 Agosto 2007
La mattina dopo il mio rientro dal Belgio, eccomi alle 10. 25 davanti alla redazione del giornale. Il tipico anticipo del principiante. (5 minuti, ma comunque..)
Entro nella redazione senza che nessuno mi chieda chi sono: ho l'accesso incondizionato sia all'ingresso del condominio che a quello della redazione. Nessun “chi è?” o cosa. In una bizzarra situazione che mi assomiglia così tanto, mi ritrovo nella sala d'attesa (per mancanza d'iniziativa) senza che alcuno sappia della mia presenza.
Ad un certo punto sento una voce, credo del direttore:
“ È entrato qualcuno? “
È suonato il citofono e si è sentita aprire una porta: sono due indizi che generalmente mettono sulla buona strada.
Sento continuamente un redattore dire “Pronto, Carlino.. “ in un tono a metà tra l'affermativo e l'interrogativo, per cui non capisco se chiama o è chiamato.
Ovviamente chiama : nessuno vuole parlare con qualcuno che quando hai un infortunio ti chiede la storia della tua vita.
Sta cercando informazioni su un incidente occorso a Villamarzana, e il suo discorso va più o meno così:
“Su questo incidente.. morti no, vero?*”
* noto un tono di disappunto.
“La macchina non si è ribaltata, vero?*”
*ulteriore disappunto
“Ah, si è sbilanciata su un lato.*”
*tono di speranza riacquistata.
Sono accolto poi dal direttore himself. Bell'uomo, abbronzato, capelli brizzolati. Secondo il programma, dovrei prima partecipare ad una riunione di redazione, poi fare il giro dei posti di polizia con il cronista, colui che?" per qualche motivo sottolinea il direttore?" una volta era definito 'nerista'*.
*il nuovo termine 'cronista' ha causato negli stessi un calo della libido del 60%.
Il cronista e il direttore guardano sconsolati un trafiletto di autore ignoto. Sembra davvero una porcheria, a giudicare dai loro gesti e sguardi.
Nel frattempo si informano su gli incidenti occorsi, purtroppo solo un pulmino con 20 feriti.
Saltano entrambi i piani. Andrò con Maristella (una delle giornaliste) ad una conferenza dell'ULSS 18 sui lavori in corso all'ospedale.
Nel frattempo consulto un giornale: il Resto del Carlino QN (Quotidiano Nazionale).
C'è un'osservazione che ha fatto mia sorella, con lo sguardo che solo un italiano all'estero potrebbe avere: dove e soprattutto perchè trovano espressioni così drammatiche nelle foto dei politici? E non posso che darle ragione: Bossi con la bocca spalancata e le mani a coppa sembra un ultrà, Napolitano ha appena insultato qualcuno o si sta pulendo il sudore (conoscendo il personaggio probabilmente la seconda, ma il dubbio rimane).
In prima pagina notizie totalmente irrilevanti come un uomo che si è fatto rimborsare dall'agenzia matrimoniale e un altro che, in pieno stile Carramba Che Sorpresa, ha ritrovato sua sorella dopo 60 anni. Questa è la prima pagina.
In terza pagina vorrei far notare a Maristella una pubblicità a sfondo erotico che trovo inappropriata, ma non vorrei che mi ritenesse un pervertito per aver notato solo quello.
Ogni mattina i direttori di tutte le testate provinciali si scambiano le notizie locali più interessanti. Spesso sono piuttosto comiche, come la storia di due baristi che rovesciavano le macchine del videopoker per prendere i gettoni.
Rovigo vince la gara con la doppietta Dubbi sull'autopsia di una donna con la gola squarciata - Dissapori tra l'ULSS 18 e l'assessore alla sanità Guglielmo Brusco.
Brusco, sul Carlino: “ L'ULSS ingrassa i privati “. il direttore Marcolongo risponde appellando Brusco con “signor” anziché “assessore” il che francamente mi sembra infantile più che offensivo, e il direttore del Carlino mi mostra con un filo di orgoglio un corsivo in cui lui stesso attacca Marcolongo, la sua maleducazione e la sua incompetenza.
È un articolo con tutti i crismi del genere, pregno della dovuta ironia e di opportune citazioni delle frasi della vittima, che senza essere manipolate bastano a fargli fare la figura dell'idiota. È un po' un colpo vedere un uomo capace di attaccare con sagacia e wit nel corpo di uno che finora mi era sembrato piuttosto modesto come personalità. Lui può fare questo: lui è il direttore. Marcolongo, succhiami il cazzo. Sono il direttore.
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