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CIOCCOLATA, ZENZERO E PETALI DI ROSE
“Dai, bella serata anche questa volta.”.
Ha grazia e calma nel muoversi, Stefano, i gesti, misurati anche se abituali, seguono il ritmo di una danza interiore.
Infila la chiave, gira, apre ma non accende subito la luce; per una frazione di secondo si gode il brivido del buio, l’attimo di suspance che nei thriller precede l’agguato.
Ma i sensi si allertano:nel suo mondo privato c’è un intruso. Della sua casa conosce ogni vibrazione, ogni rumore, ogni profumo.. e ciò che annusa non gli appartiene.
L’istinto primordiale di sopravvivenza e difesa si presenta acuto e fulmineo, nello stringersi della mascella, nella contrazione dei muscoli, nelle mani chiuse a pugno.
Conosce la sua tana, sa orientarsi, silenzioso, ovunque:” Se accendo la luce potrebbero spararmi se sono armati. Devo prima trovare il modo per difendermi: un coltello.. un bastone…”.
Riflettendo si muove silenziosamente con i sensi ben attenti a captare ogni singolo battito del suo cuore e di quello altrui.
“ La paura è la nostra miglior difesa: avrà paura anche lui? Sarà uno solo? Forse dovevo uscire e chiedere aiuto…ma cazzo, sono un uomo o no?”.
“ Certo che sei un uomo, stupido! E ci ragioni pure da uomo!”.
Non si era accorto di aver parlato a voce alta, ma di certo non si sarebbe aspettato che una voce femminile gli rispondesse.
Ammutolito per la sorpresa, Stefano non risponde, non reagisce, non pensa: è immobile.
Lo striscio di un fiammifero, un leggero crepitio, una fiammella in rapido movimento e la luce di una candela rischiara debole la fine della scala. Poi un fruscio di seta leggera accompagna il movimento della luce e un’altra candela si accende, e un’altra e un’altra ancora.
Una leggera fragranza fiorita, dolce e sensuale insieme, invade prepotente eppure delicatamente, tutta la casa.
“ Cosa aspetti a salire? Hai il bagno caldo e pronto. Spogliati.”
Non riesce a focalizzare la sua immagine, ma la sua presenza è intrigante, un mix tra tensione, sorpresa, eccitamento.
Incapace di parlare sale lentamente la scala iniziando a spogliarsi.
“ E se poi è un killer? E chi se ne frega! Bel modo per morire!”.
Il percorso è segnato da piccoli lumini fino al bagno:dallo stereo si spandono le note delicate di un’arpa, che gli ricordano tempi antichi.
Con la mano tocca l’acqua: è perfetta, appena increspata dalla soffice schiuma al muschio e da piccoli petali di fiore.
S’immerge, chiude gli occhi, rilassato.
Non la vede, non vuole vederla, lascia che la sua mano con delicatezza gli sfiori il viso, il torace.
Poi sente che con una spugna gli massaggia la schiena, le spalle… una leggera cascata d’acqua gli bagna i capelli.
Nemmeno lei parla, ma ora, così vicina, sente il suo respiro, così calmo, così regolare, così padrona di sé. La tradiscono i battiti del cuore e un leggero tremolio della mano.
Evita accuratamente carezze più intime, audaci, ma l’eccitazione di entrambi rende l’aria elettrica.
“ Asciugati, ti aspetto di là.”. Ha il tono di un ordine, eppure la voce le esce così flebile che sembra una preghiera: è una tortura anche per lei resistere.
Rapido e maldestro strappa quasi con rabbia l’asciugamano dal gancio: ogni respiro, ogni secondo, ogni movimento sembrano tempo rubato alla passione che si scatenerà di lì a poco.
Il freddo del raso del lenzuolo sul corpo caldo e nudo gli dà un brivido, che subito si smorza con l’ardore del suo bacio: il primo contatto con lei, con la sua bocca, con la sua pelle.
Due perfetti estranei eppure una sensazione di intima familiarità.
Non una parola, non una richiesta: ognuno sa come dare piacere all’altro.
La frenesia dell’amore li fa scivolare sul pavimento: non c’è tempo per la tenerezza, l’istinto animale vuole tutto, ora e subito…..
“ Ahi! Che botta… ma che ci faccio per terra?”.
Le lenzuola di raso sono sparite, nessuna candela, nessun’arpa.. una realtà evanescente come bolla di sapone.
“ Però, potente quella cioccolata allo zenzero.. domani contatterò il produttore.”.
Suo malgrado, Stefano, si alza e riprende a dormire… che strano, però, dei petali di rosa proprio vicino al cuscino….
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0 recensioni:
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- Davvero una cioccolata allo zenzero può produrre un tale effetto?
È intrigante e ben scritto, ma il finale... bhé poteva essere meno banale, più "inventato".
- Simpatico.
Non lascia intuire il finale. Risolvere tutto con un sogno però è troppo facile, tranne che per quei petali di rosa. Il titolo è piacevolissimo.
Saluti
- Avrei aggiunto qualche fragola, una coppa di champagne e... bello, scorrevole... brava (come sempre).
- ahh! che carino questo raccontino! in questa giornata fredda di dicembre, mi sono sentito trasportato in quella vasca, in quell'acqua rilassante. e la cosa migliore era che la stanza da bagno non era fredda! cosa hai messo sul pavimento Marta? deve essere parquet, perchè non ho freddo neanche ai piedi. grazie, ciao.
- Esile, ma ben descritta
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