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Le Due Rose

*

<O dolce straniera, che hai sfidato i pericoli del bosco per ottenere un po’ della nostra arte, lascia che ti narri la nostra storia. Ascolta come la mia dolce sorella ed io siamo giunte a questa vita, che, se lo vorrai, sarà anche la tua vita.

I

Io, Rosemary, e mia sorella Rosalyn, siamo le figlie del giudice Marius Van Buren. Era il 1793 e noi avevamo dieci anni entrambe, poiché come vedi siamo gemelle, la copia l’una dell’altra; questo fatto ci procurò sin dalla prima infanzia il disprezzo superstizioso di molta gente. Abitavamo nella cittadina di Graceton, qui vicino, e nostro padre lì esercitava la professione di magistrato.
Vivevamo in una grande casa, con domestici e servitori, sempre abbigliate con i più begli abiti disponibili; io e mia sorella Rosalyn avevamo a detta di tutti una grazia particolare, candida e raffinata. Ci annoiavamo nei lunghi momenti quando nostro padre era in tribunale, così spesso entravamo nel suo ufficio prendevamo alcune carte dai suoi cassetti.
‘Jakob Dehann, nato nel 1767 a Boston, richiesta la pena di morte per stupro, rapina, omicidio di un sacrestano, truffa…’ ‘Sherick Doomsday, nato il 31 gennaio 1732 nel quartiere di Shadetown, a Graceton, richiesta la pena di morte per saccheggio, furto aggravato, rapimento di una vergine, stupro, resistenza aggravata…’ Io e mia sorella trovavamo molto divertenti quelle letture, e spesso ci interessavamo al destino di quei delinquenti. Spesso però venivamo scoperte da nostra madre, che ci prendeva per i capelli e ci portava al piano di sotto, fino alla porta d’ingresso per mandarci fuori di casa: “Maledette gemelle, quante volte ancora dovrò dirvi di lasciare in pace lo studio di vostro padre! Quelle carte non sono affar vostro, servono a far condannare dei criminali perversi e diabolici. E adesso fuori di casa, io alla vostra età ero sempre all’aperto, non chiusa qui fra quattro mura, fuori!”

II

Quella volta però, ricordo, nostro padre entrò in quel momento e si accorse che nostra madre era molto arrabbiata con noi: “Queste due perfide farabutte?" cominciò nostra madre - stavano rovistando ancora tra le tue carte!”.
“Non c’è poi più di tanto da arrabbiarsi con loro, in fondo sono bambine. ?" rispose nostro padre?" Piuttosto cara, quel tuo abito che ti ho comprato ieri l’altro, sì proprio quello che indossi ora, non ti sembra un po’ troppo… come dire, audace?”
“Quale? Questo? ?" disse nostra madre aggiustandosi la scollatura?" Ma, Marius, a New York è l’ultima moda, e ricordati che volevo comprare anche quello grigio, quello bello, ricordi?”

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