Tutto tace.
Non so nemmeno perché lo faccio, ma si stringe dentro, e mi morde le ossa.
Si potrebbe andare a fare un giro, si potrebbe mettersi a leggere un buon libro, ma sento che mi sto sgretolando su questo foglio, e tutto appare come noiosa, lenta neve. E scivolo in pensieri tra il filosofico e l’agnostico, come almeno un altro paio di persone fanno regolarmente prima delle feste di Natale.
Scotto. Penso che niente stia cambiando realmente. Questo foglio è sempre bianco.
Mi domando, se esiste una religione per le persone come me. Se non si tratti soltanto di sogni e false speranze, di mete vicine e distanti. Se non sia solo come quando arrivava babbo natale e eravamo tanto felici?" a seconda che ci portasse quello che avevamo veramente desiderato. Io non sono felice. Non mi piace accontentarmi di quel che ho, e allora spesso lo perdo, lo abbandono per strada. E lo calpesto, per convincermi che non era nemmeno lontanamente quello che volevo per me. È sempre stato così, dai tempi dei tempi, ma stavolta qualcosa mi morde le ossa e la risposta non ce l’ho. Tutto tace. Non vi sembra che questo foglio sia ancora bianco? Ho bisogno di una risposta perchè non so se sono ancora in tempo per sperare in qualcosa di puro e divino, qualcosa che non sia dovuto o forzato, qualcosa che esplodendo là fuori, per sbaglio tocchi anche me. Perchè le persone buone della mia vita non vanno in chiesa, ed è un peccato che i santi, ammesso che ci siano, ascoltino soltanto i passanti.