…. sei in un corridoio, lunghissimo, non sembra ci siano altri utenti, cammini a passo regolare, alcuni neon, molti a dire il vero, sono in fin di vita e lampeggiano in modo irregolare, provocando un rumore TAC TATATATAC, che è anche l’unico rumore percepibile oltre i passi; non sai perché sei in quel corridoio, sai solo d’esserci, non sai se l’uscita più vicina è alle spalle o davanti, in fondo, lì dove sembra le luci siano fisse, comunque cammini, indifferente, quasi rassegnata, almeno fino a che sembra che le pareti del corridoio comincino a restringersi, come un budello di salsiccia, sembra quasi animarsi e volerti afferrare; a questo punto cerchi di guardarti indietro, verso il percorso già fatto, ma, dietro, c’è solo buio, come se, quasi fosse un videogioco, il pavimento si sviluppi davanti, cessando di esistere alle tue spalle;sudore, battito irregolare, però vai avanti, l’angoscia ancora non è tua compagna, e vai avanti, il TAC TATATATAC degli starter consunti continua ad essere l’unico suono percettibile, cerchi di restare indifferente, di non riconoscere neanche con te stessa di avere qualche dubbio, qualche brivido di paura, ti costringi a non guardare il buio alle spalle, fissi con ostinazione il corridoio cercando di intuire dove sarà il punto di soffocamento, ma, ad un tratto c’è qualcosa che esce, quasi come un ectoplasma da una parete, cos’è? Ti avvicini e la scopri “mano” mano umana, calda
morbida, sicura, taumaturgica…. Sei indecisa, spaventata e confusa, hai paura di sbagliare, di sbagliare ancora, temi che anche questa “mano” possa, nell’attimo in cui cerchi di stringerla, sparire nel nulla della notte, però poi ti avvicini…. la tocchi, percepisci il suo calore, ne contraccambi la carezza, ne trai la forza della fiducia e….. un tuono ti sveglia!