Lene: Ti pregooo basta! Non ho più voglia di ascoltare queste stronzate, lasciatemi tutti in pace!
Aveva chiuso la porta della sua camera spingendo con forza la madre e il padre che cercavano di entrare, aveva girato la chiave nella serratura e si era buttata nel letto a piangere. Aveva sempre avuto tutto, apparentemente, soldi vestiti, popolarit?? , bellezza, ma mai nessuno che la volesse bene per quello che era, una giovane ragazza di 16 anni sola in cerca di qualcuno che la guidasse in un percorso difficile. Tutti la vedevano perfetta e lei doveva sempre mantenere quell’immagine, costantemente sotto pressione, sempre al centro dell’attenzione di tutti.
Le lacrime non smettevano di scendere, si sentiva scoppiare, avrebbe voluto urlare, spaccare tutto ma l’unica cosa che riusciva a fare era soffocare il pianto col cuscino. Dall’altra parte della porta i genitori non ci misero molto a smettere di urlare e andare via, credendo fosse solo una semplice arrabbiatura giovanile, ma non era così, Lene era stanca, troppo stanca per continuare a sopportare, così smise di singhiozzare apri il cassetto accanto al letto e come molte volte aveva fatto prese una lametta, si asciugò le lacrime con la manica e poi portando il polso alla lametta si taglio, un taglio profondo più delle altre volte, molto più profondo. Provava dolore ma non era un dolore fisico perché si era tagliata, ma era qualcosa di più profondo, qualcosa che veniva dallo stomaco, si sdraio nel letto e taglio anche l’altro polso ancora di più del primo, poi porto le mani al petto e raccolse anche le ginocchia. Chiuse gli occhi e penso che se ne avesse avuto il coraggio questa volta tutto sarebbe potuto finire e sarebbe potuta finalmente essere felice!
Mamma: Lene dai e tardi ti ho lasciato dormire un po’ di più adesso alzati che hai danza poi devi andare alle prove della recita e dobbiamo andare a comprare un vestitino da invidia per la festa della tua amica …
Ma Lene era coraggiosa!