Terzo capitolo : vita da nababbi
È stata una cena “faraonica” , nella veranda del ristorante “do Forni”, che mi dicono essere carissimo, fortuna che pagano gli organizzatori, io sono astemio e per abitudine non mangio tantissimo, ma ho “piluccato” un po’ di tutto; alle 23, 30, sempre a piedi, attraversando una stupefacente piazza S. Marco già addobbata per il Carnevale…un’altra gradevole passeggiata chiacchierando con manager, editor, mega dirigenti, che di notte, tornano ad essere persone normali che scherzano e ridono e si prendono in giro come ragazzini, scopro ancora solidarietà, stavolta da parte di due alte dirigenti editoriali, milanesi purosangue, che stravedono per Napoli e soffrono con evidente sincerità per la nostra attuale condizione.
Al mio tavolo, sedeva anche una stagista della Zanichelli, che con l’emozione che solo i giovani sanno così bene dimostrare, ci ha raccontato dei suoi studi, dei suoi sogni, del suo desiderio di lavorare e vivere nel mondo incantato del libri; che bello, una volta tanto, parlare con ragazze che non sognano diventare “veline” o “mogli di calciatori”, ma che, innamorate da sempre del “libro” inteso come strumento di cultura, di conoscenza, di godimento intellettuale, agognano lavorare nel nostro mondo; e questo mi consola oltre che commuovermi.
Ho dovuto rompere le scatole ad una amica “planetaria” per fare comunicare agli amici del mio forum che avevo problemi di connessione, ma che assolutamente non li ho dimenticati, è per loro, che principalmente sto tracciando queste note. E approfitto per ringraziare pubblicamente la mia adorata miss “pianetina” :-)
Non sto scrivendo né poesie, né racconti, sto solo proseguendo questo diario, ci tengo proprio molto a testimoniare la gentilezza, il saper vivere e l’ironia di tante persone, nella vita normale, seri accademici delle università più prestigiose, che con noialtri, o almeno con me, si comportano come dei compagnoni, allegri e spiritosi; oggi ho pranzato al tavolo della signora Inge Feltrinelli, e senza vergogna le ho detto che l’avevo definita una “diavoletta”, s’è messa a ridere ed ha preteso che glielo scrivessi come dedica sul dischetto delle mie poesie che le ho regalato!
Sono le 19 e 30 di martedì 22 gennaio, fra mezz’ora appuntamento nella hall e cena con l’Einaudi, mi hanno detto che ci porteranno in un ristorante molto piccolo ma dalla cucina eccezionale…non che mi importi qualcosa giacchè io non sono un “festaiolo”;spero solo che ci andiamo a piedi.