In questo fine pomeriggio mi sono imposto di non fare niente, per recuperare energie. Niente leggere, niente scrivere, niente donne, niente passeggiate in campagna.
Sto qui seduto all'ombra, su una panca e mi riposo.
Passa un tizio grasso con la faccia bitorzoluta, che conosco ma non vedevo da molti anni. Si ferma, mi saluta, si siede anche lui sulla panca e incomincia a chiacchierare:
"Ti ricordi i bei tempi? E quella volta all'osteria di Belli? Hai più rivisto Tania? E il nostro amico morto te lo ricordi?"
"Sì, sì, sì, mi ricordo "
Poi lui prosegue: "Abiti ancora in quella vecchia casa? Fai ancora lo scrittore? Ti sei sposato? Quanti anni hai adesso? "
Io accenno con la testa e intanto guardo le formiche che vanno sul marciapiede. Ce ne sono di grosse e lucide o di minuscole e camminano in tutte le direzioni. È uno studio interessante.
Passa un tizio magro, amico dell'amico; saluta, si ferma, si siede sulla panca e anche lui incomincia a scherzare e chiacchierare:
"Cosa fate qui seduti? Quanto vi pagano a stare seduti? Venite spesso qui? Avete appuntamento con donne? "
Poi rivolge a me le sue domande:
"E lei cosa fa di bello qui? Lei non è di questo paese, vero? Da che paese viene? È stato ancora qui? Due settimane fa lei era seduto qui, non è così? Conosce mio cugino? Ha la fidanzata? Sta aspettando per caso una donna?"
Io sorrido e muovo la testa.
Ho notato che le persone sono molto curiose riguardo i fatti degli altri. È una curiosità grandissima, un interesse morboso verso la vita privata delle persone. Io non domando a questo tizio se è sposato, quante volte fa l'amore con sua moglie, che posizione preferisce Lasciamo stare. Non affermo e non contraddico niente per evitare discussioni. Tengo abbassata la testa, faccio dei cenni o dei sorrisi ogni tanto e guardo passare le formiche.
Arriva un terzo personaggio, grasso e sudato, amico di qualcuno lì; si ferma e si siede pure lui. La panchina incomincia a diventare stretta.
L'ultimo arrivato incomincia a chiacchierare, a fare delle battute; poi si rivolge a me e inizia una lunga sequenza di domande. Io rispondo con sorrisi e cenni del capo, sempre guardando le formiche.
Dopo una decina di minuti sono stufo di questo lungo interrogatorio. Allora improvvisamente alzo la testa e faccio anche io una domanda:
"E il ponte? Hanno riaperto il ponte sull'Adige?"
Tutti si fermano di parlare e mi guardano sbalorditi. Poi qualcuno si riprende dalla sorpresa e balbetta:
"Il ponte? Ah! Il ponte. No, quello è ancora chiuso i lavori sono lunghi, nessuno ci passa più "
Allora mi alzo e rispondo: "Ah sì? Bene, grazie dell'informazione e buona sera a tutti."
Poi mi incammino e vado via.
Agosto 2001