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Io o l'aborto

Mancano 200 giorni all’alba. Ma non per me. Non vedrò più la luce. Non vedrò mai la luce. Nell’altro mondo si parla di gravidanza indesiderata: sono indesiderato. Non so che sistema useranno. Nemmeno mi interessa. Così hanno deciso. O ha deciso. Non so. La capisco però! Mia madre è stata violentata, non condannatela. Ha già subito violenza fisica. Non solo quella. Ha solo quindici anni. Stava andando a scuola. Si è fermata in chiesa per pregare. C’era compito in classe quel giorno. Non so di cosa. Ma credo che volesse un aiutino dall’alto. O, che il compito fosse facile. Un signore le si è avvicinato da dietro. Mio padre. Era inginocchiata e l’ha fatta alzare. Non c’era nessuno in chiesa. Le ha fatto una scenata perché nella casa del signore, ha detto, non si entra in modo indecente. Indossava una minigonna e una di quelle magliettine che lasciano scoperta tutta la pancia.
L’ha portata di là. In sagrestia. Continuando la scenata. La mamma è diventata rossa e si è messa a piangere. Lui ha continuato con tante stupidaggini, del tipo è un’offesa al signore, prendete esempio dalla vergine immacolata Maria. Poi ha iniziato ad offenderla chiamandola la piccola puttana cresce, e offendendo anche mia nonna e mio nonno. Le ha sollevato allora la gonna dicendo vediamo se si vergine anche tu, chissà quanti ne hai già provati. Si è alzato la tunica, e dalla mutande ha preso ciò cha avrebbe dovuto non utilizzare più dopo aver fatto voto di castità. Ma si sa, la carne è debole. E la volontà molle. Ed è così che l’ha violentata. La mamma era vergine. Poi l’ha anche minacciata. Non raccontare niente a nessuno, le ha detto, le fiamme dell’inferno ti bruceranno se dirai qualcosa, nessuno ti crederà, sei una puttana, io sono invece un rispettabile parroco. Papà!? Ma che cazzo dici!? Bah l’ho detta. Questa era la premessa. E ora parliamo di me. Lo so di certo che hanno deciso di far abortire la mamma. L’ho sentita bene la parola. Aborto. Aborto terapeutico, aborto chirurgico, pillola, brrrrr. Al di là si parla bene. Si usano argomenti convincenti sia da una parte che dall’altra. Ma non si tratta di convincere. Su cosa volete convincere? A non abortire? Ad abortire? E a me nessuno vuol sentire? Anche se sono solo un ammasso di cellule, posso dire: io sono. Anch’io esisto ora.
Ho sentito che sarà il vescovo che si occuperà dell’aborto. Certi preti si preoccupano più di amministrare che pregare. Non era la prima volta che mio padre lo faceva. La curia sapeva di altri casi, ed era stato trasferito qui, da noi, nel paese di mia madre. Ora sarà trasferito in qualche altro paesino perduto. Così potrà approfittare di tante altre bambine e ragazzine rimanendo sempre impunito. Più poveri sono i paesi, più potere pensano di avere le persone come mio padre. Per fortuna che sono solo una piccola minoranza. Anche se piccola, esistono però. La curia preferisce spostare il male da un posto all’altro invece di curarlo. Preferiscono nascondere, loro. Ma, agli occhi di chi? Ho sentito dire che una delle prime cose fatte da questo papa, non appena salito al soglio di san Pietro, è stata quella di stabilire che i bambini che muoiono senza battesimo vanno direttamente in paradiso. Si è messo la coscienza a posto, lui. Invece di curare il male, i preti come mio padre, ci fa andare direttamente in paradiso. Che gioia! Quasi quasi sono contento che la mamma deve abortire. Starò in paradiso. Solo che io avrei preferito fare l’esperienza dell’esistenza materiale. Nascere, camminare a carponi, piangere per i dentini che spuntano, sputare la pastina in faccia all’ospite di turno. Stupirmi per il mondo. Per i colori, i suoni i profumi. Tirare il collo al gattino, sporcare con la mani il divano nuovo. E poi ancora le tante prime volte. L’asilo nido, io e gli altri, e poi, la scuola elementare, la bicicletta, la prima ragazza, e tante e tante altre prime volte. Ah, naturalmente ci sarebbe anche la prima volta in chiesa, per il battesimo, la prima confessione, la prima comunione.

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2 commenti:

  • Anonimo il 24/12/2012 15:20
    4254 letture, 1 commento! Il mio è sottinteso!!!
  • Rocco Burtone il 24/06/2009 13:11
    Questo lo definirei un bel racconto "maturo" che affronta il problema con la giusta leggerezza dell'intelligenza

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