Mentre sto camminando, all'angolo di una via incontro una sconosciuta che mi saluta. Mi fermo e la saluto anch'io. Sul momento non avevo riconosciuto questa donna bionda; era la mia compagna in una scuola serale di tanti anni fa.
Restiamo un po' a parlare di quell'inverno trascorso dentro tre stanzette fredde, per ottenere il diploma. Ricordiamo i compagni di allora che si sono tutti trasferiti altrove.
Poi quando le chiedo come sta mi racconta queste confidenze:
"Ah! Mi sono sposata, ho cambiato casa e adesso abito in questo paese Ma non sono felice "
"Nessuno lo è su questa terra."
"Se avessi saputo, se avessi intuito prima che uomo era "
Agita le braccia nude con gesti nervosi, quasi isterici. Vedo i peli sotto alle ascelle e odo il tinnire lieve del suo braccialetto, nel silenzio della sera.
"Ho perduto tutta la mia libertà: la casa, il terreno, gli animali, ho lasciato tutto per seguire lui in un appartamento squallido, in un paese pettegolo Ho nostalgia delle mie pavoncelle, le mie tortore, i colombi, le oche E i miei fiori, gli ortaggi. La vita è fatta di piccole cose ed io, sposandomi, le ho perdute tutte."
Nel crepuscolo della sera l'orologio della torre batte i rintocchi. La voce di lei diviene più acuta, quasi stridula per farsi udire:
"È un uomo senza sensibilità; lui dorme mentre io giro inquieta per la stanza. È un uomo immaturo che non mi comprende e segue ancora i consigli di sua madre. È un uomo avaro interiormente ed esteriormente, che pensa solo a lavorare ed accumulare, per noi, per il nostro futuro, costruisce ipoteche sugli anni che verranno. Ma quale futuro! Lui non capisce la precarietà dell'esistenza. Lui conosce una sola verità, segue una sola legge, è sempre sicuro di tutto. Lui non capisce le incertezze, le sfumature, gli imprevisti, i tormenti Sono arrivata quasi all'esaurimento a forza di sopportare "
Rimango colpito dalle sue parole. Ho i nervi tesi e sento la tensione nervosa aumentare ancora:
"Mi stai dicendo delle cose molto tristi.
Faccio una pausa poi chiedo:
"Hai figli?"
"No, mi sono sposata troppo tardi."
"Esiste anche il divorzio " le suggerisco.
"Nooo! Lo farei soffrire troppo. Non posso dargli questo dolore. In fondo lui è buono e non mi fa mancare niente. È un bambinone che piange, un immaturo che è rimasto sulla superficie della vita. Non ha sensibilità. Non potrebbe mai capire i miei problemi."
Ci lasciamo così come ci siamo incontrati. Ci siamo incontrati per caso e probabilmente passeranno anni prima di vederci di nuovo.
Forse non saprò mai come finirà la storia della mia amica.
Questa è la vita e queste sono le persone. La fidanzata non è mai la moglie; il fidanzato non è mai il marito; l'amante non è mai il marito. Voglio dire che quando cambiano ruolo queste persone si trasformano e non sono più le stesse di prima.
Agosto 2001